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Federer oscura la minaccia Berdych: vittoria in 3 set, svizzero in semi

Simone Eterno

Aggiornato 26/01/2016 alle 09:09 GMT+1

I precedenti dicevano che negli ultimi 2 incroci in uno slam, aveva sempre vinto Berdych. Federer però cancella questa 'anomalia' dei numeri e si impone in 3 set con una partita relativamente semplice: 7-6 (4), 6-2, 6-4 il finale. Per lui, ora, uno tra Djokovic e Nishikori

Roger Federer - Open d'Australie 2016

Credit Foto AFP

da MELBOURNE – C’era una statistica piuttosto curiosa dietro questo match: nonostante Federer dominasse negli scontri diretti – 15-6 prima di oggi – le ultime due volte che si erano incontrati in un torneo dello slam, a imporsi era stato Tomas Berdych. Numeri che evidentemente dimostravano una qualche tipo di vulnerabilità di Roger sulla lunga distanza; o per alcuni, molto più semplicemente, uno scherzo della matematica, visto che negli ultimi 2 anni, su praticamente tutte le superficie e condizioni, a imporsi era sempre stato lo svizzero.
E’ stato così anche oggi. Roger Federer ha sfatato questa piccola anomalia numerica e ha regolato un Berdych estremamente combattivo sì lungo il corso della giornata, ma anche poco attento nei momenti in cui forse avrebbe potuto dare fastidio. Ci spieghiamo meglio. Dietro il 7-6 (4), 6-2, 6-4 che ha promosso Federer in semifinale, si è celato un Berdych molto positivo nel primo set, ma incapace di sfruttare la sua grande chance. Un avvio un po’ a rilento di Federer aveva infatti permesso al ceco di trovare un importantissimo break subito sul 2-1, ma lì Berdych non è riuscito a prodursi nell’allungo, e ne è venuta fuori così una battaglia chiusa da Federer con un perentorio tie-break chiuso per 7 punti a 4. Fine – più o meno – dei giochi.
Inutile sottolineare come Berdych infatti avrebbe avuto bisogno di quel set per provare a fare gara di testa; e quasi scontato, invece, a inizio secondo, è arrivato l’uno-due di Federer in versione pugile: dopo il set preso, il break di vantaggio anche in avvio. Costruita la solida base, il basilese si è affidato a servizio e passanti per un Berdych che ha cercato più del solito la via della rete. Un’idea potenzialmente interessante per provare a infastidire lo svizzero, ma che a fine partita ha recitato un impietoso 9 su 25 per il ceco nei pressi del net. Esperimento fallito.
Anche perché, esattamente come nel primo set, Tomas Berdych non è riuscito a sfruttare il break di vantaggio a inizio terzo e l’eventuale chance di allungare un po’ le tempistiche. Bravo Federer questa volta a non permetterlo, così come a cancellare le 2 palle break consecutive a metà set che avrebbero dato nuova linfa al numero 6 del mondo. Respinto indietro per l’ultima volta, infatti, Berdych ha alzato bandiera bianca nel nono game, lasciando a Federer il break e la chiusura nel game successivo.
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Switzerland's Roger Federer celebrates after winning his quarter-final match against Czech Republic's Tomas Berdych at the Australian Open

Credit Foto Reuters

Insomma, per la 39esima volta in carriera Federer raggiunge la semifinale di un torneo di uno slam: la 12esima, più nello specifico, qui in Australia. In nessun major, nemmeno l’amato Wimbledon, Roger può vantare questi numeri. Eppure, l’Australian Open, terra parigina esclusa, è quello dove alla fine si è imposto di meno (4 titoli a fronte dei 5 US Open e 7 Wimbledon). Eh sì… altra anomalia matematica. Chissà se Federer riuscirà ad ‘aggiustare’ anche questa...
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