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Seppi non tradisce le attese: sconfitto Darcis, Andreas è agli ottavi!

Simone Eterno

Aggiornato 20/01/2017 alle 08:32 GMT+1

Nonostante un falsa partenza e un match caratterizzato dalle complicate condizioni meteo - vento forte - Seppi gestisce con sapienza la pratica Darcis e vola per la terza volta in carriera agli ottavi di finale dell'Australian Open: 4-6, 6-4, 7-6(1), 7-6(2) il punteggio finale. Ad attendere Andreas Stan Wawrinka.

Andreas Seppi - Australian Open 2017

Credit Foto AFP

da MELBOURNE - E’ proprio vero: l’esperienza insegna. Lo aveva fatto per stesse parole di Andreas l’altra sera, quando sotto 2 set a 0 con Kyrgios si era obbligato a restare lì, a provarci perché “quante altre occasioni di giocare in un’arena così posso avere a 33 anni?”. Bene, applicando stesso concetto ed identica filosofia Andreas Seppi se n’è regalata almeno un’altra: contro Stan Wawrinka, agli ottavi di finale, ci sarà lui.
Il merito è quello di aver passato indenne la burrasca dello show court 3, un ‘campo di regata’ dove capitan Seppi ha portato in porto la sua barca con la saggezza dell’uomo di mare d’esperienza, capace di leggere tutti i pericoli di un meteo che ha portato quasi più insidie dell’avversario, e di regolare un Steve Darcis inferiore come valori di massima, ma non per questo propenso a scostarsi senza essersi giocato le sue carte.
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Già, perché per tutti e quattro i set giocati e lungo tre ore e spicci di match il belga è stato una bella spina nel fianco di Andy, che oltre a tutti i problemi nella gestione del vento sul servizio, sul timing d’impatto e sulla profondità dei suoi colpi, ha dovuto avere a che fare con un avversario che sbagliava davvero poco. Una trama di cui Darcis ha approfittato soprattutto nel primo set, sfruttando una palese incapacità di Andreas di tenere in mano il comando dello scambio e un’eccessiva passività, oltre che approfittando degli spostamenti laterali ancora un po’ legnosi dell’altoatesino.
E così ci è voluta un’oretta abbondante – e un set di svantaggio – affinché Andreas si sbloccasse e iniziasse a tirare anche qualche dritto dei suoi; e che soprattutto iniziasse a gestire tutte le componenti extra campo che fino a quel momento l’avevano tenuto fuori dalla partita. Certo, fondamentale, da questo punto di vista, è stata la vittoria del secondo set, arrivata grazie a due regalini di Darcis nel decimo game che hanno rimesso Andy sul set pari senza che l’azzurro facesse cose particolarmente incredibili per meritarselo.
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Poi però capitan Seppi è entrato in relativo controllo della situazione e, pur con qualche altalena nella gestione dei successivi due set – un break sotto, recuperato sul più bello nel 3° set; un break sopra, perso sul più bello nel 4° – si è dimostrato nettamente superiore nella gestione dei due tie-break decisivi. Seppi infatti non ha più sbagliato una singola pallina in quella statistica che agli statisti piace chiamare ‘clutch’, ovvero la percentuale di successo dei punti giocati sotto estrema pressione.
E’ qui che Seppi ha mostrato il differente livello rispetto a Darcis, cancellando vento, qualche evidente ruggine e le minacce di un giocatore che per consegnare il lasciapassare all’ottavo di finale – il terzo della carriera qui in Australia – ha con onore fatto sudare l’avversario. Perché i grandi palcoscenici bisogna saperseli meritare. E nessuno in Italia, più di Andreas, ha la testa e l’esperienza per farlo.
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