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Cilic riporta Edmund sulla terra e conquista la terza finale slam

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Aggiornato 25/01/2018 alle 13:05 GMT+1

La testa di serie numero 6 diventa il primo tennista croato a raggiungere la finale degli Australian Open, la terza nei major dopo US Open 2014 e Wimbledon 2017: il 23enne britannico si ferma qui con il punteggio di 6-2 7-6(4) 6-2

Marin Cilic (vs Kyle Edmund) - Australian Open 2018

Credit Foto Getty Images

Marin Cilic appartiene alla categoria "primi degli umani". In un’era tennistica contraddistinta dai marziani, da Federer a Nadal passando per Djokovic, il 29enne nato a Medjugorje sfrutta le sue occasioni grazie alla normalità.
Una continuità ad alti livelli che consente al giustiziere di Rafa Nadal di diventare il primo croato, sia nel circuito maschile che in quello femminile, a conquistare la finale degli Australian Open, la terza per lui negli Slam dopo quella vinta contro Nishikori nel 2014 a New York e quella persa lo scorso luglio contro Federer a Wimbledon.
Esattamente come era accaduto ai Championships con Sam Querrey, Cilic domina una semifinale mai in discussione. Edmund arriva all’appuntamento scarico e in condizioni fisiche non ottimali: la mancanza d’abitudine a questi livelli gioca un brutto scherzo al 23enne che alla fine del primo set chiama il medical time-out per un fastidio al ginocchio già patito a Brisbane.
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Palla corta e volée: lo scambio simbolo del dominio di Cilic su Edmund

In due ore e 18 minuti vengono messi a nudo tutti i limiti del giovane britannico, in difficoltà negli spostamenti e troppo legato allo schema servizio-dritto. Cilic si dimostra superiore sia nei due colpi principali (chiude il match con il 90% di punti vinti con la prima) sia per una maggiore varietà di soluzioni da fondo. Lo snodo cruciale è il tie-break del secondo set dove il croato è glaciale e concretizza a rete le sue opportunità.
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Australian Open 2018: Cilic-Edmund, gli highlights

Edmund, ormai demotivato e con la testa già negli spogliatoi, viene tradito anche dalla sua arma migliore, il dritto e non riesce mai a ottenere un break (solo due le chance prontamente cancellate dal suo avversario). Per l’erede, o presunto tale, di Andy Murray resta la soddisfazione di aver disputato un buon torneo in cui ha eliminato due Top 10 come Kevin Anderson e Grigor Dimitrov.
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Cilic: "È stato cruciale il tie-break del secondo set con Edmund"

Marin Cilic festeggia, invece, un notevole tre su quattro a livello di finali nei major (l’unica eccezione è il Roland Garros) ed è il quinto giocatore in attività a riuscirci dopo i Fab Four: contro il vincente del match tra Chung e Federer potrà giocare forte di una brillantezza fisica che a Londra era un po’ venuta meno in finale con lo svizzero e anche di un giorno in più di riposo. A coronare la sua giornata perfetta c’è anche la certezza del best ranking in carriera: è già il nuovo numero 3 del mondo dietro due marziani come Nadal e Federer.
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