Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Oltre la paura, c'è la finale: due set a 0 alla Mertens, la Wozniacki è la prima finalista

Simone Eterno

Aggiornato 25/01/2018 alle 06:38 GMT+1

La danese domina con la Mertens fino al momento di chiudere, poi subentra la solita paura: due set point annulati alla belga però ridanno a Caroline il coraggio per tornare a giocare la sua partita e vincere il tie-break del secondo set. Finisce 6-3, 7-6, per la Wozniacki è la terza finale slam della carriera, la prima in Australia. E se la Halep non batte la Kerber, sarà già la nuova n°1 WTA.

Caroline Wozniacki

Credit Foto Getty Images

dall’inviato a MELBOURNE – Prima ancora di riavvolgere il nastro, è meglio ripartire dal finale. 6-3, 5-4, 30-0. Fin lì, Caroline Wozniacki, prima finalista di questo Australian Open 2018, era stata pressoché perfetta. Nemmeno una sbavatura. Una sola palla break concessa; e per altro quando era sopra 4-1 nel primo set. Un discreto dominio dal fondo, contraddistinto – come sempre nelle migliori partite della carriera – da un inscalfibile solidità rispetto ai colpi dell’avversaria. Insomma, fin lì, davvero, non c’era stato nulla da dire sulla partita della Wozniacki, se non nella celebrazione del suo ritrovato tennis, la sua ritrovata condizione, il suo prossimo approdo alla terza finale slam della carriera.
Una finale che poi, effettivamente, è arrivata. Se non fosse che anziché gli ultimi due punti, Wozniacki si è ritrovata catapultata in una battaglia che l’ha vista perdere prima il game di servizio con due doppi falli; e poi dover difendere due set point consecutivi della sua avversaria.
Il solito blackout sul più bello, con i colpi che non vanno più, il servizio che si blocca e l’avversaria a prendere fiducia. Una paura di vincere – più che di perdere – che è apparsa ancor più evidente proprio sui due set point concessi all’onestissima Mertens, quando la Wozniacki è tornata a spingere a tutta. Come se non avesse ormai più niente da lasciar andare. Come se, d’improvviso, tutto tornasse alla lucidità e precedente realtà delle cose.
Così è stato oggi come così era stato al secondo turno con Jana Fett, ovvero quando la Wozniacki risalì da 1-5 e due match point sotto per andare a vincere la partita imbroccando la strada giusta. La stessa che dopo il pericolo scampato del dodicesimo game, ha rimesso la danese in controllo del tie-break, vinto poi per sette punti a due.
Insomma, oltre le paura, c’è vita in questo inizio di stagione per Caroline Wozniacki. La danese centra dunque la terza finale slam della carriera – la prima in Australia – e lo fa con la certezza di poter diventare la nuova n°1 del mondo già tra poche ore (a patto che la Halep non la raggiunga in finale).
Una traguardo figlio della grande stagione iniziata nel 2017, proseguito con il titolo di Maestra alle WTA Finals di Singapore e ricominciato puntuale dentro l’estate Down-Under 2018, con la finale persa ad Auckland. Eh già, perché questa volta Caroline Wozniacki dovrà davvero provare a fare il passo in più e andare oltre le sue paure. Perché del grande 2017 e delle ultime 9 finali complessive, la danese ne ha perse addirittura sette. E di un nuovo e aleatorio titolo consegnato dal computer – quello, appunto, di eventuale n°1 – la danese se ne farebbe davvero assai poco. In bocca al lupo, allora, Caroline.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità