Fabio Fognini è il maratoneta: batte anche Thompson al super tie-break e accede al 3° turno
Aggiornato 22/01/2020 alle 15:46 GMT+1
Dopo Opelka al debutto, altri 5 set per Fabio Fognini a Melbourne: 7-6 (4), 6-1, 3-6, 4-6, 7-6 (4) per piegare il tennista di casa in oltre 4 ore di gioco. Affronterà l'argentino Guido Pella con dolce precedente al quinto "in trasferta" di Coppa Davis.
"Così ha tutto un altro sapore: c'è più gusto a vincere al quinto". Dice così Fabio Fognini al termine della seconda faticaccia Down Under. Altri cinque set, altro super tie-break: stesso risultato in mezzo a due partite diversissime. C'è stata la rimonta del giorno dopo per piegare il gigante Opelka. Viene il ritorno del fante Thompson dopo due parziali a tinte Fognini.
Un set (il primo) per registrare i colpi contro un giocatore atipico come Jordan Thompson, tennista di Sydney classe 1994, numero 66 della classifica ATP, baffo poliziesco e grande footwork con un’ottima difesa della rete. Un parziale (il secondo) dominato per qualità di palleggio, aggressivo fin dalla risposta per schiacciare Thompson negli angoli. Un set, il terzo, che sembrava la copia del secondo con 2 palle break nel game iniziale e s’è invece dannattamente complicato, trasformando la MCA in un campo di Coppa Davis. Quella bella.
Fabio Fognini è fatto e ce lo teniamo così: indolente e spettacolare, umorale e vincente. Ha affossato il dritto in rete sventagliando rovesci in corridoio per tutto il primo set. Ha incantato Melbourne nel secondo ricamando i punti più belli della partita, rispondendo agli avanzamenti avversari con dolcissimi voli incrociati. È sparito dal match nel terzo e perso il quarto di pura perecentuale. Ha avuto 4 match-point prima di un super tie-break con i colpi scarichi a centrocampo, ad aspettare che Thompson sbagliasse con gli occhi persi verso la sua "bolgia".
Ha vinto punti bellissimi e segnato 77 errori non forzati da Thompson, che ha fatto il resto con il suo record (aggiornato) di 35 tie-break persi su 52 giocati. Avanti così, di croce e delizia con Guido Pella (6-1 6-4 3-6 6-3 a Barrere), che rimembra un'altra dolcissima vittoria al quinto "in trasferta": era la terra di Buenos Aires che consegnò all'Italia i quarti di finale di Coppa Davis. Forse fu quel giorno che Fognini ci ha preso gusto.
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