Australian Open - Rafael Nadal: "Mi sento in forma" ma il tabellone è insidioso e i giovani scalpitano

A sentir lui, ci starebbe da stare sereni. Rafael Nadal ha detto di "sentirsi in forma" a discapito delle preoccupazioni e dei sei match di singolare persi negli ultimi sette disputati. Alla United Cup si è fatto rimontare due volte da De Minaur e Norrie, un inizio di stagione molto diverso da quello dell'anno scorso, in cui vinse sul velluto un torneo preparatorio a Melbourne. "E' stata una delle mie vittorie più memorabili".

Non è stato in florida salute la scorsa estate, quando si è dovuto ritirare nelle semifinale di Wimbledon per un problema all'addome prima di prendersi una pausa dal tour per dedicare tempo alla famiglia e Rafael Jr, il nuovo nascituro. "E' vero che di recente non sono stato in grado di giocare ai miei standard, ma onestamente non sono deluso dalla mia preparazione" ha dichiarato il campione iberico nell'ultima intervista australiana.

Non potrà affrontare Novak Djokovic prima della finale, ma non si può certo dire che le urne gli abbiano detto bene. Nella parte alta se la vedrà al primo turno con il loose cannon Jack Draper, giovane mancino britannico con poco da perdere e molto pelo sullo stomaco. Un'eventuale secondo turno contro Nakashima presenta anch'esso delle insidie. I successivi incroci potrebbero essere contro Yoshito Nishioka - iperbolico negli ultimi tempi - e quel Frances Tiafoe che aveva sconvolto il maiorchino agli ultimi US Open. Prima della possibile riedizione della finale dell'anno scorso nei quarti di finale contro Daniil Medvedev. Il rivale serbo invece, incontrerà in linea teorica Carballes Baena, Dellien, Dimitrov e Carreno Busta, prima di un quarto con un tra Ruud, Fritz e Berrettini. Non esattamente lo stesso coefficiente di difficoltà.

La passata stagione dello spagnolo, va detto, trascende la logica e sconfina nell'epica. Australian Open e Roland Garros, finale a Indian Wells e semifinale a Wimbledon facendo slalom tra i consueti dolori al piede, l'infortunio di Londra e gli impegni familiari. Razionalmente, sembra difficile possa ripetersi. Quest'anno, inoltre, ci sono tanti giovani coi denti affilati pronti per qualcosa di importante: Auger-Aliassime, Rune e Sinner su tutti. Oltre ad Alcaraz e Ruud pronti a minare il suo dominio sul rosso. I campioni del suo calibro ci hanno insegnato che è saggio non sottovalutarli, ma ci sono tutti gli elementi per pensare che questa stagione possa rappresentare un capitolo avverso nella sua carriera.

Sebbene non l'abbia mai fatto in maniera esplicita, Nadal ha ultimamente confuso le acque riguardo a un suo possibile ritiro. Lo spagnolo soffre della sindrome di Muller-Weiss, una rara condizione medica che gli causa un dolore cronico al piede sinistro. Ha giocato gli Open di Francia da parziale infortunato, tamponando il problema con iniezioni di antidolorifici. Se aggiungiamo all'evevntualità di un altro malanno fisico rilevante l'età che avanza (37 anni a giugno), i nuovi impegni in famiglia e fuori dal tennis, con la sua accademia e la fondazione, è lecito porsi alcune perplessità. Ultimo aspetto, ma non meno importante, l'aver assistito in lacrime all'accorato ritiro della sua nemesi alla scorsa Laver Cup potrebbe aver toccato alcuni tasti sensibili. Senza la rivalità con Roger, per la prima volta il toro di Manacor potrebbe avere meno fame.

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