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Sinner amarcord: 5 anni fa a Bergamo la prima finale, il ricordo dell'avversario alla vigilia della finale con Medvedev

Matteo Zorzoli

Aggiornato 27/01/2024 alle 19:31 GMT+1

AUSTRALIAN OPEN - Bergamo-Melbourne, 2019-2024: la prima finale nel circuito maggiore a 17 anni, la prima finale Slam a 22. Il protagonista è ovviamente Jannik Sinner. Alla vigilia della partita dei sogni agli Australian Open contro Daniil Medvedev, abbiamo intervistato il finalista dell'edizione 2019 del Challenger lombardo, pietra miliare nella carriera dell'altoatesino. Dove tutto è iniziato...

Sinner amarcord: 5 anni fa a Bergamo la prima finale, il ricordo del suo avversario

Credit Foto Eurosport

Bergamo. Un palazzetto gremito, 3000 persone stipate sugli spalti e decine rimaste fuori, arrivate in ritardo e, soprattutto, senza biglietto. Sono diventati letteralmente introvabili. Il programma del fu PalaNorda offre nella fredda e umida serata di domenica 24 febbraio 2019 la finale del Challenger Faip-Perrel, l'ultimo a iscriversi nell'albo d'oro un certo Matteo Berrettini. I protagonisti sul cemento verde sono il veterano di Busto Arsizio, Roberto Marcora, e un ragazzo mingherlino con una zazzera di capelli rossi e le lentiggini. Viene dalla Val Pusteria, si allena all'Accademia di Riccardo Piatti a Bordighera e si è appena affacciato nel circuito maggiore, scegliendo di saltare a piè pari la "palestra" dei tornei Junior e di lasciare definitivamente il suo primo sport, lo sci, in cui ha vinto diverse gare. Sua mamma è cameriera, suo papà cuoco, lavorano in un rifugio di montagna in Alto Adige. Si fa un gran parlare di lui, ha solo 17 anni, è wild card della manifestazione ed è 546 del ranking mondiale. Chi l'ha visto durante la settimana, appassionati e addetti ai lavori, è rimasto sbalordito dai suoi colpi e dalla sua freddezza. Nel suo percorso il ragazzo ha battuto Salvatore Caruso, Viktor Galovic e Gianluca Quinzi. Nel tabellone è stata subito eliminata un'altra promessa, Lorenzo Musetti, che ha appena vinto gli Australian Open Junior. Nell'angolo del mingherlino rosso Andrea Volpini e Cristian Brandi. Per l'importanza dell'occasione è arrivato dalla Liguria anche Sua Maestà, Riccardo Piatti: tra i suoi allievi del passato Novak Djokovic e Maria Sharapova. Su questo Jannik Sinner ha puntato tutto e sembra che, per ora, ne valga la pena.
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Jannik Sinner festeggia dopo aver vinto il torneo Faip-Perrel (Challenger Bergamo). Foto cortesia di Antonio Milesi

Credit Foto Other Agency

Il match è a senso unico, "una stesa", come ci racconta Bobby Marcora. Due set a zero Sinner, 6-3 6-1 in poco più di un'ora. Il ragazzo di San Candido diventa il primo 2001 a vincere un Challenger, alla sua prima finale tra i grandi. "Un predestinato - continua il bustocco che si è ritirato dal tennis nel 2023 - Ero alla terza finale Challenger e un pensierino ce l'avevo fatto. Speravo che l'emozione della prima volta giocasse brutti scherzi a Jannik, ma non c'è stata storia. Le due cose che più mi hanno colpito quel giorno, ancora più della tecnica già da campione, sono state la sua maturità e la gestione dei momenti. Il palazzetto era stracolmo, erano tutti lì per lui, c'era grande curiosità. Era come se non provasse emozioni, il suo sguardo imperturbabile. C'era un baccano assurdo ad ogni punto. Fin dai primi game ha impostato il suo gioco molto aggressivo, una velocità di crociera molto più alta di qualsiasi altro giocatore che avevo incontrato. Io in apnea, lui con le idee chiarissime".
In quella finale, oltre al primo trionfo, ci fu anche il primo discorso di Sinner in pubblico. Timido, impacciato, tenero. Tra battute ("Ho la stessa voce di Ibrahimovic? E' un tipo molto strano, però gioca bene") e ringraziamenti ("Ringrazio il mio giudice di sedia preferito", giù risate), Jannik, come da tradizione del torneo, fa il giro di campo a bordo della bici elettrica sulle note di 50 Special dei Lunapop, "al posto del passeggero perchè non aveva ancora la patente. Guidava il presentatore" ride Marcora. Un successo che rende Bergamo una delle città del cuore dell'altoatesino, tanto che l'anno dopo, nei primi terribili mesi di Covid, ha donato 12.500 euro ad un ospedale da campo.
Non è la prima volta (e non sarà l'ultima) in cui Marcora e Sinner giocano insieme. "A Bergamo non l'avevo assolutamente sottovalutato - spiega l'ex tennista - L'avevo conosciuto quando aveva 14 anni, all'isola d'Elba dove ero andato ad allenarmi col mio coach dell'epoca per preparare la trasferta americana sul cemento. Mi si staglia di fronte un ragazzetto, capelli lunghi rosso vivo, magrino. Piatti un giorno mi fa: 'Vieni oggi pomeriggio, ti faccio palleggiare con uno che tra qualche anno te ne farà far pochi'. Si è rivelato profetico. Era un talento grezzo, si vedeva già da piccolo che aveva un potenziale enorme, la palla gli usciva già facile, potente". Dopo Bergamo Marcora ritrova Sinner al Challenger di Ortisei, ottavi di finale. "Torneo con condizioni particolari, in altura. Si scambia poco. Mi ricordo di essere rimasto sorpreso dalla sua straordinaria capacità di adattarsi alle situazioni diverse. Eravamo a casa sua. Un'altra stesa come a Bergamo, 6-3 6-4".
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Roberto Marcora

Credit Foto Getty Images

Nel corso della sua carriera Marcora ha condiviso con Sinner anche due figure chiave dell'attuale staff dell'altoatesino: il coach Simone Vagnozzi e il preparatore atletico, Umberto Ferrara. "Vagno gli ha trasmesso un insegnamento prezioso: nel tennis non esiste solo il piano A. Ha inserito nel suo gioco il Serve&Volley, smorzate, variazioni. Si sta incastrando nella maniera giusta. È la persona perfetta accanto a Jannik, come lo sono Cahill e gli altri membri del suo team". Bergamo-Melbourne, solo andata: cinque anni dopo Jannik è pronto per giocarsi la partita più importante.
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Le partite degli Australian Open saranno trasmesse in esclusiva su Eurosport 1 ed Eurosport 2, oltre ovviamente a Discovery+, la nostra piattaforma streaming con tutti i campi a disposizione a partire già dalle qualificazioni al torneo al via lunedì 8 gennaio. Il main draw invece prenderà il via domenica 14 gennaio con i primi match del tabellone principale. Solo con la nostra piattaforma in live streaming digitale si potrà godere della copertura totale dei campi per seguire tutti i tuoi tennisti preferiti con un'offerta unica nel suo genere. Anche gli abbonati a DAZN, Sky (canali 210 e 211), e Tim Vision avranno a disposizione i due canali lineari di Eurosport 1 ed Eurosport 2 e potranno gustarsi il primo Slam stagionale a partire dal 14 gennaio 2024, giorno di inizio torneo del tabellone principale.

A quanto ammonta il montepremi (da record)?

L'edizione 2024 sarà ancora una volta con un montepremi al rialzo per il primo slam della stagione: con 86,5 milioni di dollari australiani (circa poco più di 53 milioni di euro), l'Australian Open 2024 distribuirà rispetto all'edizione precedente ben 10 milioni di dollari australiani in più, diventando al momento il secondo slam più ricco dopo lo US Open 2023. Australian Open 2024, montepremi da record: quanto si guadagna per ogni vittoria

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