La rivelazione di Cahill su Jannik Sinner: "Non sapevamo se contro Rune sarebbe sceso in campo a causa di un virus"
AUSTRALIAN OPEN - A pochi giorni dalla vittoria bis di Jannik Sinner a Melbourne, Darren Cahill torna sulle difficoltà avute dall'azzurro nel match contro Rune svelando un retroscena sulle reali condizioni fisiche del numero uno del mondo: "Non sapevamo se sarebbe sceso in campo, lo sapevamo dal giorno prima che non si sentiva bene. Quando si è presentato in campo era bianco come un lenzuolo".
Sinner in versione "fenomeno" a Melbourne: il film della finale con Zverev in 3'
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Dietro lo strapotere tratteggiato dai record e dipinto dalle vittorie travolgenti che hanno permesso a Jannik Sinner di riconfermarsi campione dell’Australian Open senza quasi mai soffrire, ci sono però state anche delle difficoltà che il numero uno del mondo ha saputo mascherare e affrontare con temperamento leonino e tempra d’acciaio. Già perché a pochi giorni dal trionfo back to back del numero uno del mondo a Melbourne, il coach australiano Darren Cahill ha raccontato a Supertennis cosa ha dovuto affrontare il 23enne altoatesino prima e durante l’ottavo di finale contro Holger Rune, vinto in quattro set dopo aver richiesto un medical time out nel corso del terzo parziale ed aver trascorso 11 minuti in spogliatoio. Difficoltà non di poco conto e generate da un virus che ha debilitato Sinner nel corso di quel complicato lunedì in campo.
"Stava piuttosto male, non sapevamo se sarebbe sceso in campo. Sapevamo dal giorno prima che non si sentiva bene, quindi è andato a letto presto. Abbiamo annullato il suo allenamento, doveva giocare verso le 14:30 del pomeriggio, nel caldo della giornata. Avevamo prenotato un riscaldamento per la mattina e lo abbiamo annullato e spostato a mezzogiorno. Quando si è presentato in campo Jannik era bianco come un lenzuolo".
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Sinner in grossa difficoltà fisica contro Rune: tremolio al cambio di campo
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Cahill prosegue nel suo racconto spiegando le decisioni prese in corso d’opera per modificare la routine e permettere all’altoatesino di scendere in campo per affrontare il difficile match contro Rune.
"Abbiamo annullato tutti gli allenamenti in programma siamo andati dal medico, gli hanno dato dei gel per rimetterlo in forze. Si è riposato, ha fatto un bagno ghiacciato per ripartire e lo abbiamo buttato in campo freddo. È stato un po' fortunato in quella partita, a metà del terzo set, ha chiamato i medici per farsi misurare la temperatura e i parametri vitali. Hanno avuto difficoltà a farlo in campo, quindi lo hanno fatto in spogliatoio, così Jannik ha potuto riposare un po' di più e credo che siano passati circa 10 minuti fin quando è rientrato in campo e ci è passato proprio davanti, e abbiamo potuto vedere che il colore del suo viso era cambiato un po'. Era bianco quando era rientrato nello spogliatoio, aveva di nuovo un po' di colore sul viso quando è rientrato".
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Problemi di stomaco o problemi fisici? Sinner chiama il medical time out
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L’altra sliding doors del match è stata la rottura del perno della rete che ha costretto l’organizzazione ad interrompere il match per oltre un quarto d’ora, garantendo altro tempo prezioso a Sinner per rimettersi in forze.
"È stato un po' fortunato in quella partita, ma una volta superato il momento si è sentito molto meglio il giorno dopo e andando avanti nel torneo".
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Sinner rompe la rete con il servizio: match sospeso per 16 minuti
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Scampato il pericolo il proseguimento è stato un crescendo rossiniano con il clinic a De Minaur, il perentorio successo contro Ben Shelton e la lezione in finale a Sascha Zverev, al quale non ha concesso nemmeno una singola palla break in tutto l’incontro. Un exploit che gli ha consegnato il terzo titolo Slam della carriera e l’ennesima testimonianza di essere il numero uno del mondo non per caso.
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Sinner vince il suo "flu game" contro Rune: rivivi il match in 500"
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