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Coppa Davis, dal 2020 cambieranno gli orari di gioco, ma rimarrà la formula

DaOAsport

Pubblicato 24/11/2019 alle 12:47 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

The Davis Cup Trophy is displayed at Davis Cup Presentation

Credit Foto Getty Images

Oggi, con la finale tra i padroni di casa della Spagna ed il Canada si andrà a chiudere la dibattutissima edizione 2019 della Coppa Davis di tennis. La formula a gironi, il programma particolarmente compresso e soprattutto gli orari degli incontri giunti fino a quasi all’alba, hanno portato alla deflagrazione di molteplici discussioni tra addetti ai lavori, e non. Gli organizzatori dell’evento sono i primi a sapere che, in vista del 2020, ci saranno numerosi aspetti da modificare e, come spiega Javier Alonso, amministratore delegato di Kosmos Tennis al fianco di Gerard Piqué, non saranno lesinate energie in questa direzione. “Non abbiamo tempo da perdere – le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport – abbiamo avuto un po’ di problemi che non avevamo previsto, come quello degli orari, ma alla fine mi sembra che pian piano le cose siano andate nel verso giusto”.
Tra le migliorie che saranno apportate, vedremo probabilmente un ampliamento del numero dei campi di gioco, ma non verrà toccata la cervellotica formula a gironi, che ha portato a calcoli, rinunce, e eliminazioni brucianti senza che una squadra potesse farci nulla.
Faremo il possibile per evitare questo disagio a giocatori e pubblico e se sarà qualche modifica del regolamento la prenderemo. Non la formula, però. Piuttosto cercheremo di ricavare alla Caja Magica un quarto stadio, magari da due-tremila posti, per distribuire meglio i match nell’arco della giornata.
Ad ogni modo, dopo lo scetticismo iniziale, per Javier Alonso è palpabile la soddisfazione di tennisti e staff. “Quando i team sono arrivati e hanno visto quello che siamo riusciti a mettere in piedi in così poco tempo, sono stati contenti. I giocatori ci tengono in maniera particolare a vincere per la loro nazionale e, in più, rispetto al passato c’è l’aspetto economico che non è secondario. Ci sono premi sia per loro, sia per le Federazioni”.
Il punto più prominente però, riguarda il calendario troppo fitto e compresso. Il dirigente spagnolo spiega che non sarà assolutamente sottovalutato.
Abbiamo iniziato questo discorso con Kermode e con Novak Djokovic a Londra già lo scorso anno e lo proseguiremo anche con Andrea Gaudenzi. Credo che troveremo una soluzione per il bene dei tennisti.
Anche l’edizione 2020 della Coppa Davis si disputerà a Madrid e, come pare, vi rimarrà per diverse edizioni anche se le richieste per un trasferimento non mancano. “Abbiamo ricevuto l’interesse di diverse Nazioni come gli Stati Uniti, il Giappone o il Sud America, che però in questo momento ha troppi problemi a livello di sicurezza. Con la Itf decideremo la prossima sede in tre o quattro mesi. L’Italia? A me Roma piace moltissimo…”.
alessandro.passanti@oasport.it
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