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Jannik Sinner: "Non sono tornato a casa perchè è successa una tragedia. Sanremo? Non vado"

Matteo Zorzoli

Aggiornato 31/01/2024 alle 19:19 GMT+1

TENNIS - Al ritorno in Italia l'azzurro fresco vincitore degli Australian Open ha incontrato la stampa a Roma: "E' successa una tragedia a Sesto, un incidente con tre morti. Non sono tornato a casa per questa ragione, è un momento davvero difficile. Non saprei come reagire, fare una festa lì non è assolutamente il caso. I miei genitori mi hanno trasmesso la mentalità "Se vuoi qualcosa, inseguila"

L'addio a Piatti, le Olimpiadi e il no a Sanremo: rivivi la conferenza di Sinner in 4'

Al rientro a Roma, per Jannik Sinner è tempo di impegni istituzionali dopo il trionfo agli Australian Open. Archiviata la visita a Palazzo Chigi, mercoledì pomeriggio l'azzurro ha trascorso un'ora con la stampa nella sede della Fitp (QUI L'ANALISI DELLA CONFERENZA TRA FORMA E CONTENUTO). Giovedì sarà ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella prima di tornare a Montecarlo ad allenarsi.

Sulla programmazione

"Sarà molto importante la programmazione nei prossimi mesi. L'anno scorso ci siamo presi tanti momenti in cui non ho toccato racchetta: farò tanto lavoro in palestra. Negli scorsi mesi abbiamo lavorato sull'aspetto mentale, ora mi dedicherò di più al fisico e alla resistenza. Nella mia testa il lavoro duro, l'avere le persone giuste intorno e la giusta mentalità sono la cosa più importante".

Sul Sinner-manager e la scelta dell'addio a Piatti

"Credo la vita che sto vivendo è fatta di situazioni. Io ho avuto un però nella mia testa due anni fa, ho fatto una scelta che all'inizio sembrava folle, mi sono buttato nel fuoco. Non è detto che fosse la mossa giusta. Ovviamente dietro di me ci sono persone che mi aiutano, io devo essere bravo a capirle, ma sono io che scelgo".
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Sugli obiettivi

"Voglio giocare meglio gli Slam. Il primo meglio non poteva andere (ride ndr.). Ogni torneo si va a caccia di titoli. La confidenza che ho guadagnato negli ultimi mesi è molto importante. N° 1? La pressione è un privilegio. Io e il mio staff stiamo lavorando per inseguire i nostri sogni. La cosa più bella è tornare in campo e lavorare. Cosa mi riserverà il futuro non lo so".

Sulla scelta tra sci e tennis

"Ero molto forte, a 8 anni ho vinto i campionati italiani, poi un paio di anni ho fatto fatica quando a slalom e gigante si sono aggiunte le discipline veloci; nel frattempo giocavo anche a tennis e pensavo che nello sci un errore ti fa buttare la gara e ti devi alzare sempre presto al mattino mentre il tennis mi piaceva anche per il modo in cui vedevo che mi faceva crescere come persona".

Su Tomba

"Alberto Tomba è una leggenda. Spero di poter sciare presto con lui".

Sul tennis italiano

"La cosa più importante è portare quante più persone possibili nel tennis. Mi riferisco ai bambini. Serve solo una racchetta e una pallina. Fognini ha vinto Montecarlo, poi è arrivato Berrettini, ora io. Tutti stiamo facendo qualcosa per il tennis italiano".

Sull'uso dei social e lo Jannik privato

"Non mi piacciono, non sono la verità. Serie Tv? In Australia guardavo The Animal Kingdom ma in Italia forse non si vede. La lettura? Non leggo molto, devo dire, mi porto sempre un libro dietro ma in realtà non leggo molto. Inutile dire qualcosa che non è vero, non fa parte di me".
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Sul primo maestro Mayr

"Ringrazio tutte le persone che mi hanno aiutato a fare il percorso che sto facendo. Il maestro Mayr è davvero forte, tutti i migliori giovani dell'Alto Adige sono passati da lui, è bravissimo, ho ricevuto un messaggio ed era emozionato. Con lui ho fatto un grande lavoro".

Su Berrettini e la squadra di Davis

"Mi ha scritto un bellissimo messaggio dopo la finale, così come tutta la squadra di Davis. Matteo mi ha aiutato alcune volte, così come sono disponibile ad aiutarlo. E' veramente forte, speriamo di vederlo di nuovo in forma. Manca nel circuito. Abbiamo anche un ottimo doppio ora, Vavassori-Bolelli.

Sulle Olimpiadi

"Sono contento di far parte del Team Italia. Sono curioso di vivere quel momento assieme a tutti gli atleti. Sarà uno dei tornei più importanti dell'anno. Portabandiera a Parigi? Non so, non ne ho mai parlato".

Sulla festa a casa post Australia

"E' successa una tragedia a Sesto, un incidente con tre morti. Io non volevo andare a Sesto per questa ragione, è un momento davvero difficile. Non saprei come reagire, fare una festa lì non è assolutamente il caso. Facciamo qui a Roma".

Su Vagnozzi e Cahill

"La cosa più importante è come lavorano insieme Simone e Darren. Sono entrambi aperti. Simone è molto bravo tecnicamente e tatticamente, è stato giocatore. Sa quali colpi funzionano e quali no. Tutti e due sono umili. Darren ha fatto una carriera incredibile, ha portati tanti a n° 1. E' il suo quinto Slam vinto in panchina, sa come gestire la pressione".
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Sulla presenza al Festival di Sanremo

"Faccio il tifo da casa. E' un evento bello, ma sto già facendo due giorni qui a Roma. Devo guardare avanti, quando dovrei andare a Sanremo sarò già a lavorare. Non andrò al Festival".

Sulla residenza a Montecarlo

Quando io ho fatto 18 anni mi sono allenato a Bordighera, il mio allenatore aveva residenza a Monaco. La cosa bella di Montecarlo è che ci sono tanti miei colleghi, ci sono strutture per i tennisti. Lì mi trovo bene, posso fare una vita normale, andare al supermercato. Sto bene lì".

Sui genitori e la mentalità

"Quando ero piccolo e tornavo da scuola i miei non erano a casa, erano al lavoro. Mi hanno trasmesso la mentalità "Se vuoi qualcosa inseguila e lavora". Lavorano sempre, voglio loro bene anche per questo. Quando si vince hai la possibilità di ringraziare tutti. Ci sono tante persone fuori da casa ora, ho fatto un casino "(ride ndr). Ci sono sempre dei genitori che mettono pressione, qualche volte funziona altre no. Io conosco solo la mia storia, i miei mi hanno insegnato grandi valori".

Su Zverev

"Sarà un giocatore importante in questa stagione. Ha giocato bene la United Cup, ha vinto partite agli Australian Open. Non vedo l'ora di affrontarlo, serve e si muove bene, è completo. Con Alcaraz ha giocato un ottimo tennis".
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