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Novak Djokovic cambia tutto, dopo Agassi dice addio anche a Stepanek

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Aggiornato 04/04/2018 alle 14:21 GMT+2

Il serbo ha annunciato di aver messo fine alla collaborazione anche con l’altro suo allenatore: "La relazione con Stepanek era e rimane ottima, e Novak ha apprezzato il lavoro con lui e gli insegnamenti ricevuti".

Novak Djokovic

Credit Foto Getty Images

La collaborazione tra Djokovic e Andre Agassi è durata meno di un anno, quella con Radek Stepanek quattro mesi. È un momento molto delicato per la carriera del serbo che, dopo il ko subito da Paire a Miami, ha deciso di riazzerare tutto.
La relazione con Stepanek era e rimane ottima e Novak ha apprezzato il lavoro con lui e gli insegnamenti ricevuti. Djokovic rimane concentrato e impaziente di tornare più forte e più resiliente dopo la lunga pausa dovuta all'infortunio che ha colpito la sua sicurezza e il suo gioco
Djokovic è alla ricerca di nuovi stimoli e di una condizione fisica accettabile. Il ko contro Chung in Australia ha evidenziato problemi fisici (a partire dal gomito destro) molto lontani dall’essere risolti e le sconfitte contro Daniel e Paire hanno mostrato una versione del serbo distante anni luce dal campione che abbiamo conosciuto e ammirato.
Mi sono sentito come se fosse il mio primo match nel tour, è stata una strana sensazione. Ho commesso alcuni errori insoliti, forse inspiegabili, credo che faccia parte del momento che sto vivendo (Djokovic dopo l'eliminazione di Indian Wells)
Djokovic farà una breve vacanza con la famiglia per poi iniziare la sua preparazione in vista della stagione sulla terra battuta. Alla fine, dopo 15 vittorie in 20 partite, tre ko di fila e un misero titolo a Eastbourne vinto l'anno scorso, la partnership con Agassi si è sciolta e quella con Stepanek è stata un intervallo durato un lampo. In un anno e mezzo cinque membri dello staff sono così stati silurati dal Djoker. Chi sarà dunque il prossimo coach di Nole? Marian Vajda, salutato undici mesi fa (5 maggio 2017), è il nome a cui si associano le sue vittorie e 11 anni di grande carriera. Difficile ora ipotizzare scenari (Lendl, Norman, McEnroe e il ritorno di Becker sono tra i papabili). L’ex numero 1 del mondo potrà trovare solo dentro di sé la forza per tornare a competere.
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