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Wawrinka, che guerriero! Piegato un grande Murray in rimonta, Stan è in finale

Simone Eterno

Aggiornato 09/06/2017 alle 19:23 GMT+2

Lo svizzero si prende la rivincita a un anno di distanza dal ko subito qui proprio da Murray vincendo una grandissima battaglia di 4 ore e mezza. Finisce 6-7, 6-3, 5-7, 7-6, 6-1. Per Wawrinka la quarta finale slam in quattro anni, la seconda qui a Parigi a distanza del titolo vinto nel 2015 su Djokovic.

Stan Wawrinka

Credit Foto Getty Images

dall’inviato a PARIGI Non poteva che chiudere col rovescio vincente lungolinea, marchio di fabbrica da far studiare a quelli della balistica e sintesi perfetta di un quinto set voluto, sudato, dominato. Stan Wawrinka, l’uomo che sa esaltarsi solo nelle migliori occasioni, si conferma animale da grandi palcoscenici e nella prima semifinale del Roland Garros si prende una dolcissima rivincita su Andy Murray, attuale numero 1 del mondo che qui l’anno scorso lo sorprese proprio in semi, ma che quest’anno si è dovuto arrendere a un giocatore in stato di grazia.
La spiegazione a questa lunghissima maratona – 4 ore e 34 minuti – è tutta in un quinto set che è l’immagine più rappresentativa del gioco dello svizzero, capace di prendere a pallate come se nulla fosse un fenomeno della fase difensiva come Andy Murray. Per le precedenti 4 ore infatti Murray aveva operato la solita – e straordinaria per atletismo e dedizione – tattica di sempre: respingere tutti gli attacchi. Una trama che gli aveva reso due dei quattro tiratissimi set. Ma nel 6-1 del quinto set a favore di Wawrinka c’è davvero tutto ciò che serve sapere. Murray, infatti, non è certo crollato come potrebbero far pensare punteggio o cronometro. Semmai, agli errori che naturali di Wawrinka che arrivavano ed erano arrivati a causa di dover vincere il punto tre, quattro, cinque, sei volte, Stan The Man ha saputo rispondere con il settimo, ottavo, nono colpo da brividi. Un’impresa ai limiti dell’alieno, uno show balistico di impatti puliti e polvere rossa spazzata via dalle linee. Murray, a quel punto, si è trovato di fronte all’impresa impossibile: contenere l’incontenibile. E così si è arreso a ciò che Stan non era riuscito a fare con continuità nei 4 set precedenti.
Lo show dello svizzero ha esaltato il pubblico parigino e soprattutto premiato gli spettatori con quella che comunque vada, senza nulla voler levare agli straordinari risultati del numero 1 del mondo, sarà sulla carta la finale più bella. Dovesse essere col favorito Nadal – tra poco in campo e non ancora sicuro di avere sufficiente luce per concluderla – o il giovane Thiem, Parigi 2017 potrà godere di uno spettacolo assicurato. Lo svizzero infatti, quando gioca le finali – specie quelle slam – di solito non le perde; e così Rafa o Domi, se vorranno entrare nella storia – il primo con la Decima, il secondo con quella che sarebbe una marcia trionfale per il primo slam della generazione dei ’90 – dovranno farlo contro il fenomeno elvetico, l’uomo dalle soluzioni uniche, il più sottovaluto degli straordinari campioni di questa meravigliosa epoca tennistica.
L’appuntamento dunque in ogni caso è già fissato. Non prendete impegni. Sarebbe davvero un peccato perderselo.
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