Roland Garros, Jannik Sinner mette nel mirino il primato italiano. Cosa aspettarsi dall'altoatesino a Parigi?
Aggiornato 19/05/2022 alle 07:15 GMT+2
ROLAND GARROS - L'altoatesino si trova a 620 punti Atp dal n° 1 italiano, Matteo Berrettini, che rientrerà dall'infortunio alla mano solo per la stagione sull'erba. A Parigi l'allievo di Vagnozzi avrà la chance del sorpasso. Ecco come.
Amici, ma anche rivali. Non può essere altrimenti in uno sport individuale: il duo Matteo Berrettini e Jannik Sinner ormai da un anno domina la classifica del tennis italiano, il romano n° 1, l'altoatesino n° 2. A Parigi, però, le gerarchie potrebbero ribaltarsi: il finalista di Wimbledon, infatti, a causa dell'infortunio e dell'operazione alla mano destra ha saltato tutta la stagione sulla terra rossa e, come da lui stesso annunciato, non potrà difendere i 360 punti dei quarti di finale raggiunti nell'ultima edizione a Bois de Boulogne. Dati alla mano l'allievo di Vincenzo Santopadre al momento è a quota 3805 punti, Jannik a 3185: la differenza è di 620 punti. Sinner, che a sua volta difenderà gli ottavi, dovrà centrare la semifinale per completare il sorpasso e diventare il nuovo n° 1 italiano. Un obiettivo tutt'altro che agevole, ma non impossibile: la crescita graduale di risultati e forma nel 2022 e la partenza da testa di serie n° 11 possono far ben sperare il ragazzo di Sexten. A giugno la sfida si sposterà poi sull'erba, dove Sinner ha ben poco da difendere, mentre Berrettini proverà a eguagliare, condizioni fisiche permettendo, il trionfo al Queen's e la finale di Wimbledon.
"Jannik è come una macchina da Formula 1: bisogna fare attenzione a cambiare gli assetti. Ma stiamo lavorando a un percorso con obiettivi a lungo termine per migliorare tutti gli aspetti” [Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner ai microfoni de La Gazzetta dello Sport]
Il 2022 di Sinner
Se il 2021 è stato l'anno del grande exploit, il 2022 di Jannik è iniziato seguendo gli stessi binari nonostante il passaggio di testimone in panchina tra lo storico coach Riccardo Piatti e Simone Vagnozzi. Qualche numero sparso dei primi 5 mesi del ragazzo di Sexten, fermato da Tsitsipas agli Australian Open, da Hurkacz a Dubai, dalla febbre a Indian Wells, dalle vesciche a Miami, da Zverev a Monte Carlo, da Aliassime a Madrid e ancora da Tsitsipas a Internazionali di Roma: 25 successi su 32 partite giocate, 9 tie-break su 12 dominati e, soprattutto, un totale di 14 match point annullati nelle rimonte su Davidovich Fokina, Ruusuvuori, Carreno Busta e Paul. Segno che torneo dopo torneo, settimana dopo settimana l'altoatesino, in sinergia con il suo team, non solo sta affinando le doti tecniche, ma anche rafforzando l'approccio mentale, rivelando un animo da lottatore che agli albori della sua giovane carriera si notava a intermittenza. Ora, però, serve il salto di qualità definitivo (magari sfatando il tabù contro i top5) per rimanere in scia all'altro talento della sua generazione, Carlos Alcaraz. E storicamente il Roland Garros è lo Slam in cui ha ottenuto i migliori risultati: quarti nel 2020 e ottavi nel 2021, sconfitto entrambe le volte da Re Rafa Nadal.
Sinner, com'è andata al Roland Garros 2021?
Da testa di serie nº 18, l'altoatesino all'esordio ha vinto il suo primo incontro in carriera in cinque set, contro Pierre-Hugues Herbert, salvando un match point. Al secondo turno ha avuto la meglio nel derby fratricida con Gianluca Mager in quattro parziali, al terzo ha eliminato Mikael Ymer agevolmente per poi arrendersi agli ottavi a Nadal 7-5 6-3 6-0. Riviviamo i colpi migliori della sfida tra l'azzurro e il maiorchino, in attesa della sua terza partecipazione parigina...
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