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Tennis, Carlos Alcaraz: "Chi sono i nuovi Big Three? Io, Sinner e …"

DaOAsport

Pubblicato 20/09/2022 alle 13:24 GMT+2

TENNIS - Dopo aver trionfato agli US Open ed essere diventato il numero 1 del mondo ATP, Carlos Alcaraz ha rilasciato una lunga intervista a Marca. Tra le altre cose, lo spagnolo ha parlato dei sui rivali di oggi e del futuro, spendendo belle parole per Jannik Sinner.

Contro Sinner il punto più bello: la top5 dei colpi di Alcaraz

Carlos Alcaraz sta per imboccare l’ultimo chilometro di questo suo intensissimo 2022, nel quale è passato da grande promessa del tennis mondiale a stella assoluta, e di pari passo ha centrato risultati di altissimo livello, come il successo nel Masters 1000 di Miami e, soprattutto, gli US Open. Approfittando di qualche giorno di riposo dopo i match di Coppa Davis, il talento classe 2003 si è raccontato davvero a 360° a Marca, con tanti argomenti trattati, dal Carlos uomo e giocatore, ai rivali, ai suoi obiettivi. E, la lunga chiacchierata, inizia proprio da questo aspetto: “Sognavo di essere il numero 1 al mondo, di vincere un torneo del Grande Slam, ora che ce l’ho fatta è tempo di continuare a sognare, continuare a vincere tornei Major e non solo. Cercherò di essere tra i migliori il più a lungo possibile, e quante più settimane possibile al numero 1”.
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Alcaraz: "Spero di essere il numero 1 per molti anni"

La sensazione di essere il nuovo numero 1 del tennis mondiale? “La notte in cui ho centrato tale obiettivo ho avuto la fortuna di avere mio padre, i miei zii, anche mio fratello, tutta la mia squadra ed alcuni amici al mio fianco. Abbiamo cenato al ristorante di un amico a New York, ma non ho avuto tempo per festeggiamenti particolari”. Pochi giorni dopo quel trionfo, è arrivata la notizia dell’addio al tennis di Roger Federer: “Ho sempre voluto affrontarlo, non sarà possibile, ma meglio così che incappare in una sconfitta – sorride – Federer è talento allo stato puro, classe, eleganza. Per come gioca ha saputo resistere davvero a lungo. Non si è ritirato in nessuna partita in carriera e io, invece, già in una l’ho dovuto fare. È un regalo che è stato fatto a noi amanti del tennis. Sono orgoglioso di averlo seguito per tutta la mia infanzia, posso solo ringraziarlo per quello che ha dato al nostro sport”.
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Alcaraz: "Fa male non avere più qualcuno come Federer in campo"

Il confronto con i Big-3, Federer, Nadal e Djokovic: “Non lo vivo come una pressione, io mi diverto a giocare a tennis. Molte volte sorrido nei momenti di tensione delle partite perchè stare in campo mi fa divertire. Non so in cosa mi possa paragonare ai Tre Grandi. Loro sono lì da 20 anni, hanno vinto tutto e io sto solo iniziando. Non ha senso, io voglio solo proseguire per la mia strada. Mi confronto con loro sul fatto che dobbiamo migliorare giorno dopo giorno. Loro hanno continuano a farlo sempre. Il tennis si evolve e devi saper migliorare giorno dopo giorno”.
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Sinner e Alcaraz incantano New York: rivivi la supersfida in 3'

Chi saranno i futuri Big-3 assieme al nativo di Murcia? “Sinner e Zverev. Con Jannik ci sarà una bella rivalità. Le nostre partite sono sempre da vedere per il pubblico, con tanti bei colpi e tanta intensità anche a livello fisico”. Tornando al presente, i prossimi tornei per chiudere il 2022 dello spagnolo: “Astana, Basilea, Parigi, Masters e Davis, e cercherò di finire l’anno da numero 1. La Laver Cup? Se ne parlava, mi sarebbe piaciuto giocarla, ma abbiamo deciso di non andare per motivi sportivi perché era meglio pensare al futuro. Devo riposarmi”.
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Game, set, match, torneo e vetta del ranking: il match point di Alcaraz

Si percepisce la pressione di essere il numero 1? “È difficile mantenere un livello altissimo tutto l’anno. Ho una squadra dietro di me per prepararmi a questo. Ho sempre voluto essere in quelle posizioni e giocare con i campioni che ho visto in TV. Non è sacrificio e fatica, è quello che ho sempre sognato”. Dove trova le motivazioni Carlos Alcaraz? “Il tennis è la mia vita, è lo sport che amo. Amo giocare a tennis. La maggior parte dei giorni non è uno sforzo. Nei giorni in cui non hai voglia di alzarti da letto, devi spronarti e fare ciò che ti fa stare bene”.
Cambiamenti dopo essere diventato il numero 1? Noto più fiducia in me stesso, sono più sicuro dei miei colpi. I rivali mi vedevano come il giovane che sparava e basta, che sentiva la pressione di non voler perdere e giocava un po’ al di sotto delle sue possibilità per questo motivo. Ora mi vedono come un giocatore che c’è e sono loro ora a vivere senza pressione. Io sono il numero 1 e questo li motiva perché non hanno niente da perdere”. Miglior consiglio ricevuto? “Sii sempre umile, stai con la tua gente, non lasciare che i risultati ti cambino, sappi sempre da dove vieni. Continua a essere te stesso”.
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