Tiafoe spaventa Federer: lo svizzero vince, ma solo al 5° set! E la schiena...

Sarà stata l’umidità della sera, l’acqua caduta a secchiate per tutto il giorno e la temperatura dell’aria ben poco estiva, ma l’esordio di Roger Federer sotto il tetto dell’Arthur Ashe non poteva essere più “autunnale” di così. Un autunno, si intenda, tennistico, che Federer ha messo in mostra attraverso una partita e un atteggiamento ben lontani dall’inaspettata e rinnovata primavera della prima metà del 2017.

L’estate americana ha lasciato qualche scoria nella mente e nel fisico dello svizzero, che dopo il buon primo giro di Montreal, dalla finale dell’Open del Canada pare essersi bloccato e non ancora ripreso. O meglio, non ripreso totalmente.

L’esordio in questo US Open – torneo saltato nella scorsa stagione proprio per rimettere a posto un fisico che necessitava di una pausa – ci ha raccontato di un Federer a fasi alterne. Novità a cui in fondo non eravamo più abituati.

Lo svizzero è infatti finito trascinato al 5° set da un Frances Tiafoe in grado con la sua esuberanza – e magari reduce dall’insegnamento di Darian King visto ieri notte – di giocarsi al meglio le proprie carte sotto i riflettori dell’arena tennistica più grande del pianeta.

Federer è partito molto impacciato, con un break a freddo – e una generale scarsa mobilità con la schiena – che hanno permesso al giovanissimo americano di provare a fare gara di testa. Un tentativo contrastato realmente da Federer solo da metà secondo set, quando le paure – o i reali limiti? – dello svizzero sono finalmente spartiti, per lasciare spazio al giocatore mobilie, quadrato e pimpante che tutti abbiamo imparato a riscoprire in questa stagione.

L’anomalia però – ed è questa l’altra notizia – è il calo improvviso e inaspettato del quarto set. Sì perché dopo il 4-6, 6-2, 6-1 Federer sembrava dovesse andare sparato fino al traguardo. E invece ci si è ritrovatati piuttosto rapidamente con una partita portata al quinto da un Tiafoe in grado di prendersi non uno bensì due break, rendendo il 6-1 appena subito e riportando in luce un Federer per atteggiamento molto simile a quello del primo set.

Anche nel set decisivo infatti, poi chiuso dallo svizzero per 6-4, Federer ha mostrato qualche scricchiolio, scappando prima sul 4-1 – trascinato soprattutto dal servizio – ma poi impiantandosi sul più bello, con un controbreak subito sul 5-4 e dopo non aver sfruttato un match point. Partita che la testa di serie n°3 del tabellone ha poi effettivamente chiuso nel game successivo, ma solo per via della poca esperienza di Tiafoe, troppo frettoloso a inizio game e costretto a un miracolo poi effettivamente non riuscito.

Insomma, dopo più di 2 ore e mezza di lotta, Federer è riuscito a portar via il suo obiettivo, strappando l’unico pass per il secondo turno della parte alta di tabellone insieme a quello di Rafael Nadal. Ma l’incognita resta e il torneo trova così un ulteriore argomento di discussione: capire infatti se quella dello svizzero – come quella di New York – è stata solo una giornata di passeggero maltempo nel bel mezzo dell’estate; o se la perturbazione – improvvisa ma evidente – sarà da considerarsi come un fattore anche nei prossimi giorni. Largo ai meteorologi. Della racchetta e non solo...