Da Venus-Serena a Stephens-Keys: la nuova America bussa alle porte della storia

A Flushing Meadows verrà incoronata una regina inedita: la stagione si era aperta con la sfida tra le Williams a Melbourne e oggi si conclude con un altro derby a stelle e strisce lungo una linea di successione già tracciata.

Sloane Stephens et Madison Keys lors de l'US Open 2017

Credit Foto Getty Images

Melbourne, Australian Open 2017. La finale è una questione di famiglia e la sfida tra Venus e Serena Williams, con la minore delle sorelle già in dolce attesa, è una passerella vintage. Oggi l’epilogo della stagione a livello di Slam metterà di fronte Sloane Stephens e Madison Keys a New York. Da un emisfero all’altro la costante è la bandiera a stelle e strisce: il fascino di un confronto inedito a Flushing Meadows è arricchito da un passaggio di testimone.
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Sloane Stephens alle prese con un insetto molesto: siparietto in conferenza stampa

Video credit: Eurosport

Sloane Stephens, la numero 957 del mondo lo scorso 31 luglio

Il momento più buio della carriera della 24enne nata in Florida risale a pochi mesi fa: ad aprile un tutore le teneva ferma la gamba poiché, a causa di una frattura da stress, non poteva appoggiare a terra il piede operato. L’intervento chirurgico poteva compromettere dunque il suo 2017 tennistico. Fino a Wimbledon di match giocati neanche l’ombra e la posizione nel ranking WTA era in continua picchiata: sull’erba dell’All England Club matura un’eliminazione al primo turno bissata a Washington. Il rientro non è facile: “Prima o poi forse batterò qualcuno”, le parole che certificano sconforto e frustrazione. Il prima è diventato subito perché da allora Sloane, americanina riprodotta a immagine e somiglianza delle Williams, ha infilato 14 vittorie e due sconfitte: un parziale che ha rinvigorito le sue ambizioni, grazie alle semifinali di Toronto e Cincinnati prima dei sei successi newyorkesi, e di conseguenza la sua classifica. Il 31 luglio era la numero 957 del mondo, il 7 agosto la 934 e ai nastri di partenza degli US Open la numero 83. Ora, con questa finale, ha virtualmente raggiunto la 21esima piazza. Come scalare più di 900 posizioni in poche settimane: la Stephens l’ha appena spiegato al mondo.
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US Open 2017: Stephens-Venus Williams, gli highlights

Video credit: Eurosport

Madison Keys, la svolta dopo Camila Giorgi

Nata da mamma bianca e papà afro-americano, l’altra erede delle sorellone a fine 2016 e lo scorso maggio subiva due interventi al polso. A Wimbledon perde al secondo turno da Camila Giorgi – nel circuito femminile ci sarebbe spazio per tutte con un briciolo di continuità, vero Camila? – ma da allora non sbaglia quasi più. Una sconfitta a Cincinnati dalla Muguruza, nuova numero 1 del mondo da lunedì, per un parziale di 12-1. La 22enne è la più giovane americana capace di raggiungere la finale di uno Slam da Wimbledon 2003. Chi prima di lei? Serena Williams, naturalmente, che di anni ne aveva 21. Come la Stephens vantava come miglior risultato nei major la semifinale degli Australian Open: nel 2015 per l’originaria dell’Illinois, nel 2013 per l’amica Sloane, vittoriosa nell’unico precedente, in casa, a Miami, sempre nel 2015. Ecco perché per entrambe il match odierno è un appuntamento con la storia.

La linea di successione

Saper soffrire e saper cogliere l’attimo. Le qualità di una campionessa si misurano da qui e Sloane Stephens, con quel passante lungolinea di rovescio, ha saputo fare breccia nel cuore dell’America sul 4-5 30 pari del terzo set, quando si trovava a due punti dalla sconfitta contro Venus Williams. Madison Keys ha, invece, spazzato via nell’altro derby CoCo Vandeweghe per partecipare al gran ballo delle dubuttanti. Oggi New York elegge una nuova regina e la linea di successione con le sorelle Williams è già tracciata. Raccoglierne l’eredità non sarà impresa banale, ma gli Stati Uniti si godono il ricambio generazionale sull’onda di un’invidiabile continuità.
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La Top 5 dei colpi del Day 11: Sloane Stephens arriva ovunque, e l'ultimo passante è magico!

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