Nadal parte bloccato, poi si trasforma nel vero Rafa: Mayer si arrende in 4 set

Il maiorchino gioca contratto e impaurito in avvio e lascia per strada un altro set: alla 14esima palla-break, però, si sblocca mentalmente e cambia marcia. Finisce 6-7(3) 6-3 6-1 6-4 in tre ore e 15 minuti.

Spain's Rafael Nadal reacts after winning a point against Argentina's Leonardo Mayer

Credit Foto Getty Images

Dottor Jekyll e Mr Nadal. Quanto sia importante la testa nel tennis è cosa nota, ma questo sport riesce ogni volta a sorprenderci per le pieghe che si possono creare anche nella mente di campioni assoluti come il maiorchino.
Il match contro Leonardo Mayer si rivela, infatti, di difficile lettura per il mancino di Manacor che in avvio gioca corto, impaurito e regala sembrando poco centrato. Il lucky loser si prende la scena grazie a un rovescio a una mano stilisticamente invidiabile, a un servizio redditizio e a una fiducia che dura un set e mezzo: tra quarto e sesto game il numero 59 del mondo annulla sei palle-break allo spagnolo e vince con pieno merito il tie-break per 7-3.
L’incubo delle palle-break diventa una specie di fardello per il numero 1 del mondo che, pur cancellandone due a sua volta, perde un game durissimo durato quasi 13 minuti in cui non ne capitalizza altre tre. Mayer sale 3-2, ma nel fatidico (mai come oggi) settimo gioco cede al quattordicesimo break-point. Rafa si carica e sprigiona tutta la sua rabbia, il suo angolo festeggia come avesse vinto la partita: in effetti lo conoscono bene perché la sensazione di aver ribaltato l’inerzia, cosa che si respira anche sull’Arthur Ashe, diventa presto realtà.
I game diventano rapidi, il predatore sente l’odore del sangue e ritrova sia convinzione che profondità: i suoi colpi, prima quasi innocui, fanno male all’argentino e il secondo set si materializza con un passante da vero Rafa.
Il terzo parziale dura 27 minuti (i primi due più di un’ora ciascuno) e per assistere a un ritorno di Mayer bisogna attendere il 5-2 del quarto: l’orgoglio del lucky loser non basta a cambiare la sostanza e una statistica che lo condanna a un solo successo su 26 contro dei top 10 (l’avversario era David Ferrer ad Amburgo nel 2014).
Il 6-7(3) 6-3 6-1 6-4 finale in tre ore e 15 minuti vale per Nadal la 100esima vittoria in un torneo dello Slam sul cemento e il nono accesso agli ottavi degli US Open. Dolgopolov, che ha liquidato severamente Troicki (6-1 6-0 6-4) non fa paura, a patto che scenda in campo la vera versione del numero 1 del mondo.
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US Open 2017: Nadal-Mayer, gli highlights

Video credit: Eurosport

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