US Open: Medvedev batte Wawrinka 7-6 6-3 3-6 6-1, il russo è in semifinale

Il tennis sa essere una materia strana e imprevedibile, così come il tentativo (quasi sempre vano) di addentrarsi nei meandri delle menti dei protagonisti. Daniil Medvedev vince il suo primo quarto di finale slam dando la sensazione di ritirarsi a metà del primo set. Ci riesce con la collaborazione di Stan Wawrinka, apparso veramente scarico e poco lucido in un match che lo svizzero perde quasi da solo.

Pur essendo, infatti, strana la situazione di dover affrontare un giocatore in palese difficoltà sul piano fisico, il campione dell’edizione 2016 cede subito il servizio e non sfrutta i doppi falli dell’avversario per riagguantarlo. Wawrinka aveva già perso a Wimbledon, al primo turno del 2017, contro il russo ma l’erba è sempre stata un territorio complesso per il vincitore di tre Slam. Il classe 1996 assorbe la potenza di Stan The Man e gli restituisce un colpo piatto a lui indigesto: è questo l’antidoto alla spinta dello svizzero, la chiave di un match che Wawrinka interpreta male, senza mai trovare ritmo.

Sul 4-3 del primo parziale, Medvedev si fa fasciare le coscie salvo poi farsi togliere le bende al cambio di campo successivo: sofferente, ai problemi alla spalla ne aggiunge altri ma Wawrinka, nonostante il contro-break del 5-5, cade al tie-break. È questo il primo grande snodo della sfida con Medvedev che dal 5-2 si ritrova sotto 5-6. Wawrinka, però, è pigro e in avanzamento a rete palesa i suoi limiti: perso un primo parziale folle in 56 minuti, lo svizzero continua a rispondere da distanza siderale e a regalare in questo fondamentale nel secondo.

Al contrario, Medvedev si conferma un atleta intelligente e difficile da affrontare: un tennista “fai da te” che conta su una grande prima di servizio e su una notevole solidità mentale. Il protagonista del cemento americano 2019 (i cosiddetti US Open Series) - forte di 19 successi a 2 in questo arco di tempo - con il passare del tempo si dimentica perfino del dolore.

Il terzo set è quello della reazione di Wawrinka che opta per il kick esterno da sinistra, cercando angoli e traiettorie che spingono fuori Medvedev in battuta. Non spingere più la prima si rivela una tattica vincente, anche se tardiva, e nel nono game lo svizzero sventa quattro palle-break per mettere in tasca il parziale dell’illusione.

D’un tratto, infatti, l’inerzia si ribalta nuovamente con un break a zero di Medvedev su una volée di rovescio rivedibile di Wawrinka, che continua a soffrire la palla piatta del russo. Il crollo del vincitore dell’edizione 2016 è anche fisico per un 6-1 che conferma la sua mancanza di lucidità. Il 7-6(6) 6-3 3-6 6-1 finale in due ore e 34 minuti premia il vincitore di Cincinnati, che a 23 anni diventa il più giovane semifinalista agli US Open dai tempi di Novak Djokovic nel 2010, anno a cui risale l’ultima semifinale di un russo (Youzhny). Contro Federer o Dimitrov, Medvedev potrà contare su tre giorni di recupero per superare i fastidi e godersi un primo grande battesimo. D'altronde, 65 match già in archivio in questa stagione sono veramente tanti, ma non ci sono limiti alla follia vincente di questo ragazzo che, dulcis in fundo, chiede scusa al pubblico nemico di New York.