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US Open: Roger Federer è fuori contro Dimitrov: mal di schiena ed errori, Grigor in semifinale

Simone Eterno

Aggiornato 04/09/2019 alle 06:50 GMT+2

Lo svizzero gioca una partita caratterizzata da tantissimi non forzati e impatti in ritardo, poi a fine quarto set viene trattato per il mal di schiena. Passa così Grigor Dimitrov che vince la prima partita in carriera contro Roger Federer: 3-6 6-4 3-6 6-4 6-2 a favore del bulgaro che accede così in semifinale degli US Open contro Daniil Medvedev.

Roger Federer

Credit Foto Getty Images

Qualche giorno fa, ai colleghi della stampa svizzera, dopo la roboante vittoria su David Goffin a cui aveva lasciato soltanto 4 game, rivelava testuale: “Se sto bene, non è impossibile che possa giocare anche a 40 anni”. Chissà se non stesse bleffando. Già perché circa 48 ore dopo le parole di Roger Federer suonano come clamorosamente fuori tempo. Lo svizzero ha infatti interrotto la sua corsa dentro gli US Open ai quarti di finale contro Grigor Dimitrov. E lo ha fatto al termine di una partita decisamente sotto tono anche per gli standard di questo torneo, in cui l'elvetico si era di fatto espresso ad alti e bassi.
Primi tre game della partita esclusi, infatti, dove Federer è partito alla grande e si è costruito l’immediato break decisivo per conquistarsi il primo parziale, lo svizzero è poi sparito in una partita troppo fallosa per essere vera. Da lì in poi infatti Federer ha colpito con costanza, lungo tutto il corso del match, una quantità infinita di errori non forzati: molti di questi, con palle steccate e timing decisamente poco inclini allo standard d’eccellenza a cui ha abituato il basilese nel corso della sua carriera. E così, tutti i nodi, almeno all’apparenza, sono venuti al pettine al termine del quarto set; dove Grigor Dimitrov riusciva a portare fino alla conclusione un break conquistato in avvio mentre Roger Federer abbandonava il campo accompagnato dal fisioterapista per problemi alla schiena.
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Roger Federer esce dal campo dopo il ko con Grigor Dimitrov agli US Open 2019, quarti di finale

Credit Foto Getty Images

Al ritorno dalla pausa negli spogliatoi, quella dello svizzero si configurava più che altro come un atto verso il pubblico: praticamente immobile quando chiamato agli allunghi in recupero negli spostamenti laterali, con un un doppio break immediato Dimitrov prendeva l’autostrada per la semifinale, la prima in carriera qui allo US Open.
Per Federer dunque l'ennesimo stop a Flushing Meadows, in una sorta di maledizione che dal 2008 in poi, dopo 5 titoli vinti consecutivamente, non l'ha mai più visto trionfare nella Grande Mela. Di contro un risultato incredibile per il bulgaro, scivolato in stagione fuori dai primi 70 del mondo ma soprattutto incapace quest'anno di andare oltre i quarti di finale in qualsiasi torneo a cui avesse preso parte: ci è riuscito qui, in uno slam; e contro un Federer cui lungo tutto il corso della carriera aveva scucito soltanto due set in 7 partite.
Al di là degli evidenti limiti di Federer, comunque, giusto tributare anche i meriti a Dimitrov. In particolare nel secondo set, quando colpendo meglio dal fondo, perdendo meno campo rispetto al solito e riuscendo un po’ anche a velocizzare la meccanica degli impatti col rovescio, ha tenuto testa allo svizzero e strappato quel set che ha chiaramente complicato i piani di Federer.
Dimitrov torna così in semifinale slam a distanza di due anni e mezzo dall’ultima volta, quando si arrese in quell’incredibile battaglia da 4 ore e 56 minuti a Rafael Nadal in quel di Melbourne (2017). Dall’altro lato del campo, dopodomani, troverà Daniil Medvedev. E partirà, per quanto visto quest’anno e questa estate, chiaramente come sfavorito. Posizione che fin qui ha però portato benissimo al bulgaro in questo US Open.
Di contro, anche in ottica finale di stagione, saranno da valutare le condizioni di Roger Federer. Già in passato alle prese con problemi alla schiena ma sempre ampiamente superati. A 38 anni, però, l’ansia dei milioni di tifosi sparsi per il mondo è più che comprensibile. Perché in quella dichiarazione di qualche giorno fa il “se sto bene” fa tutta la differenza del mondo. Occhio dunque sui bollettini medici.
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Dimitrov trova il primo successo in carriera su Federer: il meglio della partita in 200 secondi

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