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Federer splende, Simon spazzato via: è semifinale a Wimbledon

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 08/07/2015 alle 18:43 GMT+2

Lo svizzero, nonostante le due interruzioni per pioggia, domina e non lascia scampo al francese: 6-3, 7-5, 6-2 e decima semifinale conquistata ai Championships

Roger Federer -Wimbledon 2015

Credit Foto AFP

Irresistibile, più forte e più veloce anche della pioggia, l’unica reale avversaria nel tredicesimo quarto di finale della sua carriera a Church Road. Roger Federer annichilisce Gilles Simon con una prova di forza che psicologicamente non scalfisce nessuna delle certezze acquisite in vista del rush finale nel giardino di casa.
Il sette volte campione era atteso da un match reso semplice solo dalla sua supremazia, da un servizio sempre inavvicinabile (tranne che in una sporadica occasione), da una sintesi che, in una sola espressione, si può esplicitare come armonia in movimento.
Simon, infatti, presentava delle insidie che andavano al di là del 5-2 elvetico negli scontri diretti. Gillou poteva essere un concentrato di tutto ciò che Federer solitamente soffre: un tennista che macina gioco, risponde bene, si appoggia bene e sa reagire ai momenti negativi. Insomma, un cliente scomodo che fa della tattica il suo credo. Invece, lo stratega Simon, forte del suo repertorio con una percentuale di rischio pari allo 0,001% in grado di irretire l’avversario e di disinnescarne le doti, ha visto crollare tutto il castello dinnanzi alla sapienza del Re.
La lezione di tennis comincia nel secondo gioco con un comodo break strappato dalla testa di serie numero 2 grazie a un passante di rovescio chirurgico. Simon ha delle difficoltà negli appoggi e solo la pioggia può venirgli in aiuto sul punteggio di 0-3. Prima e dopo c’è solo Federer, non più abituato a giocare i quarti sul Campo 1 (da dieci anni non gli succedeva) e al conseguente andirivieni da bizze meteorologiche. I due spezzoni durano 14 e 16 minuti, ma il verdetto non mente: 6-3.
L’elvetico comanda a suo piacimento al servizio con le consuete variazioni e sale 4-3 mettendo nel sacco il numero 13 del ranking nel territorio a lui più familiare: Roger non gioca mai un colpo uguale all’altro. I turni alla battuta vinti consecutivamente diventano 116, ma sul 5-4 Federer si distrae e infrange un record che durava dal secondo set del primo turno di Halle contro Kohlschreiber. Chi pensa di poter assistere a una partita, viene disilluso subito. The King si garantisce la seconda chance per chiudere il parziale con il 6-5. Poi, è di nuovo pioggia.
Ma nemmeno la seconda interruzione crea problemi al sette volte campione che, al rientro in campo, non lascia nemmeno toccare la pallina a Gillou: 7-5 e break anche nel terzo set. Federer disegna il campo e la voglia di revanche dei francesi dopo la Coppa Davis, in attesa del capitolo due della giornata (Wawrinka-Gasquet), non trova appagamento. L’inside-out di Roger lascia al palo il radical chic Simon, convinto di aver sconfitto la sua refrattarietà all’erba fino ad oggi. Non aveva fatto i conti con le volée di Roger e con quell’ambizione di raggiungere la decima semifinale ai Championships - meno 1 dal record di Connors -, la 37esima nei major. D’altronde, l’erba è il manto degli eletti.
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