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Serena Williams a un passo dal Grande Slam: regina di Wimbledon, è il 21° trionfo

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DaEurosport

Aggiornato 11/07/2015 alle 20:14 GMT+2

La numero uno del mondo completa il “Serena Slam” e vince il quarto major consecutivo, impresa già riuscitale nel 2003: Muguruza battuta 6-4, 6-4, sesto successo ai Championships. Agli Us Open andrà a caccia del Grande Slam e cercherà di eguagliare Steffi Graf a quota 22

Serena Williams, vainqueur de son 6e titre à Wimbledon 2015

Credit Foto AFP

“Tutto ciò che voglio è divertirmi in ciò che faccio ogni giorno. Non voglio infrangere record. Diventare la più grande di sempre comporterebbe restare per altri dieci anni e non credo che a 31 anni sarò ancora qui a giocare”. Nel 2003, dopo il trionfo agli Australian Open, Serena Williams non pensava di conservare quella voglia matta di primeggiare né tantomeno si aspettava di chiudere il cerchio una seconda volta vincendo quattro Slam consecutivamente. Il tennis non è mai stato la sua priorità.
Il suo segreto è probabilmente questo: l’americana, che nella vita non ha mai rinunciato a nulla, ha sempre goduto della libertà di decidere quando, dove, come e quanto vincere. Una libertà che nessun’altra si può permettere. Dopo la Sharapova a Melbourne e la Safarova a Parigi, ha tentato di impedirglielo Garbiñe Muguruza a Londra, ma non era questo il suo momento.
La 21enne spagnola, capace di eliminare le tre migliori giocatrici di difesa della Wta - Kerber, Wozniacki, Radwanska -, ha disputato un grandissimo torneo e non può rimproverarsi nulla. Ha provato in due fasi del match, con coraggio e senza la pressione della prima finale giocata nei major, a contrastare la dominatrice del tennis mondiale: all’inizio, quando è passata in vantaggio di un break mantenendolo fino all’ottavo gioco e alla fine, quando senza più nulla da perdere, è risalita dall’1-5 al 4-5 del secondo set con il giusto mix di aggressività, efficacia e personalità. La combinazione che dal gradino numero 20 del ranking la condurrà alla nona posizione da lunedì schiudendole - potete starne certi - un avvenire di successi.
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Serena Williams y Garbiñe Muguruza

Credit Foto Eurosport

Il 6-4, 6-4 finale incorona la regina per la sesta volta sul manto degli eletti. Serena supera Martina Navrátilová e diventa la più anziana vincitrice dei Championships dell’Era Open. Alzando il Venus Rosewater Dish, il 21° sigillo su 25 finali nei major, la quasi 34enne statunitense si porta a una sola lunghezza da Steffi Graf, terza e ultima tennista, dopo Maureen Connolly-Brinker nel 1953 e Margaret Smith Court (primatista assoluta con 24 Slam, ndr) nel 1970, a completare il Grande Slam nel 1988. La Williams ci proverà a New York davanti al suo pubblico.
A questo punto diventa sempre più difficile scrivere senza cadere in banalità agiografiche. È semplicemente il momento di celebrare il secondo “Serena Slam”, ennesimo titolo di una campionessa che mentalmente non ha rivali e che “se ne ha voglia ed è allenata è di un'altra categoria rispetto a tutte le altre giocatrici”, come sosteneva Rino Tommasi.
E se il tennis femminile, come afferma Gianni Clerici “dopo il ritiro di quel genio della Henin, di Minerva Hingis, e perché no, della Mauresmo decomplessata, mi appare sempre più la ripetizione di una ripetizione", non resta che supporre che, un giorno più o meno lontano, sarà Serena Williams, come ogni fuoriclasse che si rispetti, a mettere il punto sull’ultima pagina della sua straordinaria carriera. Unicamente alle sue condizioni. Perché, scomodando Martina Navrátilová a New York nel 1988, quando per la prima volta dal 1980 non era stata capace di vincere nessuno Slam in una stagione... "L’era non è finita finché non dico io che è finita".
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