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Bolelli e Seppi si arrendono: Tsonga e Anderson non lasciano scampo

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DaEurosport

Aggiornato 05/07/2017 alle 20:03 GMT+2

Il francese elimina il bolognese in un match sempre in controllo: 6-1 7-5 6-2 in un’ora e 55 minuti. Stesso destino per l'altoatesino: il sudafricano sfrutta lo strapotere al servizio e chiude in un'ora e 41 minuti con il punteggio di 6-3 7-6(4) 6-3.

Simone Bolelli, Wimbledon, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Tsonga b. Bolelli 6-1 7-5 6-2

Finisce senza rimpianti l’avventura a Wimbledon di Simone Bolelli che poco può rimproverarsi dopo aver superato tre turni di qualificazione e Lu all’esordio. Così come al Roland Garros, l’emiliano si ferma dinnanzi a un ostacolo insormontabile: a Parigi era stato Thiem, a Londra è Tsonga.
Per il numero 313 del mondo poter competere a questi livelli è già motivo di soddisfazione: presto risalirà perché non vale una classifica condizionata dai troppi infortuni. Al cospetto della testa di serie numero 12 Bolelli paga un avvio un po’ contratto che consente a Tsonga di passare a condurre sul 3-1 grazie a un nastro beffardo. In realtà, però, il primo parziale è a senso unico, come testimonia il 6-1 francese in 27 minuti.
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Roland Garros: Thiem-Bolelli, gli highlights

I ritmi del semifinalista delle edizioni 2011 e 2012 sono alti, ma il bolognese rimane agganciato al secondo set nonostante turni di servizio sempre faticosi. L’azzurro non capitalizza due palle-break nel sesto gioco e nell’undicesimo perde la battuta a zero sparacchiando fuori un dritto di chiusura in campo aperto.
Bolelli sopravvive fino al 2-1 del terzo set, poi si scioglie perché Tsonga mantiene un’aggressività insostenibile e si rifugia sempre nel servizio in caso di necessità: i 13 ace a 1 sono un fattore piuttosto eloquente in questo senso così come l’84% dei punti vinti con la prima dal buon Jo che otterrà al termine dell’ora e 55' di gioco anche più del doppio dei vincenti: 32 a 15. Il finale è 6-1 7-5 6-2 e Simone esce a testa alta: forte della tecnica e della pulizia dei suoi fondamentali si regalerà altre chance mentre Tsonga se la vedrà con Querrey al terzo turno.

Anderson b. Seppi 6-3 7-6(4) 6-3

Un destino analogo è toccato ad Andreas Seppi che è stato martellato dall’inizio alla fine dal servizio di Kevin Anderson, un’arma micidiale su questa superficie. Un dato riassume la portata di questo fondamentale: il 100% dei punti vinti con la prima e l’86% con la seconda in un primo parziale chiuso sul 6-3.
L’altoatesino ha avuto il merito di rimanere ancorato al secondo set, deciso solo al tie-break. La battuta di Anderson, però, ha scavato nuovamente il solco per il rapido 3-0, anticamera del 7-4. L’azzurro ha pagato la fatica di non poter contare su punti gratis e ha subito il break letale per il 3-1 che si è trasformato in sentenza in un’ora e 40 minuti: il sudafricano è atteso da Bemelmans che al quinto set ha piegato Medvedev, il giustiziere di Stan Wawrinka.
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