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Gulbis è vivo e lotta ancora: eliminato Del Potro, sfiderà Djokovic

Simone Eterno

Aggiornato 06/07/2017 alle 17:27 GMT+2

Il lettone, che da un anno a questa parte aveva giocato un totale di 13 partite, trova una giornata particolarmente ispirata: 6-4, 6-4, 7-6 il punteggio su un Del Potro sottotono. Ora Gulbis sfiderà Djokovic. Bene anche Dimitrov che regola con un netto 6-3, 6-2, 6-1 un avversario potenzialmente insidioso come Baghdatis. Ferrer avanti senza praticamente giocare. Fuori Isner.

Gulbis, Wimbledon 2017

Credit Foto Getty Images

Gulbis b. Del Potro 6-4, 6-4, 7-6

Nell’ultimo anno, Ernests Gulbis, aveva giocato un totale di 13 partite. Ed esclusa la vittoria qui al primo turno contro Estrella-Burgos, era riuscito a mettere insieme soltanto due vittorie: la prima nel 1° turno di qualificazione al torneo di Rotterdam contro Sergiy Stakhovsky; l’altra al 1° turno del Challenger di Prostejov contro Norbet Gombos. Fine. Il resto sono stati giorni – parecchi – di problemi fisici e sconfitte qua e là in giro per il mondo.
Ma il lettone, talento purissimo e semifinalista in carriera al Roland Garros, è anche giocatore in grado di poter mettere in riga tanti nel tabellone maschiale. E così è stato oggi, con un Juan Martin Del Potro ben lontano dlla forma miglior e surclassato da una partita perfetta di Gulbis. Il lettone ha sparato un totale di 60 vincentri – e 25aces – lungo l’arco di 3 set davvero ben giocati, privando di fatto tutti di uno dei terzi turni più attesi: Djokovic-Del Potro.
Ci è riuscito con merito Gulbis, che ha davvero dominato e si è preso così una vittoria che dovrebbe valergli circa 250 posizioni in classifica ATP: attualmente Gulbis occupa la posizione numero 589 del mondo (qui grazie al ranking protetto di un incidente in auto che gli aveva causato problemi alla spalla). I precedenti del lettone con Djokovic non sono dei più incoraggianti – 6-1 Nole –, ma dovesse riuscire a ripetere un match di qualità come quello odierno, allora potremmo davvero divertirci.

Dimitrov b. Baghdatis 6-3, 6-2, 6-1

Si completava il secondo turno con la parte bassa del tabellone e una delle partite sulla carta potenzilamente più interessanti era appunto quella tra il bulgaro, testa di serie numero 13, e il veterano Marcos Baghdatis. In realtà il match ci ha raccontato che c’è stato meno spettacolo del previsto. Dopo un buon primo set infatti – con il break lasciato solo nell’ottavo game – Baghdatis è sceso e Dimitrov salito parecchio, prendendo in mano il comando dello scambio e obbligando il cipriota a rincorse difensive a lui poco congeniali. Il match così, dopo il primo set, è volato via relativamente rapido regalando al semifinalista del 2014 il pass del terzo turno contro Isner o Sela.

Ferrer b. Darcis 3-0 e rit.

Facile è stato anche il passaggio del turno di David Ferrer, che dopo la sorpresa al primo turno con Gasquet si è preso il pass quasi senza giocare. Tra game infatti sono stati la durata di Steve Darcis, reduce dalla maratona al 5° con Berankis e oggi quasi subito bloccato da un problema alla schiena. Ferrer dunque sfrutta l’ottavo ritiro per problemi fisici di questo Wimbledon e aspetta ora Harrison o Berdych.

Sela b. Isner 6-7, 7-6, 5-7, 7-6, 6-3

La prima grande maratona di questo Wimbledon costa caro all’esperto della materia. John Isner infatti, testa di serie numero 23 del tabellone, si arrende al cuore dell’israeliano Dudi Sela che torna a raggiungere un terzo turno a Wimbledon dopo ben 8 anni. Per Isner il quinto set sembra curiosamente diventato una sorta di piccola maledizione. Dal 2010 infatti, anno della mitica partita con Mahut durata 11 ore e 5 minuti nell’arco temporale di 3 giorni e conclusa 70-68 al 5° set, Isner vanta un non invidiabile 4-15 nelle partite al quinto.
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Monfils b. Edmund 7-6, 6-4, 6-4

Bene anche Gael Monfils, che continua a dichirare non un grande amore per l’erba, ma inatnto vince. Finale a Eastbourne e due ottimi primi turni passati qui a Wimbledon: il primo con Brands, il secondo con Edmund. L’inglese poteva essere una bella incognita, specie con quel servizio. Ma Monfils l’ha gestita bene, imponendosi nuovamente in 3 set e facendolo piuttosto rapidamente. Per il francese al terzo turno uno tra Mannarino e Sugita. E la netta sensazione che il percorso all’All England Club sia tutt’altro che finito.
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