Cocciaretto dopo l'impresa su Pegula: "Devo ringraziare Sofia Goggia per i consigli, me li porterò per sempre"

TENNIS, WIMBLEDON - Elisabetta Cocciaretto ha parlato in conferenza stampa a margine della vittoria su Jessica Pegula, rivelando un andetto sulla vigilia: "Devo ringraziare Sofia Goggia per i consigli, me li porterò per sempre".

Elisabetta Cocciaretto batte Jessica Pegula a Wimbledon 2025

Credit Foto Getty Images

Elisabetta Cocciaretto ha parlato a margine dell'incredibile vittoria sulla n°3 del mondo Jessica Pegula, suo successo più importante della carriera: "Ho giocato uno dei migliori match di sempre, ero carica perché l'anno scorso ho saltato questo torneo e non vedevo l'ora di tornare qui, di poter fare bene. Cosa sogno adesso? È solo una partita. Alle volte si tende troppo a sopravvalutare la cosa. Tra due giorni forse ce ne sarà un'altra forse più difficile per certi punti di vista. Penso ancora a migliorarmi, sono lontana dal massimo che voglio e che penso di poter raggiungere. Voglio impegnarmi tutti i giorni, non voglio che sia questa vittoria un traguardo. Perché torneo, stagione e carriera sono lunghe".

Su cosa ti aiuta a rimanere positiva nonostante sorteggio o infortuni

"Io parto dal presupposto che i problemi veri sono altri. Quando sono andata in ospedale in Cina mi sono preoccupata, quello sì che è un vero problema. Però giochiamo a tennis, siamo privilegiati, dobbiamo goderci quello che facciamo. Certo, è dura. E' dura per tutti. Anche per Sinner. L'altro giorno Fausto, il mio allenatore, parlava con Sinner. E Jannik gli ha detto: "Fausto, tu vieni dalla montagna come me, sai come funziona: bisogna lavorare tutti i giorni e farci il culo tutti i giorni". E se lo dice il n°1 del mondo... Ma la vita difficile è per altre persone, non per noi. Dobbiamo ritenerci fortunati e apprezzare quello che abbiamo".

Su Pegula, due anni fa dicevi che era un punto di riferimento per te

"Lei è una di quelle che guardo di più e che apprezzo di più. È una di quelle più equilibrate, come giocatrice e come ragazza. Tipo oggi: faceva fatica, ha dato qualche segnale di sconforto, ma senza mai essere scorretta. Delusa, sicuramente. Ma è sempre al suo posto, costante, si comporta sempre bene con tutte. È davvero un punto di riferimento lei per me, io vorrei arrivare a qualcosa di simile a lei. Non a caso è n°3 al mondo. Però oggi io credo di aver fatto un clic mentale, perché non mi importava cosa c'era dall'altra parte, che ci fosse Pegula e avesse appena vinto Bad Homburg. Tutti mi hanno detto del sorteggio difficile, ma a me non importava. Poteva esserci lei, la Sabalenka o una qualificata. Oggi volevo giocare per me stessa e credo di averlo fatto molto bene".

Sull'erba e quel campo a Tirrenia

"Palumbo, il responsabile del settore tecnico maschile, prima di Roehampton, aveva fatto un campo in erba per me Musetti e Tortora. E lui rompeva le scatole ai manutentori perché voleva che fosse perfetto. Voleva che ci allenassimo bene. E per me era bellissimo andare lì a giocarci perché vedevo tutto l'impegno che ci mettevano per prendersi cura. E io mi sono sempre trovata molto bene su quel campo. Ogni volta che gioco sull'erba è proprio un'emozione per me, perché mi ricorda che tutto è partito da lì. Avevo 16-17 anni".

Sui risultati di Paolini, sono stato uno stimolo?

"In realtà ho sempre pensato che lei potesse fare grandi cose. Vedevamo in lei un potenziale incredibile, per come si muove o le esce la palla. Poi è una che va dritta per la sua strada. E' un esempio. Negli anni passati penso che Renzo l'abbia aiutata tantissimo, hanno fatto un grande lavoro. Però non l'ho mai guardata direttamente come simile a me, nel senso che abbiamo uno stile e un'età differente. Ho sempre apprezzato però il suo saper andare dritto per la sua strada, fare sempre il suo gioco a prescindere: non gliene frega niente da chi è l'avversaria, è un esempio da questo punto di vista. Al di là di Jasmine comunque io sono sempre molto contenta per tutti gli italiani. Sono fonte di ispirazione. Jannik, ma anche Lorenzo. Poi ci sono Lucia, Martina, Sara che è un esempio per tutti".

L'aneddoto su Sofia Goggia

"Ieri ho avuto una bellissima conversazione con Sofia Goggia e ci tenevo a dirla questa cosa. Una cosa che lei mi ha detto è: 'Io sono sempre stata focalizzata su me stessa, su quello che io dovevo migliorare. E' importnate guardare gli altri sciatori per vedere quello che fanno bene, ma alla fine ciò che più importante è ciò che io devo fare, su quello che io dovevo migliorare. Sì, serve guardare gli altri per capire quello che fanno e perché è uno sport individuale, perché ci giochi contro, ma poi la cosa più importante è te stessa'. Tra le cose che mi ha detto questa mi ha fatto riflettere molto perché tante volte nella mia carriera ho guardato dall'altra parte invece che pensare a me stessa. E la devo ringraziare perché è stata veramente una bella chiacchierata. Lei è un esempio".

Su come siete entrate in contatto

"Una persona in comune. Io speravo di vederla a Roma ma sapevo sarebbe venuta solo per la finale. Ma questa persona ci ha messo in contatto dicendomi che sicuramente Sofia sarebbe stata disponibile. Lei mi ha scritto a s'Hertoghenbosch; e poi tra le tante cose mi hab scritto ieri e mi ha detto 'Eli se vuoi fare una chiacchierata ci sono'. Io sapevo già che lei fosse un esempio, una persona incredibile. Ma dopo ieri questa sensazione è triplicata. Una sportiva di quel livello che mi dedica un'ora di tempo, è di un altruismo, di generosità e di un altruismo incredibile. Mi ha dato tanti di quei consigli che me li porterò per sempre".
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