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Serena Williams accusa l'antidoping di discriminazione: "Sono quella a cui fanno più test"

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DaEurosport

Pubblicato 25/07/2018 alle 11:44 GMT+2

La tennista americana apre un nuovo capitolo della sua battaglia contro i test antidoping: "Discriminazione? Credo di sì. Almeno manterrò pulito questo sport".

Serena Williams

Credit Foto Getty Images

Un’accusa chiara e pesante, senza giri di parole, in perfetto stile Serena Williams. La finalista di Wimbledon 2018 si è lamentata sul suo profilo Twitter del trattamento che le viene riservato dall’antidoping:
È quel momento della giornata in cui viene fatto un test a caso e solo a Serena vengono fatti i test. Tra tutti i giocatori è stato provato che io sono quella che viene sottoposta a più test. Discriminazione? Credo di sì. Almeno manterrò pulito questo sport
La vincitrice di 23 Slam si sente discriminata per il numero di volte in cui è stata sottoposta a test per sostanze proibite. La polemica non è assolutamente nuova: a giugno, un rapporto di Deadspin ha rilevato che la Williams ha dovuto affrontare più test rispetto ai primi cinque giocatori americani del ranking mondiale. Sempre a giugno un agente dell’organizzazione antidoping americana (USADA) è andato a casa di Serena per sottoporla al sesto test dell’anno. La 36enne non era in casa ma l’uomo si è rifiutato di andarsene. L’americana ha lanciato un’accusa al capo della WTA, Steve Simon, per questi controlli a suo modo di vedere “sleali”. L’agente si sarebbe, infatti, presentato al di fuori degli orari concordati tra la Williams e l’USADA non riuscendo a ottenere il campione.
Serena Williams si sente perseguitata in un periodo della carriera e della sua vita non facile in seguito alla gravidanza e ha quindi aggiunto:
Ma sono pronta a fare tutto il necessario per avere uno sport pulito e per portarlo avanti. Non vedo l'ora
Anche durante Wimbledon, la Williams ha dichiarato che vorrebbe vedere più trasparenza nel sistema antidoping. La numero 1 britannica Johanna Konta ha a sua volta contestato il sistema attuale definendolo "un processo invasivo". All'inizio dell'anno, la Konta ha confermato di aver perso un test antidoping a causa di un malinteso: se i giocatori perdono tre test nell’arco di 12 mesi infrangono le regole dell’antidoping.
Disprezzo avere persone nel nostro sport che non sono oneste. Sono totalmente d'accordo con i test e li incoraggio. Sto bene per questo. Quello che voglio sapere è che tutti stanno facendo il test, che stiamo davvero lavorando per mantenere questo sport pulito
Così si era esposta la Williams poche settimane fa, concetto ribadito lo scorso maggio sempre con un velo di polemica:
L'antidoping è qui... di nuovo... la seconda volta questa settimana. Orgogliosa di partecipare per mantenere lo sport pulito. Anche se vengo testata alla mia attuale classifica di numero 454 del mondo. Due volte ogni settimana #BeingSerena
Ora la quasi 37enne Serena è la numero 27 del ranking WTA e ha confermato che presto tornerà in campo, a Montreal, in occasione della Rogers Cup d’inizio agosto: parteciperà al torneo per la prima volta dal 2014 grazie a una wild card. Un suo fan su Twitter le ha scritto che forse vogliono rubare il suo DNA per creare una futura nazione di tennisti vincenti: la vincitrice di 23 Slam, a cui non manca l'autostima, ha ammesso di aver pensato anche a questo…
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