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Il cuore della Suarez Navarro non basta: Sharapova regina

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DaEurosport

Aggiornato 17/05/2015 alle 16:45 GMT+2

La spagnola interpreta a lungo benissimo la partita, ma sulla distanza paga una settimana pesantissima e la maggior esperienza di MaSha nei momenti chiave: finisce 4-6, 7-5, 6-1. Sharapova per la terza volta regina di Roma

Maria Sharapova celebrates winning the Italian Open

Credit Foto Reuters

Non vinceva un titolo da 4 mesi e per un tipetto come Maria Sharapova, un arco temporale del genere, può sembrare un’eternità. Non sarà un caso quindi che proprio qui, dove nel 2011 iniziò l’impensabile storia d’amore con la terra rossa, interrompa il suo digiuno stagionale. La tennista russa si è imposta al termine di una settimana che solo negli ultimi due giorni l’ha messa di fronte a prove di vero peso, ma nonostante anche nella finale contro la spagnola Carla Suarez Navarro non abbia fatto vedere la miglior versione di sé stessa, a confermarsi in questa partita è stata l’atteggiamento vincente della Sharapova sulla lunga distanza.
Spieghiamoci meglio. La Suarez Navarro è arrivata all’appuntamento odierno dopo una settimana di grandissime fatiche fisiche e di vittorie che avevano obbligato i presenti a levarsi il cappello – due su tutte nei match contro Eugenie Bouchard e Simona Halp. Anche oggi il match della spagnola è stato perfettamente interpretato a livello tattico nella continua ricerca di soluzioni che potessero mettere in difficoltà la Sharapova – grazie alla possibilità di uscire dalla diagonale col il rovescio lungolinea. Un piano tattico e un atteggiamento che hanno pagato inizialmente, che hanno portato il primo set e che sono riusciti ad avere successo grazie anche all’infinità di errori non forzati – soprattutto col dritto – di Maria Sharapova.
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Maria Sharapova a Roma

Credit Foto Reuters

Eppure alla fine ha vinto – per la terza volta in carriera qui a Roma – ancora una volta la Sharapova. L’incapacità della Suarez di trovare il guizzo giusto a metà del secondo set – ovvero quando MaSha portava con fatica a casa turni di servizio in cui la prima era ben poco d’aiuto – è alla fine costata cara alla tennista spagnola. Sì perché portarsi dietro una campionessa come la Sharapova può essere estremamente pericoloso nei momenti chiave e così, puntualmente, si è rivelato tale anche oggi.
Nonostante la Sharapova non sia immediatamente riuscita a sfruttare il break che l’aveva mandata a servire per il secondo set già sul 5-4, l’impietoso parziale di 8 punti a zero negli ultimi due game del set caratterizzava una finale che ancora una volta girava verso casa Sharapova nonostante l’infinità di non forzati – a fine match saranno ben 53 (a fronte dei soli 39 vincenti).
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Carla Suarez Navarro steht im Finale von Rom

Credit Foto SID

Una partita che, di fatto, terminava poi nell’eroico tentativo della stakanovista Suarez Navarro di provare a fare gara di testa nel terzo set. La spagnola si presentava infatti forte di un invidiabile 21-3 in stagione nelle partite al terzo, ma questa volta più che un reale tentativo di fuga era un ultimo disperato atto d’orgoglio. Da lì in poi infatti il serbatoio di energie dell’iberica si è rivelato completamente a secco, portando CSN a non riuscire più nella dispendiosa tattica utilizzata fin dall’inizio e a lasciare uno, due, tre, quattro, cinque, sei game all’impietosa – e più fresca –tennista russa.
Per la Suarez Navarro si confermano così tabù le finali –otto giocate, sette perse – ma restano gli applausi per una settimana da assoluta protagonista e per un ingresso in classifica alla posizione numero 8. La spagnola sarà certamente una tennista da tenere d’occhio anche a Parigi. La Sharapova, invece, ritrova il feeling col successo proprio nel momento che ormai, per lei, è probabilmente diventato il preferito dell’anno. E chi l’avrebbe mai detto 5 anni fa!
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