Addio a Enzo Maiorca. L'Italia piange 'il signore degli abissi'

Scrivi Enzo Maiorca ed è quasi automatico pensare agli abissi e a quelle immersioni in mare che lo hanno reso una leggenda dell’apnea, tanto da fargli guadagnare il soprannome di re degli abissi. Enzo Maiorca è morto oggi a Siracusa, la città che gli aveva dato i natali il 21 giugno 1931. Aveva 85 anni e il mondo dell’apnea e degli sport estremi non gli sarà mai troppo grato per aver reso celebre e leggendario questo sport.

Maiorca inizia ad appassionarsi al mondo delle immersioni in tenera età anche se la sua prima impresa risale al 1960, quando aveva 29 anni, e arrivò a 45 metri di profondità superando il brasiliano Amerigo Santarelli, con il quale ingaggia ben presto una amicizia-rivalità. Celebre in tal senso anche le sfide con Jaques Mayol a suon di primati del mondo, con il quale rapporto sarà di amore e odio. Questa rivalità-sfida ispirò anche il film di Luc Besson "Il grande blu”.

L’ultimo record di Maiorca risale a 35 anni fa, quando cinquantenne e dopo 12 anni di pausa, arrivò all’incredibile quota di 101 metri. Il mare è stato la sua ragione di vita e l’argomento dei tanti libri scritti, da ”A capofitto nel turchino: vita e imprese di un primatista mondiale”, al Il Mare con la M maiuscola”. Premiato con la Medaglia d'Oro al valore atletico del presidente della Repubblica nel 1964 e con la Stella d'Oro al merito sportivo del Coni, il 'signore degli abissi' nel corso della sua vita è sempre stato impegnato sul fronte ambientalista a tutela del mare. "Se ne è andato un grande amico - lo ricorda Legambiente - un ambientalista convinto, compagno di numerose battaglie in difesa di quel mare che lo ha visto tante volte protagonista sportivo, ma non solo" La camera ardente è stata allestita nel salone "Paolo Borsellino" di Palazzo Vermexio. L’ultimo saluto col rito funebre invece è previsto per martedì.