Jacobs e l'esordio stagionale nei 100 a Parigi: "Gambe rigide come cemento, ma volevo tornare a correre"

DaLuca Montanari

Pubblicato 09/06/2023 alle 23:46 GMT+2

ATLETICA - Il campione olimpico commenta a caldo il tempo di 10"21 nei 100 metri all'esordio stagionale all'aperto durante la tappa di Diamond League a Parigi: "Non mi è dispiaciuta la prima parte, poi le gambe sono diventate cemento. Ma ho corso senza fastidi ed è importante". La causa del 7° posto ai pochi allenamenti potuti effettuare nelle ultime settimane.

Jacobs: "Vi spiego la mia routine prima delle gare"

Dopo settimane di tira e molla attanagliato dai problemi fisici, Marcell Jacobs è tornato a gareggiare all'aperto a dieci mesi di distanza dall'ultima volta. Il campione olimpico ed europeo è sceso in pista nei 100 metri per la quarta tappa di Diamond League, in scena allo Stade Charlety di Parigi. Il risultato finale è decisamente sotto le aspettative dell'azzurro e degli addetti ai lavori: il tempo di 10"21 è quasi due decimi e mezzo superiore a quello del vincitore Noah Lyles e il 28enne italiano chiude in settima posizione, precedendo solamente il padrone di casa Mouhamadou Fall. Subito dopo la gara, Jacobs ha espresso le sue sensazioni a bordo pista ai microfoni della Rai.

Sulla prestazione

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Non mi è dispiaciuta la prima parte, poi le gambe sono diventate cemento. Durante le ultime tre settimane, con i fastidi che ho avuto, non ho potuto lavorare e si vede. Sto correndo e quindi per me è importante. Ho corso senza fastidi, cosa che fino a qualche giorno fa non riuscivo a fare. Gara da buttare via, un tempo che non facevo da non so quanti anni. Ma volevo gareggiare, è una gara del cavolo ma sto gareggiando e ora si sta lavorando per le prossime gare e avrò la possibilità di lavorare.

Come ci si sente dopo il 7° posto

Ho fatto una smorfia durante la gara perché mi sono reso conto che mi stavano sorpassando tutti, facevo fatica, non controllavo la corsa. La causa è la mancanza di lavoro nelle ultime settimane: ne ho perse tre e l’ho patito. Sicuramente un po’ di dispiacere c’è soprattutto per il tempo, perché prima della problematica stavo bene. Ho comunque corso senza sentire fastidi e dolori, ora ho due settimane piene di lavoro prima della prossima gara.

Sul futuro

Essere qui a Parigi un anno prima delle Olimpiadi? Sicuramente l’anno prossimo non ci arriverò come ci sono arrivato oggi.

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