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Basket, Serie A: Gigi Datome si presenta all'Olimpia Milano

Daniele Fantini

Pubblicato 03/08/2020 alle 16:59 GMT+2

Gigi Datome si è presentato alla stampa in maglia Olimpia Milano, aprendo il nuovo vero ciclo di coach Ettore Messina in biancorosso: "Sono tornato in Italia per vincere anche qui, Milano è cresciuta molto negli ultimi anni. Il basket italiano sta recuperando appeal e non ho dimenticato la passione che si vive qui".

Presentazione Gigi Datome, Olimpia Milano, 2020-21

Credit Foto Eurosport

Dopo 7 anni lontano dall'Italia, Gigi Datome è tornato. Consumata l'esperienza NBA con Detroit e Boston e assaporato il trionfo europeo con l'Eurolega vinta nel 2017 con il Fenerbahçe, Datome è pronto per rimettersi in gioco con la casacca dell'Olimpia Milano, cui si è legato con un contratto triennale. Milano, che lo aveva già cercato con insistenza nella scorsa estate, aggiunge al progetto di coach Ettore Messina un giocatore di grandissimo livello ed esperienza e, soprattutto, un'icona del nostro basket, capace di scaldare i cuori ai tifosi. Perché Datome è sì un grande campione, ma anche il simbolo della Nazionale azzurra (di cui è capitano) e un testimonial eccezionale per promuovere il basket italiano. Gigi, che a Milano manterrà il numero 70 già vestito a Istanbul, si è presentato così all'Armani Teatro di Via Bergognone a Milano.

A Milano per vincere anche in Italia

"Sono tante le motivazioni che mi hanno riportato qui, adesso dobbiamo metterci sotto e lavorare. Milano è cresciuta tanto, e ho voglia di vincere con una squadra italiana. I miei compagni di squadra sono di altissimo livello, ma dovremo essere pronti a tutto e saper gestire il roster: servono 15 giocatori di qualità considerando le esigenze molto alte tra campionato ed Eurolega".
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Magata di Gigi Datome: canestro bellissimo in penetrazione con fallo contro Milano

L'addio al Fenerbahçe e al maestro, Zeljko Obradovic

D'obbligo il ricordo di Zeljko Obradovic, l'allenatore che, proprio come fatto oggi da Ettore Messina a Milano, lo aveva voluto al centro del suo progetto con il Fenerbahçe dopo il biennio trascorso in NBA. Tra Obadovic e Datome è sorto un legame molto forte nel corso degli anni, fatto di enorme stima e rispetto reciproco, ed è stata proprio la scelta del coach di non proseguire l'esperienza sulla panchina di un Fener con budget ridotto a convincere Gigi a lasciare Istanbul per tornare in Italia.
"Con Obradovic ci siamo salutati in maniera molto forte. Ci siamo ringraziati per questi anni insieme, sapevamo entrambi che sarebbe arrivato questo momento nelle nostre carriere. Certo, non è stato un momento facile perché li ho capito che stava finendo un capitolo. Ho chiamato lui per primo e poi anche l’ultimo dei dipendenti del Fener che viveva la squadra con quotidianità. Io e Obradovic siamo stati bene insieme, al netto di qualche time out diventato virale…Dovevo uscire dalla mia comfort zone e Milano mi permetterà di farlo".

L'Italia e la passione per il basket

"Siamo in un momento storico particolare e spero che la nostra pallacanestro possa ricominciare ad allietare la gente e far pensare ad altro, non solo a margine di questa pandemia, ma anche a livello economico. Pensate che l’Italia l’ho adorata più da fuori che da dentro. So che in questi anni sono mancate possibilità ai giovani, nel basket e fuori, per poter crescere, ma non posso non apprezzare l’Italia. Il basket italiano ha perso budget e appeal ma già dallo scorso anno con i campioni che sono arrivati, l’appeal è tornato.Non ho dimenticato la passione per la pallacanestro che si respira in Italia, è difficile da trovare altrove. Adesso spero di rivederla presto anche nei palazzi pieni".

Verso le Olimpiadi di Tokyo

Un pensiero anche all'anno prossimo, con le Olimpiadi di Tokyo rimandate per la pandemia di coronavirus: l'Italia disputerà il torneo pre-olimpico di Belgrado, e per qualificarsi dovrà, con molta probabilità, eliminare i padroni di casa della Serbia.
"Italia a Tokyo nel 2021? Manca ancora una vita, ci aspettano dieci mesi di basket intenso. Dicono che non abbiamo possibilità? Magari è la volta buona che andiamo alle Olimpiadi…".

Oltre il giocatore: un testimonial e un uomo con valori

Come detto, con Datome bisogna andare oltre i confini del semplice giocatore, toccando le corde più profonde di un uomo vero, simbolo del basket italiano e dello sport fuso con la cultura.
"Io come testimonial del basket italiano? Prima di tutto sono 'testimonial' della mia famiglia, mi sento responsabile del cognome che porto. Poi, come capitano della Nazionale, non posso che essere responsabile. Ma io cerco solo di essere me stesso e diffondere i valori in cui credo. Dicono che sono un personaggio perché leggo tanti libri? Non capisco perché faccia scalpore…In USA hanno la tendenza a dare più risalto alla voce di un atleta, più di quella di un normale lavoratore, ma quella è l’America appunto. Io ho cercato di sensibilizzare verso alcuni argomenti per me importanti, e nel mio piccolo continuerò a farlo".
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Tre anni fa la prima volta del Fenerbahce e di Gigi Datome: i turchi sul trono di Eurolega

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