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Basket, Eurolega: Valencia e Olympiacos vincono sulla sirena, ok Real, Maccabi e Alba

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DaEurosport

Aggiornato 11/12/2020 alle 00:43 GMT+1

Cinque gare nel giovedì del 13° turno di Eurolega: l'Olympiacos passa a Belgrado 81-79 grazie a un canestro di Georgios Printezis nel finale, il Maccabi spezza il periodo negativo superando Baskonia 67-63, il Real Madrid piega lo Zenit 79-72, l'Alba Berlino sotterra il Fenerbahçe 89-63 e Klemen Prepelic regala a Valencia una grande vittoria sull'Efes a fil di sirena (76-74).

Klemen Prepelic, Valencia-Anadolu Efes, Euroleague 2020-21

Credit Foto Getty Images

Stella Rossa mts Belgrado-Olympiacos Pireo 79-81

Di Daniele Fantini. Mettere il pallone della vittoria nelle mani di Georgios Printezis è sempre una buona idea. Un canestro con fallo subito del veterano greco a tre secondi dalla sirena spezza una situazione di lungo equilibrio resistita per l'intero quarto periodo e regala all'Olympiacos (7-5) una settimana perfetta "on the road", chiusa con due successi corsari su campi difficilissimi come quelli di Barcellona e Belgrado. Si acuisce, di contro, la crisi della Stella Rossa (4-9), alla settima sconfitta nelle ultime otto partite, con l'unico squillo registrato nella trasferta al Forum contro l'Olimpia Milano.
Eppure, la partita viaggia per lunghi tratti sullo spartito perfetto per forgiare la più classica delle vittorie "ruvide" su uno dei parquet più terrorizzanti nell'era pre-covid: la Stella Rossa gioca la sua partita difensiva, sporca, fisica e intensa, guadagnandosi un robusto +14 (30-16) alla fine del primo periodo. Nonostante un Jordan Loyd più cheto del solito (13 punti, 11 dei quali nella ripresa, ma ben contenuto dagli esterni avversari), la squadra di Belgrado conserva un margine in doppia cifra per buona parte del secondo periodo prima che Vassilis Spanoulis (14 punti) si tolga la polvere dalle spalle riattivando la sua classe intramontabile. Spinto dalle giocate della sua bandiera, l'Olympiacos riaccorcia sul -8 all'intervallo (45-37) e riaggancia con una scarica belluina di triple di Aaron Harrison (12 punti, 4/6 dall'arco), tornato già bollente alla sua seconda partita dopo lo stop per infortunio.
Con il match tornato in equilibrio, è il cuore greco dell'Olympiacos a prendere il sopravvento. Kostas Sloukas (12 punti, 7 assist) gestisce la squadra in maniera perfetta di fianco a Spanoulis, Georgios Printezis (16 punti) chiude l'ombrello difensivo con Octavius Ellis e fornisce una presenza di esperienza in post-basso, mentre Giannoulis Larentzakis (11 punti, career-high), jolly pescato dal sommerso della panchina di coach Bartzokas, aggiunge, all'ottima difesa su Loyd e Walden, anche tre improbabili triple per scrivere il +9 all'inizio del quarto periodo (61-70). Appoggiandosi sulle accelerazioni di Corey Walden (13) e sulle spallone di Johnny O'Bryant (16), la Stella Rossa ha la forza di riagguantare il pareggio, ma nel finale in volata, macchiato anche da due liberi sbagliati da Spanoulis e dallo stesso O'Bryant, è Printezis ad avere il guizzo decisivo vincente.
  • Stella Rossa: Walden 13, Loyd 13, Lazic 3, Reath 7, Kuzmic 2; O'Bryant 16, Uskokovic 2, Davidovac 8, Dobric 5, Jagodic-Kuridza 10. N.e.: Simonovic, Terry. All.: Obradovic.
  • Olympiacos: Sloukas 12, Jenkins, Papanikolaou, Jean-Charles 8, Ellis 4; Harrison 12, Larentzakis 11, Spanoulis 14, Martin 1, Vezenkov, Printezis 16, McKissic 3. All.: Bartzokas.
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Alba Berlino-Fenerbahçe Beko Istanbul 89-63

A cura di Davide Fumagalli. Tremenda vittoria dell'Alba Berlino che alla O2 Arena asfalta 89-63 un Fenerbahce non pervenuto nel Round 13 di Eurolega. Per la squadra di coach Aito è il secondo successo settimanale dopo quello di Valencia nel recupero, ed è la terza vittoria nelle ultime quattro disputate (5-7 il record). Il risultato è frutto di una prova estremamente convincente, mantenendo il controllo dall'inizio alla fine: l'Alba chiude col 62% al tiro da due, 9 su 29 da tre e ben 28 assist, 8 dei quali firmati Giffey, uniti a 13 punti. Per i tedeschi anche 11 punti di Siva e 10 a testa per Lo, Thiemann e Nikic. Diametralmente opposta la prova della formazione di Kokoskov, impalpabile e mai in gara, al quinto stop nelle ultime 6 gare (5-8 il bilancio): le 20 palle perse sono le specchio più fedele, unito al fatto che Tarik Biberovic, classe 2001, è l'unico in doppia cifra con 13 punti.
La partita prende una chiara direzione già nel primo quarto, con l'Alba che tocca il 18-9 dopo un gioco da tre punti di Granger, e il Fenerbahce che si schianta spesso e volentieri contro la difesa a zona schierata da Aito. Al 10' è 23-16 per i padroni di casa, poi a inizio secondo periodo due canestri di fila di Nikic e Giffey propiziano il 33-20! I turchi rispondono con qualche giocata estemporanea come la tripla di Muhammad e un layup di Barthel trovato da De Colo, ma è un assoluto dominio dei berlinesi che toccano il +17 con Lo e lo confermano all'intervallo sul 44-27 con una prodezza in acrobazia di Siva a fil di sirena. Nella ripresa non c'è storia, l'Alba dilaga con le bombe di Olinde, Schneider e Mattisseck per il +24 sul 63-39, poi ancora l'esterno mancino realizza dall'angolo il canestro del 70-41 con cui si va all'ultima pausa.
La squadra di Kokoskov, che nella passata stagione vinse entrambe le sfide (c'era coach Obradovic, ndr), sprofonda addirittura a -30 (75-45), poi negli ultimi minuti riesce almeno a ridurre lo scarto all'89-63 finale con i canestri soprattutto del giovane Biberovic. Settimana prossima ci sarà il doppio turno: nel Round 14 l'Alba giocherà a Belgrado con la Stella Rossa mentre il Fenerbahce riceverà a Istanbul l'Olimpia Milano; poi nel Round 15 ci saranno Zalgiris Kaunas-Fenerbahce e Panathinaikos-Alba Berlino.
  • Alba Berlino: Lo 10, Siva 11, Giffey 13, Delow 2, Mattiseck 8, Schneider3, Nikic 10, Olinde 7, Thiemann 10, Granger 8, Sikma 7. All. Aito.
  • Fenerbahce: Hamilton 2, Brown 4, Westermann 6, Mahmutoglu, Biberovic 13, De Colo 2, Pierre 4, Barthel 9, Vesely 6, Eddie 8, Muhammed 3, Ulanovas 6. All. Kokoskov.
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TD Systems Baskonia Vitoria Gasteiz-Maccabi Playtika Tel Aviv 63-67

Di Marco Arcari. Per la prima volta in questa EuroLega, il Maccabi apre un filotto di vittorie consecutive, andando a espugnare con autorità la Fernando Buesa Arena di Vitoria-Gasteiz, nonostante la serata “no” della coppia Bryant-Wilbekin. Il TD Systems inizia la sfida con qualche turnovers di troppo, ma non ci mette granché a trovare un’impressionante coralità offensiva e a realizzare un 7-0 in cui Youssoupha Fall è protagonista assoluto. Gli ospiti faticano molto in difesa e Achille Polonara li punisce con un 7-0 personale utile sostanzialmente a doppiarli nel punteggio (18-9) dopo 6 minuti e mezzo di gara. L’attacco del Maccabi è davvero troppo statico e ogni tiro è quasi sempre senza ritmo, così a fine 1° quarto sono solamente 12 i punti messi a referto e già 8 le lunghezze da recuperare (20-12).
Othello Hunter comincia a dominare a rimbalzo offensivo, generando quegli extra-possessi con cui il club di Tel Aviv arma le mani dei propri tiratori per uno 0-6 (22-18), che costringe coach Ivanovic al timeout dopo neanche 2’ dall’inizio del 2° quarto. Il parziale gialloblu si allunga fino allo 0-10 e Hunter, sostanzialmente da solo, porta perfino avanti i suoi (24-28 al 16’). Pierria Henry forza qualche possesso di troppo ma è l’unico, insieme a Polonara, capace di combinare qualcosa in fase offensiva. Sono infatti i suoi 9 punti nel quarto (su 11 di squadra) che permettono ai padroni di casa di rispondere al dominio nel pitturato di Hunter e allo show balistico di Tyler Dorsey, ma anche di restare a contatto (33-37) prima dell’intervallo. La ripresa si apre con entrambe le squadre che sbagliano incredibilmente tiri facilissimi. Zoran Dragic si carica allora sulle spalle tutto l’attacco del Baskonia, trovando un fido scudiero in Fall, e tiene avanti i padroni di casa (48-44 al 26’). Le bombe e un indiavolato Chris Jones consentono alla squadra di coach Sfairopoulos di compensare il gran lavoro di Polonara e Fall nel proprio pitturato e di rimanere avanti anche a fine 3° quarto (54-56).
Coach Ivanovic perde provvisoriamente Fall per problemi di falli (4) e non trova risposte concrete da un Alec Peters in serata alquanto negativa. I rimbalzi offensivi continuano a fare la differenza per il TD Systems, ma Jones è implacabile da oltre l’arco dei 6.75 (56-59 al 34’). Scottie Wilbekin prosegue nel suo litigio personale col ferro (2/9 su azione) ma, in un ultimo quarto in cui si segna davvero pochissimo, è comunque utilissimo come rifinitore capace di ubriacare la difesa basca con show continui di ball-handling. Il Baskonia persevera nel tiro pesante, ma la soluzione paga pochissimi dividendi (4/25 a 3’ dalla sirena), eccezion fatta per un Polonara formato MVP, che scaglia la tripla del -2 (63-65) al 38’. Lo stesso Polonara tiene in vita i padroni di casa con difese granitiche, specie su Wilbekin, ma il Maccabi trova i rimbalzi offensivi che valgono sostanzialmente la vittoria. Per i gialloblu 15 di Dorsey e 12 di Hunter, i migliori tra le file del Playtika. Polonara migliore tra le file dei baschi, con 15 punti, 8 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate.
  • Baskonia: Raiste n.e., Vildoza n.e., Jekiri 2, Henry 11, Sedekerskis 6, Diop, Fall 14, Peters 4, Dragic 7, Giedraitis 4, Polonara 15, Kurucs. All. Ivanovic.
  • Maccabi: Bryant 5, Wilbekin 5, Jones 10, Caloiaro 7, Hunter 12, Casspi, Dorsey 15, DiBartolomeo, Blazer 2, Bender 2, Zizic 4, Zoosman 5. All. Sfairopoulos.
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Real Madrid-Zenit San Pietroburgo 79-72

A cura di Davide Fumagalli. Si ferma a Madrid l'imbattibilità esterna dello Zenit San Pietroburgo che, dopo sei successi di fila lontano da casa, perde 79-72 contro il Real nel Round 13 di Eurolega. Per la squadra di Pablo Laso si tratta della seconda vittoria consecutiva, la settima in otto partite: decisivo il parziale di 20-3 in avvio di terzo quarto per andare sul +22 e poi sostanzialmente tenere a bada il tentativo di rimonta dei russi, arrivati al massimo a -7. I Blancos hanno cinque giocatori in doppia cifra, spicca Abalde con 16 punti, bene Randoph con 12 mentre l'Mvp è il gigante Tavares, autore di una doppia doppia da 11 punti e 13 rimbalzi, più 3 stoppate. Lo Zenit di Xavi Pascual, comunque con un bilancio positivo di 7-4, paga le 18 palle perse e il blackout nel terzo periodo: il migliore è Austin Hollins con 15 punti, sono 12 quelli di Rivers, 12 anche per Pangos che ha 5 perse e soli 4 assist, un terzo dei 12 smazzati martedì sera a Valencia.
Il match è equilibrato e serrato fin dalla palla a due, Pangos e Rivers rispondono a Thompkins e Randolph, poi a fine primo periodo è 24-21 Real grazie a Tavares e alla bomba di Abalde. Nel secondo periodo il Madrid prova timidamente uno strappo, arriva a +7 sul 29-22 con un tapin di Tavares e poi a +6 con Llull e Taylor, ma lo Zenit non perde la bussola e va all'intervallo sul -5, 36-31, grazie ad una prodezza con libero aggiuntivo di Ponitka a fil di sirena. E' in avvio di ripresa che la gara si spezza: Laprovittola insacca due bombe per il +13 e poi, dopo il momentaneo -10 firmato da Baron, il Madrid piazza un altro 10-0 con Laprovittola, Abalde, Tavares e una difesa tremenda, e vola sul +22 (56-34). I russi faticano a rimettersi in riga, chiudono il periodo sotto 59-42 e poi riescono a risalire la china nel quarto periodo, arrivando fino al -9 con una serie di bombe di Hollins a Rivers.
Il Real tiene sotto controllo la situazione, Abalde e Thompkins rispondono per le rime, e alla fine, dopo il momentaneo -7 di Pangos, è Randolph dall'angolo a infilare la bomba del 76-66 che spegne ogni velleità degli ospiti. Una prova da grande squadra quella dei blancos di Pablo Laso che la prossima settimana avranno la doppia trasferta ad Atene, prima col Panathinaikos e poi con l'Olympiacos; lo Zenit invece giocherà in casa col Bayern Monaco e poi volerà a Mosca per sfidare il CSKA.
  • Real Madrid: Causeur, Randolph 12, Fernandez, Abalde 16, Laprovvitola 11, Deck 2, Garuba 2, Carroll ne, Tavares 11, Llull 6, Thompkins 10, Taylor 9. All. Laso.
  • Zenit: Rivers 12, Zakharov 2, Pangos 12, Fridzon, Hollins 15, Thomas 5, Baron 8, Pushkov 1, Zubkov 3, Poythress 6, Ponitka 6, Gudaitis 2. All. Pascual.
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Valencia Basket-Anadolu Efes Istanbul 76-74

Di Daniele Fantini. Quando Klemen Prepelic si alza dai cinque metri sulla testa di Dogus Balbay ha già perfettamente tracciato, nella sua testa, la parabola di quel pallone scagliato a una manciata di decimi dalla sirena. Il canestrone dello sloveno regala a Valencia il big-match del giovedì della 13a giornata, confermando la bontà del roster e dei grandi progressi compiuti dalla squadra Taronja in questa stagione, approcciata con il chiaro intento di conquistare la qualificazione alla post-season e veder così garantito il posto in Eurolega anche per il 2021-22. Mentre Valencia risale al quinto posto (8-5) scavalcando l'Olimpia Milano, l'Anadolu Efes Istanbul (7-6) frena dopo lo stentato successo di martedì sull'Asvel e scivola nuovamente fuori dalla zona playoff: con 6 sconfitte in 13 partite ha già peggiorato, e di molto, quel fantascientifico 24-4 con cui stava dominando la scorsa regular-season prima della sospensione per l'emergenza coronavirus.
Come prevedibile, la partita è combattuta, viva e palpitante, vissuta sempre sul filo dell'equilibrio eccezion fatta per un paio di piccoli break piazzati dall'Efes in avvio (7-17 con una sfuriata di Larkin) e a cavallo dei due periodi finali (54-62, innescato da Vasilije Micic). Valencia ha la forza di assorbire entrambi gli strappi giocandosi le tante carte di una squadra molto profonda nonostante le assenze di Sastre e Labeyrie: prima sono Derrick Williams e Mike Tobey ad equilibrare in conti nel secondo periodo, poi è ancora Tobey, con la collaborazione di un Martin Hermannsson scintillante sul perimetro, a tenere in scia i Taronja prima del finale in volata. Williams sembra poterlo decidere con un canestro in virata maestoso (74-70), ma Micic risponde con una tripla glaciale ed è poi Larkin a impattare in lunetta lasciando però per strada un punto prezioso, comunque insufficiente per contenere la magata conclusiva di Prepelic.
L'MVP di serata è, a tutti gli effetti, Mike Tobey, autore di 21 punti (career-high in Eurolega), 8 rimbalzi e capace di fornire dalla panchina una fiamma incontenibile per la front-line azzoppata dell'Efes, priva di Sanli e costretta a salutare anzitempo un Tibor Pleiss in pessime condizioni fisiche. La grande spalla è Derrick Williams (14 punti), autore di un'altra partita solida e concentrata, mentre Martin Hermannsson, come detto, risolve i problemi di regia in un quarto periodo di brillantezza assoluta: le sue accelerazioni dal palleggio affettano la difesa turca e l'intesa con Tobey, trovato spesso dalla parte opposta dell'arcobaleno con palloni alzati in maniera millimetrica, è devastante (7 assist per l'islandese).
L'Efes ha, da parte sua, il grande rammarico di non riuscire a capitalizzare sul break costruito nelle fasi conclusive del terzo periodo, quando sembra in grado di riprendere il controllo della partita affidandosi alla crescita di Vasilije Micic, autore di 16 punti e 5 assist nonostante un avvio di gara molto oscuro. Una grande partenza poi malamente sfumata riassume invece la serata di Shane Larkin (13, 6 assist): il folletto dell'Efes spara 11 dei primi 17 punti di squadra dando la chiara impressione di essere tornato mentalmente e fisicamente il giocatore dominante della scorsa stagione, ma non ha poi la continuità e la resistenza necessaria per mantenere lo stesso livello di gioco anche nella ripresa. Già, perché senza Kruno Simon e con un Pleiss inutilizzabile, Ataman si affida sostanzialmente a una rotazione a 6 giocatori: e nel finale, specialmente giocando due partite in tre giorni, l'energia non può far altro che calare.
  • Valencia: Van Rossom 5, Vives 5, San Emeterio 2, Pradilla 4, Dubljevic 8; Prepelic 7, Tobey 20, Kalinic 6, Williams 14, Hermannsson 4. N.e.: Puerto, Labeyrie. All.: Ponsarnau.
  • Efes: Larkin 13, Micic 16, Anderson 16, Singleton 12, Dunston 7; Beaubois 8, Balbay, Moerman, Pleiss 2. N.e.: Gecim, Sanli, Tuncer. All.: Ataman.
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