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Eurolega: il CSKA frena la marcia del Bayern Monaco, vittorie anche per Anadolu Efes e Baskonia

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Aggiornato 19/11/2020 alle 23:37 GMT+1

Il decimo turno di Eurolega si apre con la sfida di Mosca dove l'Anadolu Efes travolge 105-77 il Khimki (Kruno Simon 24 punti, Shane Larkin 20). Il CSKA Mosca ferma la cavalcata del Bayern Monaco di coach Trinchieri con un successo corsaro per 89-81 (25 punti di Mike James), mentre il Baskonia regola il Panathinaikos 93-72 con 19 punti a testa per Alec Peters e Luca Vildoza.

Simon and Micic | Anadolu Efes

Credit Foto Eurosport

Khimki Mosca-Anadolu Efes Istanbul 77-105

A cura di Davide Fumagalli. L'Anadolu Efes riscatta lo scivolone casalingo contro il Bayern Monaco vincendo in maniera molto larga a Mosca contro il Khimki nel Round 10 di Eurolega. Per la squadra di Ergin Ataman è il quinto successo stagionale e il quarto di fila in sei confronti con i russi: match deciso a cavallo dell'intervallo da un break di 16-3 per gli ospiti che hanno 24 punti da Kruno Simon, 20 con 7 assist da Larkin e 18 da Tibor Pleiss. Soprattutto l'Efes chiude con ben 105 punti, il massimo in assoluto in questa regular season, tirando col 74% da due, 14 su 27 da tre, con 25 assist e appena 10 palle perse. Prova disastrosa invece per il Khimki che, dopo la bella vittoria di martedì a San Pietroburgo con lo Zenit, resiste un tempo e poi si squaglia: imbarazzante la prestazione difensiva della squadra di Kurtinaitis, totalmente remissiva e dimessa, inutili i 13 punti ciascuno di Timma e Mickey.
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La sfida di Mosca inizia subito su buoni ritmi e punteggio alto, le due squadre segnano con facilità dall'arco e rispondono colpo su colpo: da una parte Jerebko e Monya, innescati da Shved, dall'altro i più pimpanti sono Pleiss e Kruno Simon che segna il canestro del 30-29 con cui si va alla prima pausa. Nel secondo quarto il croato ex Milano mette la bomba del sorpasso sul 36-35 ed è già a 18 punti personali, poi sono Larkin, Moerman e Anderson a firmare il primo strappo sul 51-41, +10. Il Khimki risponde con Monya e Shevd, poi Monroe segna il -3 sul 49-52, ma da lì i padroni di casa spengono definitivamente la luce. L'Efes viceversa colpisce con Larkin e Anderson per il 58-51 con cui si va all'intervallo lungo, poi in avvio di terzo quarto i turchi piazzano un 10-0 con Balbay, Larkin e Simon, e il vantaggio arriva a 17 punti sul 68-51. I russi hanno una reazione e tornano a -11 con le bombe di Mickey e Monya, ma la gara non si riapre, Moerman e Simon firmano un 13-1 per l'86-63 di fine periodo, e poi negli ultimi 10' non c'è storia, con l'Efes che dilaga fino al 105-77 finale.
Settimana prossima si torna in campo per il Round 11: entrambe giocherano giovedì 26 novembre, l'Anadolu Efes a Belgrado contro la Stella Rossa (ore 19) e il Khimki a Berlino contro l'Alba (ore 20).
  • Khimki: Shved 9, McCollum 7, Timma 13, Karasev 5, Zaytsev 2, Monia 9, Monroe 10, Voronov, Jerebko 6, Bertans 3, Mickey 13. All. Kurtinaitis.
  • Efes: Larkin 20, Singleton 6, Balbay 4, Gecim, Gazi 3, Sanli 6, Moerman 14, Tuncer, Pleiss 18, Micic 5, Anderson 5, Simon 24. All. Ataman.
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FC Bayern Monaco-CSKA Mosca 81-89

A cura di Marco Arcari. Partita da spot per l’EuroLega doveva essere, e partita da spot per l’EuroLega è stata. FC Bayern Monaco e CSKA Mosca hanno infatti dato vita a un match decisamente rappresentativo di quello che è il miglior livello di pallacanestro europea: collaborazioni difensive, perfetta esecuzione di schemi, rapidità e qualità nelle scelte, adattamenti in corsa e chi più ne ha, più ne metta. Vincono i moscoviti, ma non escono totalmente sconfitti i bavaresi. Il CSKA non inizia la gara certo nel migliore dei modi, trovando 2 perse nei primi 2 possessi offensivi giocati. I turnovers salgono a 5 in metà quarto ma, per fortuna degli ospiti, la squadra di coach Trinchieri non riesce a costruire tiri puliti con continuità e così al 5’ il punteggio è decisamente basso (6-7). Nikola Milutinov lavora bene sia a rimbalzo offensivo, sia nei pick&roll con Mike James, realizzando 5 punti consecutivi e mettendo in crisi la difesa del Bayern. Le palle perse continuano a limitare la formazione allenata da Dimitris Itoudis, mentre, dall’altra parte, Jalen Reynolds diventa fattore importante nell’economia del gioco bavarese e riporta a stretto contatto i padroni di casa proprio in chiusura di 1° periodo (17-18).
JaJuan Johnson confeziona un parziale di 6-0 (23-18 al 22’), certificando ancora una volta le ottime spaziature offensive del Bayern, e costringe la panchina avversaria al timeout. Will Clyburn decide di caricarsi sulle spalle tutto l’attacco ospite, tentando di assaltare costantemente il ferro avversario e trovando supporto da parte di James. Al 15’ i biancorossi hanno così esaurito il bonus falli, nei vani tentativi di contrastare la coppia moscovita, ed è questa una chiave importante del sostanziale equilibrio che permane (25-25). I padroni di casa giocano decisamente meglio, specie in attacco, beneficiando anche di incredibili giocate da parte di un tarantolato Reynolds. Al CSKA non basta nemmeno il ritorno sul parquet di Milutinov, dal momento che i moscoviti realizzano solamente 8 punti su azione nel 2° quarto e pagano, non solo per questo, un ritardo di 3 lunghezze (39-36) all’intervallo.
La ripresa si apre con ritmi offensivi decisamente diversi. Darrun Hilliard comincia a macinare canestri e punti, mentre Milutinov prosegue nel suo dominio a rimbalzo offensivo e nella sua perfezione balistica da 2 punti (7/7 fino a quel momento del match). La squadra di coach Itoudis riesce così a riprendere il comando delle operazioni (47-52 a metà 3° quarto). Zan Sisko piazza un 5-0 tutto personale e conferma la tendenza del Bayern ad affidarsi molto di più alle giocate degli esterni, rispetto a quanto avvenuto nei primi 20’ di gara. James continua a litigare col ferro, specie dalla distanza (0/5 da 3), e a macinare turnovers, ma è comunque in grado di piazzare la zampata, con una triplona in step-back, che brucia la sirena al 30’ (60-64). Le collaborazioni difensive della squadra di coach Trinchieri, spettacolari fin dai primi possessi, tornano a fare la differenza in apertura di 4° quarto. I rimbalzi offensivi della coppia Bolomboy-Clyburn garantiscono però extra-possessi fondamentali al CSKA, ma è lo stesso Clyburn, dopo invenzione di James, a realizzare la bomba dalla punta che frutta il massimo vantaggio ospite (64-71) al 34’ di gioco.
Vladimir Lucic, un po’ sottotono fino a quel punto, realizza un incredibile gioco da 4 punti che sembra tenere a contatto i padroni di casa. Il precoce esaurimento del bonus falli di squadra, offre però agli ospiti una caterva di viaggi in lunetta, prima della bomba di James per il +11 (68-79), primo vantaggio in doppia cifra. La squadra di coach Itoudis stringe ulteriormente le proprie maglie difensive e scappa anche sul +14 (68-82) a 3’ dalla sirena. Nei restanti 180 secondi Baldwin prova a guidare il tentativo di rimonta, ma James congela il successo ospite dalla lunetta, rendendosi protagonista anche di un bel gesto, con la chiamata del cambio a coach Itoudis per far esordire in EuroLega Yury Umrikhin (giovane guardia russa, classe 1999). MVP Milutinov, autore di una doppia-doppia da 18 punti (8/8 dal campo) e 12 rimbalzi (6 offensivi), mentre James chiude con 25 punti. Al Bayern non basta il career-high di Reynolds (18).
  • Monaco: Weiler-Babb 7, Baldwin IV 19, Bray, Reynolds 18, Thomas 2, Lucic 9, Flaccadori 2, Amaize 4, Zipser 7, Johnson 6, Sisko 5, Radosevic 2. All. Trinchieri.
  • Mosca: Bolomboy 1, James 25, Hilliard 14, Hackett 3, Antonov 2, Clyburn 13, Shengelia 6, Lopatin, Umrikhin, Milutinov 18, Kurbanov 7. All. Itoudis.
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TD Systems Baskonia Vitoria-Gasteiz-Panathinaikos Opap Atene 93-72

Di Daniele Fantini. La settimana magica di Alec Peters prosegue, e la striscia vincente del Baskonia si allunga. Dopo aver aggiornato il proprio career-high sparando 25 punti nel successo di martedì sul Fenerbahçe, Peters sfodera un'altra prestazione balistica eccezionale dalla panchina martellando la retina del Panathinaikos con 19 punti (2/2 da due, 4/5 dall'arco) e una serie di giocate decisive per marchiare i due break principali costruiti dalla squadra di Dusko Ivanovic sul finire del secondo periodo e in apertura del quarto, dove un parzialone di 17-2 (da 66-58 a 83-60) mette definitivamente in archivio una partita che i rossoblu faticano forse fin troppo a chiudere.
A supporto di Peters compaiono tutti gli elementi del quintettone che coach Ivanovic costruisce in maniera sapiente per mettere un freno all'arrembante tentativo di rimonta dei greci a suon di rimbalzi offensivi e palloni alzati per i 220 cm di Georgios Papagiannis: con Polonara traslato in ala piccola, Jekiri tornato a pattugliare il centroarea con i suoi muscoli guizzanti e il doppio playmaker Vildoza-Henry a gestire i palloni sul perimetro, il Baskonia trova quella chimica e fluidità necessarie per un'altra cavalcata trionfale sulla falsariga di quella vissuta 48 ore prima con il Fener. Luca Vildoza condivide con Peters il titolo di top-scorer con 19 punti, 5/7 dall'arco e una scarica micidiale per forgiare il parzialone del quarto periodo, Pierria Henry propone una serata di splendide letture sulle giocate in pick'n'roll (grassa doppia-doppia da 14 punti e 12 assist), Tonye Jekiri serra le maglie difensive dopo qualche esperimento non troppo esaltante con Fall e Diop (10+10 rimbalzi), mentre il nostro Achille Polonara reagisce a un avvio un po' freddino con un secondo tempo di grande sacrificio, intensità e lavoro oscuro, raccogliendo 6 punti, 3 rimbalzi, 2 stoppate e tante piccole cose che non finiscono a referto ma che giocano un ruolo-chiave per spostare gli equilibri delle partite.
Mentre il Baskonia riporta il proprio record in parità (4-4) risalendo al margine della zona playoff, il Panathinaikos (2-6) incassa la terza sconfitta consecutiva e scivola al terzultimo posto in graduatoria, lamentando problemi di chimica e organico di non facile soluzione. Eccezion fatta per lo squillo iniziale timbrato da Nemanja Nedovic e Georgios Papagiannis (effimero 2-10 presto ricucito dagli avversari), il Pana mostra scarsa potenza di fuoco offensiva ed evidenzia grosse lacune nella costruzione di gioco sul perimetro per la mancanza di interpreti capaci di creare vantaggio dal palleggio. Le percentuali dal campo sono scadenti (16/37 da due, 43%) unite a 16 palle perse, e una volta esaurita la vena di Nemanja Nedovic (15 punti, 5 assist ma anche 6 turnovers) e gli eroismi di Ioannis Papapetrou (17 punti con larghi tratti di hero-ball), la squadra greca espone tutte le sue debolezze. Dopo l'addio di Keifer Sykes, resta il caos in cabina di regia: Shelvin Mack, che aveva debuttato contro l'Efes con il career-high in Eurolega, torna nella spenta versione vista a Milano, incapace di controllare e gestire il ritmo della partita.
  • Baskonia: Vildoza 19, Raieste, Giedraitis 12, Polonara 6, Fall; Jekiri 10, Henry 14, Sederskis 2, Diop 5, Peters 19, Dragic 9, Kurucs. All.: Ivanovic.
  • Panathinaikos: Bochoridis, Nedovic 15, Papapetrou 17, Mitoglou 2, Papagiannis 11; Mack 2, Auguste 2, Kaselakis 4, Foster 2, White 8, Sant-Ross 9. N.e.: Bentil. All.: Vovoras.

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