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Eurolega, Shane Larkin è tornato: riporterà l'Efes in vetta?

Daniele Fantini

Aggiornato 31/10/2020 alle 13:00 GMT+1

L'uomo più atteso dell'Eurolega ha debuttato segnando 15 punti (11 dei quali nel solo quarto periodo) nella vittoria dell'Anadolu Efes Istanbul sul parquet dell'Olympiacos Pireo: grande MVP mancato della scorsa stagione, Shane Larkin proverà a portare la squadra turca al primo, storico trionfo in Eurolega.

Shane Larkin, Anadolu Efes Istanbul 2019-2020

Credit Foto Getty Images

Dopo 6 mesi di inattività, era prevedibile un inizio complicato. E così è stato, ma soltanto per una manciata di minuti. Poi, scattata la scintilla, Shane Larkin è già tornato a essere decisivo. Segnando 11 dei suoi 15 punti nell'ultimo quarto, il prodotto dell'Università di Miami ha confezionato il successo del suo Anadolu Efes Istanbul sul campo dell'Olympiacos Pireo, dando un chiaro segnale alla concorrenza: Larkin è tornato per riprendere il cammino tessuto nella scorsa stagione, quando, al momento della sospensione per la pandemia, era il candidato principe al premio di MVP con l'Efes a svettare in classifica con un bilancio di 24-4, un record nella storia del club. Senza di lui, la squadra turca ha faticato in questo inizio di stagione, incassando tre sconfitte nelle prime quattro partite, ma ora, con il roster nuovamente al completo, l'Efes è pronto a scalare rapidamente la graduatoria nelle prossime settimane.

L'Efes, un gruppo rodato in un sistema efficace

La squadra che vediamo oggi è frutto di un progetto cominciato due anni fa, quando l'Efes ristrutturò in maniera radicale il roster dopo una stagione fallimentare, chiusa all'ultimo posto in Eurolega con un record di 7-23. Coach Ataman rivoluzionò il gruppo adottando un sistema offensivo moderno, centrato sui quattro angoli, lunghi dinamici e atletici, ali con tiro da fuori ed esterni dotati di grande creatività dal palleggio. I risultati arrivarono molto rapidamente: l'Efes chiuse la regular-season al quarto posto migliorando di settimana in settimana (20-10, 13 vittorie in più della stagione precedente), e raggiunse la fase finale con il vento in poppa.
Eliminato il Barcellona in una serie di playoff durissima, i turchi conquistarono l'accesso alla prima finale della storia arrendendosi a un CSKA obiettivamente superiore. Confermato in blocco nei suoi elementi-cardine, il gruppo si espresse al massimo livello nella scorsa annata, giocando una delle pallacanestro più belle, produttive, efficaci e spettacolari mai viste in Europa, un fiore reciso di netto dall'improvvisa esplosione dell'emergenza sanitaria. Ma le basi consolidate nella passata stagione sono ancora lì, pronte per essere riattivate oggi con un gruppo nuovamente riconfermato che vive di una chimica, di un sistema e di una conoscenza reciproca degli interpreti già perfettamente collaudate, un enorme punto di vantaggio rispetto alla diretta concorrenza. Con Shane Larkin, Vasilije Micic, Kruno Simon e Rodrigue Beaubois, l'Efes ha un quartetto di esterni individabile per qualsiasi altra squadra europea, una batteria di guardie che padroneggia alla perfezione quel concetto di "tripla minaccia" che sta alla base del gioco: tutti e quattro sanno tirare da fuori, attaccare dal palleggio e passare il pallone in maniera egregia, rendendo l'attacco dell'Efes una macchina potente, efficace e imprevedibile.
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Le 10 triple di Shane Larkin contro l'Olympiacos: è record in Eurolega

Shane Larkin, l'MVP mancato

Prima della sospensione della scorsa stagione, Shane Larkin stava viaggiando a 22.2 punti (+9.7 rispetto al 2018-19) e 4.1 assist di media (+1.0) con il 50.9% dall'arco (+6.0%), cifre che lo avevano proiettato al primo posto nella corsa al premio di MVP. I progressi rispetto all'annata precedente e, in generale, alle sue esperienze passate, compresa la sua prima stagione in Eurolega comunque discreta con il Baskonia nel 2016-17, erano evidenti: Larkin è sempre stato un giocatore dagli enormi istinti offensivi e dotato di una rapidità/esplosività unica nel nostro continente, ma la qualità delle letture, la fiducia in se stesso e la precisione nel tiro da fuori avevano toccato livelli quasi impensabili, rendendolo un giocatore immarcabile anche per le difese più organizzate e fisiche della Lega.
In questo momento della carriera, l'obiettivo di Larkin è vincere l'Eurolega da grande protagonista, e lo ha messo abbondantemente in chiaro rinnovando per due anni con l'Efes a cifre sensazionali per la nostra pallacanestro (7.7 milioni di dollari) e rinunciando a un contratto garantito con una franchigia NBA, dove ha già giocato per tre anni tra Dallas, New York e Boston senza però mai coprire un ruolo di rilievo. Dietro al maxi-accordo tra Efes e Larkin c'è una doppia consapevolezza comune: la società è conscia di avere tra le mani uno dei giocatori più determinanti dell'ultimo decennio della pallacanestro europea e lo stesso Larkin sa che l'Efes ha costruito un ambiente perfetto per le sue caratteristiche con grosse e reali chance per la conquista del titolo.
Il lungo stop per la doppia operazione alle ginocchia cui si è sottoposto a marzo non l'ha cambiato. Già nella sua gara di esordio al Pireo, Larkin ha mostrato gli stessi guizzi, le stesse accelerazioni, la stessa voglia famelica di attaccare il ferro che gli avevano permesso di vivere un 2019 stellare. Certo, manca ancora qualcosa in esplositivà e ritmo-partita, come dimostrano le tre stoppate subite, ma è presumibile che il gap possa essere colmato molto rapidamente. Ciò che è rimasto inalterato è il desiderio di vincere e la mentalità del campione, pronta a emegere nei momenti decisivi delle partite: l'Olympiacos ne ha già fatto le spese. E ora, avanti un'altra.
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