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Basket, Eurolega: l'Olimpia Milano affonda a Barcellona: brutta sconfitta 74-56

Daniele Fantini

Aggiornato 28/10/2022 alle 23:02 GMT+2

BASKET, EUROLEGA - L'EA7 Emporio Armani Milano incassa il primo ko esterno sul parquet del PalauBlaugrana di Barcellona: è un pesante -18 (74-56 il finale) maturato a cavallo dei due quarti centrali, dove l'Olimpia segna soltanto 20 punti. Milano viene agganciata dal Barça a quota 3-2 in classifica, e la prossima settimana è in programma un altro big-match contro il Real Madrid al Forum.

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Otto punti nel terzo quarto con 0/9 da due. Tre nella prima metà del terzo. Venti complessivi nei due quarti centrali, uno in meno di quelli realizzati nel solo primo periodo. Venti, quanti i minuti da incubo sofferti dall'Olimpia nella prima vera, pesante, sconfitta stagionale. Il parquet del PalauBlaugrana traghetta verso il mese di novembre una squadra in affanno. Senza leadership e personalità. Asfittica e slegata in attacco. E poco importa se la difesa riesce comunque a controllare la vampata catalana in un secondo tempo da soli 31 punti concessi. Il basket è un gioco armonico e complementare. Senza canestri, la squadra si affloscia, si spegne, in tutti i suoi interpreti. Verso una lunga spirale in caduta libera incontrollata verso il basso.
Milano chiude la partita tirando 23/60 dal campo. Non arriva al 50% da due (19/40), muore su un risicato 20% dall'arco (4/20), e non ha la pericolosità diffusa necessaria per provare a tamponare le brutte percentuali dalla lunetta (soltanto 6/8). A rimbalzo cade 40-30, concedendo 12 extra-possessi. Numeri letali in una partita giocata a ritmi bassi, come piace a entrambe. Ma è il Barcellona che riesce a scavarsi il suo habitat naturale. Fatto di intensità, fisicità e difesa, grande mantra di coach Jasikevicius. Area schermata e contemporanea efficacia al ferro sul lato opposto (27/41 da due), armi che le permettono di non accusare la serata poco felice dall'arco (3/21).
Il banco degli imputati è largo. Questa sera deve accogliere tutti, eccezion fatta per la fiammata iniziale di Brandon Davies. Da grande ex col dente avvelenato, azzanna la partita come fosse la sua ultima della carriera. Segna 18 punti in meno di 20 minuti con 15 tiri. Accende una mitragliata da 8-2 nei primi tre minuti, dove l'Olimpia sembra aver finalmente risolto il problema degli approcci sottotono. Ma, in realtà, si trasformerà in uno stranissimo prodromo di un tracollo inaspettato.
L'infortunio di Shavon Shields ha lasciato nuovamente la squadra senza leadership. L'involuzione offensiva di Nik Melli (2 punti in 24') e l'altalena su cui continua a oscillare Kevin Pangos (5 punti con 2/8 al tiro) depennano le alternative emerse nelle ultime vittorie. La regia torna a essere offuscata, senza guizzi, squilli e lucidità. Il gioco è lento, prevedibile, incapace di trovare vantaggi. Naz Mitrou-Long segue ancora dalla tribuna in borghese. Il suo rientro appare ormai imminente. E nonostante un pre-campionato complesso, il lungo stop e il suo status di rookie assoluto in Eurolega, lo si attende quasi come un salvatore.
Il resto si esprime a fatica. Kyle Hines ha impatto leggerissimo, stridente con le stigmate del guerriero e campione. Devon Hall, spremuto anche da secondo playmaker e specialista difensivo, resta inchiodato in uno shooting-slump sempre più preoccupante (2/10 al tiro). Billy Baron è ormai controllato corpo-a-corpo. Johannes Voigtmann espone il suo lato più molle. Gigi Datome è ancora invischiato in uno stato di forma precario. E Deshaun Thomas continua a essere un oggetto indecifrabile. Si salva, quantomeno per atteggiamento, Stefano Tonut. Che non fa mai mancare dedizione difensiva, fisicità e attenzione.
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Jan Vesely marcato da Kyle Hines, FC Barcellona-EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

Dopo aver indirizzato la partita con il +13 dell'intervallo lungo e averla definitivamente spaccata alla metà del terzo periodo, il Barcellona galoppa nei quindici minuti finali anche senza due pilastri come Kyle Kuric e Nikola Mirotic. Lo fa attaccando l'area e leggendo a meraviglia ogni minima sbavatura della difesa biancorossa. Il gioco nel mid-range è letale. E la supremazia vicino al ferro è netta. Mike Tobey gioca con l'argento vivo addosso (13+7 rimbalzi, 5 offensivi). Cory Higgins rispolvera la qualità dei suoi tempi migliori (11, season-high). Ogni giocatore porta il suo mattoncino, con un referto pronto ad accogliere tutti. Ma l'aspetto più preoccupante è che Milano soffre anche contro le terze linee, schiantandosi su un gioco senza sbocchi e aprendo preoccupanti varchi in area. Quando anche Oriol Pauli e James Nnaji arrivano con continuità al ferro in una lunga serie di azioni consecutive, la spugna è già gettata da tempo.
Dopo tre trasferte in serie (quattro nelle prime cinque gare), Milano tornerà sul parquet del Forum giovedì prossimo, 3 novembre. L'ospite è il Real Madrid, gravemente ferito dalla sconfitta interna contro la Virtus Bologna che ha già aperto un periodo di crisi. L'avversario peggiore da affrontare in questo momento.

FC Barcellona - EA7 Emporio Armani Milano 74-56

  • Barcellona: Sanli 4, Kalinic 6, Satoransky 9, Laprovittola 5, Tobey 13; Da Silva, Pauli 4, Vesely 7, Abrines 5, Higgins 11, Jokubaitis 3, Nnaji 7. All.: Jasikevicius.
  • Milano: Davies 18, Thomas, Pangos 5, Melli 2, Hall 7; Tonut 5, Baron 7, Hines 6, Datome 1, Voigtmann 5. N.e.: Alviti, Ricci. All.: Messina.
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