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Jennings sfida Rubio

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 15/06/2009 alle 18:00 GMT+2

I due teenagers reduci dalle esperienze in Spagna e in Italia giocheranno una parte importante nel prossimo draft: per Rubio si prospetta una scelta altissima, ma Jennings non ci sta "Rubio è un pompato, io sono più forte di lui, e ve lo dimostrerò"

Un po' per le Finals NBA, un po' per la caduta di Lebron James, un po' perché a detta dei maggiori esperti "sarà debole", il prossimo draft sta passando un po' inosservato. I punti fermi, fino a questo momento, sono pochi, e tra questi:
- Blake Griffin è l'uomo più atteso, sarà al 99% la prima scelta e si accaserà con i Clippers che, a loro volta, con molta probabilità libereranno spazio a roster per la stella di Oklahoma dando via uno fra Kaman e Randolph;
- Hasheem Thabeet non avrà i movimenti di Charles Barkley ma è comunque un lungagnone di 221 centimetri che fa gola a tantissime squadre, e il suo nome sarà chiamato presumibilmente molto in alto;
- Ty Lawson avrà anche trascinato la sua North Carolina al titolo collegiale, ma il suo nome verrà chiamato invece in basso, alla fine del primo giro, perchè le sue dimensioni fisiche non convincono particolarmente;
- Daniel Hackett proverà a diventare il quarto italiano in NBA, ma, se non dovesse ricevere nessuna chiamata, ha già pronto un contratto con la Benetton Treviso;
- E infine gli "europei", uno per davvero, Ricky Rubio, l'altro per scelta, Brandon Jennings, il primo liceale nella storia degli States a preferire un'esperienza da professionista in Europa (nel caso, a Roma) piuttosto che al college in attesa di una chiamata in NBA.
Diciotto anni il primo (classe 1990), diciannove il secondo (classe 1989), Rubio e Jennings si sono già incontrati quest'anno sul parquet in Eurolega, all'interno di un antipasto di quella che potrebbe diventare, tra qualche stagione, una sfida fra due delle point-guard più interessanti d'oltreoceano. Ricky Rubio, le cui quotazioni negli States sono cresciute in maniera esponenziale dopo la finale olimpica di Pechino, che vide proprio la sua Spagna affrontare e perdere con tutti gli onori del caso contro il "Dream Team" (o dir si voglia) della "Road to Redemption", viene dato come scelta alta, altissima, come seconda o terza chiamata assoluta (dunque Memphis o Oklahoma City salvo eventuali scambi - visto che il giocatore pare non gradire molto queste due destinazioni); Brandon Jennings, invece, arrivato in Italia accompagnato da grandi lodi tessute dalla stampa statunitense, ha chiuso sì l'Eurolega con 7.6 punti e 1.6 assist a partita, mostrando lampi di grande talento e soprattutto atletismo impressionante per un diciottenne con quella struttura fisica, ma il suo grado di maturazione tattica e di capacità di capire la pallacanestro sembra ancora ben lontano da quello già raggiunto da Rubio, peraltro un anno più giovane.
Secondo l'ultimo "mock draft" stilato da ESPN, per Jennings si prospetta la 14^ chiamata, che lo porterebbe dunque a Phoenix, l'ultima delle grandi escluse di questa post-season, ma l'ex-Lottomatica non sembra particolarmente gradire la distanza dalla quale viene considerato nei confronti di Rubio.
"Ricky Rubio è un giocatore pompato – il commento di Brandon – il fatto che lui abbia giocato le Olimpiadi e che sia nei professionisti da quando aveva solo 14 anni non significa che io non possa essere più forte di lui. Non vedo l'ora di giocare contro di lui, quest'estate, in Summer League, così potrò mostrare a tutti chi è il più forte: so tirare molto meglio di lui, e le uniche cose buone che gli ho visto fare sono stati un paio di passaggi baseball a tutto campo. Per il resto, con me, non c'è paragone: quando l'ho marcato, ha chiuso con 0 punti, 2 assist e 2 palle perse. Più di così...".
MA ANCHE RUBIO SI LAMENTA "RIDUCETE QUEL BUY-OUT" – Rubio si è dichiarato eleggibile per il prossimo draft, nonostante il contratto che lo lega al Badalona scadrà soltanto nel 2011: la società spagnola, per nulla intenzionata a perdere gratuitamente il proprio campioncino, ha però posto un buy-out altissimo (6 milioni di euro), che Rubio dovrà pagare quasi interamente di tasca propria, visto che le franchigie NBA possono intercedere, al massimo, per 500.000 dollari (390.000 euro) per rilevare un giocatore dall'Europa. E Rubio, che ha guadagnato 70.000 euro la scorsa stagione, e ne guadagnerà altri 125.000 nella prossima, non ci sta: "Le clausole del buy-out sono sproporzionate rispetto all'ingaggio del giocatore – ha spiegato il padre del giocatore, Esteban – è giusto per il Badalona ricevere un indennizzo in caso di partenza di Ricky, ma quello che chiedono è assolutamente sproporzionato rispetto a quanto guadagna lo stesso Ricky".
Jordi Villacampa, presidente del Badalona, ha replicato dicendo che, se Rubio dovesse restare in Spagna un'altra stagione, abbasserà il buy-out del 50%, ma eventuali azioni legali che la famiglia del giocatore potrebbe intraprendere contro il club rischierebbero di rendere le cose molto più complicate.
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