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Nessuno in NBA lo cerca, nemmeno Team USA gli dà una chance: il triste declino di Carmelo Anthony

Davide Fumagalli

Aggiornato 29/07/2019 alle 13:47 GMT+2

Nonostante le numerose defezioni, dalla nazionale americana arrivano segnali forti che non ci sarà alcun invito per Melo per il training camp di Las Vegas in vista della FIBA World Cup in Cina. Un'altra batosta per l'ex stella di Nuggets e Knicks che vanta ogni record per gli Stati Uniti alle Olimpiadi ma che non gioca una partita dall'8 novembre 2018, l'ultima prima di essere tagliato.

Carmelo Anthony, Team USA, Rio 2016 (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Non sembra più esserci posto per Carmelo Anthony nel basket americano di altissimo livello. Nessuno in NBA sembra disposto a dargli una chance e nemmeno la nazionale statunitense, di cui detiene diversi record alle Olimpiadi, pare dell'idea di invitarlo almeno per il training camp che scatterà il prossimo 5 agosto a Las Vegas in vista della FIBA World Cup in Cina. Il nome di Melo, 34 anni, era stato rilanciato da vari media in risposta alle tante defezioni con cui ha dovuto fare i conti il ct Gregg Popovich - da Harden a Lillard passando per Anthony Davis, Love, Harris e Beal -, ma l'insider di The Athletic Shams Charania ha confermato che Anthony non riceverà alcuna convocazione da USA Basketball.

Con Team USA diventa "Capitan America"

Melo è sempre stato considerato un grande egoista, uno dei migliori attaccanti che l'NBA ha avuto negli ultimi 15 anni e che ha una media di 24 punti a gara in carriera. Inoltre l'ex Syracuse è stato 10 volte All Star e nel 2013 capocannoniere. Però, quando ha indossato la divisa di Team USA, si è sempre trasformato in "Capitan America", un giocatore in grado di rendersi utilissimo per il gruppo, un compagno di squadra molto apprezzato e un campione capace di essere trascinatore, cosa che invece gli hanno sempre criticato nelle sue esperienze tra Denver, New York e infine Oklahoma City e Houston. Con la nazionale ha vinto tre ori olimpici e detiene diversi record, su tutti quello di essere l'unico cestista ad aver partecipato a quattro edizioni dei Giochi!
I primati di Carmelo Anthony alle Olimpiadi
Olimpiadi disputate4
Medaglie d'oro3 (2008, 2012, 2016)
Partite giocate31
Punti segnati336 (10.8 di media)
Rimbalzi presi125 (4.0 di media)
Tiri segnati113
Tiri tentati262
Tiri da tre tentati139
Tiri liberi segnati53
Tiri liberi tentati71
Punti in una partita37 vs Nigeria (Londra 2012)
Triple segnate in una partita10 vs Nigeria (Londra 2012)
Triple tentate in una partita15 vs Nigeria (Londra 2012)

In NBA non c'è davvero più posto per Melo?

Anthony non gioca una partita ufficiale dallo scorso 8 novembre, quando in maglia Houston Rockets ha sfidato gli Oklahoma City Thunder. Poi è stato scambiato e spedito ai Chicago Bulls, dove è rimasto senza mettere piede sul parquet, poi l'1 febbraio è stato tagliato. Da quel momento nessuna squadra si è interessata a lui per i playoff, e anche fino ad ora Carmelo non ha ricevuto alcuna proposta, nemmeno dai Lakers dell'amico LeBron James.
Secondo Chauncey Billups, suo ex compagno di squadra ai Denver Nuggets, il problema è l'ego smisurato di Melo che ancora si sente una star:
Segnare 30 punti era troppo importante per lui. Il motivo per cui non ha più un posto in campionato, quando merita di esserci, è che non ha fatto un passo indietro per dire, ‘OK. Entrerò in campo per giocare contro le second unit, sono pronto ad aiutare. Non riesco a finire le partite, ma posso aiutare'. Lui non è ancora mentalmente pronto a farlo
Il suo allenatore personale, Chris Brickley, uno dei trainer più ricercati dai giocatori, pensa invece che Anthony possa ancora competere al massimo livello:
E' facilmente meglio del 60-70% dei giocatori attualmente in NBA. Solo che le squadre hanno paura del suo voler ancora essere un titolare. Ma non è questo il punto. Melo vuole solo una stagione d'addio, un po' come ha fatto Wade. Ha avuto una grande carriera, sarà nella Hall of Fame

Un passo indietro o il ritiro

Difficile pensare se davvero potrà trovare squadra nella prossima stagione. Il talento non gli manca ovviamente, l'esperienza neppure, per non parlare del carisma, però proprio quella questione dell'ego potrebbe essere un freno per chi, come Philadelphia, Golden State o gli stessi Lakers, potrebbero pensare a Anthony come aggiunta di qualità nel roster con un contratto al minimo salariale. Dipende tutto da lui: Melo ha ampiamente fatto capire di non essere disposto ad andare in Cina o in Europa pur di tornare in campo, vuole solo e soltanto l'NBA, ma senza un passo indietro a livello di "status", la sua carriera potrebbe davvero essersi chiusa in quella gara dell'8 novembre scorso in maglia Houston Rockets.
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