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Basket NBA, Mannion: "29 squadre mi hanno scartato, sono carico! Warriors i migliori"

Davide Fumagalli

Aggiornato 01/12/2020 alle 12:01 GMT+1

L'azzurro Nico Mannion è molto carico per l'avventura che inizierà con i Golden State Warriors e ammette che essere stato scelto al secondo giro de Draft NBA 2020 è uno stimolo. "Sento di essere stato sottovalutato e onestamente è una sensazione che mi dà la giusta carica", ha detto Nico al San Francisco Chronicle.

Nico Mannion - 2020

Credit Foto Getty Images

Non sarà facile e non sarà un percorso in discesa, anzi, ma Nico Mannion ha la carica e lo spirito giusto per affrontare al meglio la sua prima stagione da professionista in NBA. Ha firmato coi Golden State Warriors un contratto "two-way" che gli permetterà di giocare al massimo 50 partite e lo "obbligherà" anche a fare pratica in G-League con la squadra affiliata a Santa Cruz, ma il figlio dell'ex canturino Pace non ha alcun timore. "Sono arrivato in città e sono stato accolto da questa squadra da pochi giorni, ma so già di voler far parte di questo gruppo il più a lungo possibile. Non è una questione di scelta al Draft, ma di che tipo di spazio puoi trovare nella squadra che decide di puntare su di te. Per me gli Warriors possono rivelarsi come una grande occasione", ha raccontato al San Fracisco Chronicle.
Ovviamente essere stato scelto al secondo giro col numero 48 ha lasciato un po' di amaro in bocca a Nico, considerato un Top 10 soltanto un anno fa quando usciva dal liceo e andava all'università di Arizona, ma questo aspetto deve diventare uno stimolo: "Sono molto felice di aver ottenuto un contratto NBA e non posso nascondere l'entusiasmo per l'opportunità di giocare agli Warriors. Nonostante questo però sento di avere un bel po' di pressione sulle spalle perché ci sono state altre 29 franchigie che hanno preferito scegliere altro. È qualcosa che non dimenticherò facilmente".
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Nico Mannion, Golden State Warriors

Credit Foto Getty Images

Per la prima volta nella vita Mannion si trova nella posizione dell'underdog, del sottovalutato, un ruolo che invece ha vissuto spesso e volentieri suo padre Pace, scelto lui pure dagli Warriors con la numero 43 al Draft del 1983 ma che ha disputato soltanto 57 gare nella sua stagione da rookie in NBA, prima di iniziare un lungo giro e cambio di franchigie, fino all'approdo in Europa. "Sento di essere stato sottovalutato e onestamente è una sensazione che mi dà la giusta carica. Mio padre lo è stato per una carriera intera, un giocatore che ha dovuto sgomitare e sudare per guadagnarsi ogni minuto in campo o per ottenere un rinnovo di contratto. Ho imparato da lui cosa vuol dire ricoprire questo genere di ruolo", le parole di Nico che, secondo il Chronicle di San Francisco, consulta ogni giorno l'elenco delle scelte al Draft 2020, studiando nel dettaglio i nomi delle point guard che sono state selezionate prima di lui per caricarsi e stimolarsi a fare sempre meglio.
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