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NBA, ascolti tv a picco: perché preoccuparsi e perché no

Daniele Fantini

Pubblicato 27/10/2020 alle 12:42 GMT+1

La stagione NBA 2019-20 ha fatto registrare forti cali nei rating televisivi sia per la regular season che soprattutto per i playoff e le Finals. A che cosa è dovuto questo forte declino che sembra colpire tutte le attività sportive?

LeBron James #23 of the Los Angeles Lakers shoots the ball over Jimmy Butler #22 of the Miami Heat during the fourth quarter in Game Six of the 2020 NBA Finals

Credit Foto Getty Images

Il 2020 è stato un anno di netta flessione degli ascolti televisivi per la NBA. La Lega ha registrato un calo del 9.36% per le gare di regular-season e uno molto più marcato del 36.94% per le partite di playoff (con un picco del 49% per le sole Finals), nonostante il tentativo riuscito di salvare la stagione con la costruzione della bolla di Orlando. Presi in valore assoluto sono numeri preoccupanti, ma, in realtà, nascondono un'analisi molto più complessa della situazione sociale del periodo. Vediamo nel dettaglio.
Il calo degli ascolti TV NBA nella stagione 2019-2020

La concorrenza sportiva e i veri focus del 2020: coronavirus ed elezioni presidenziali

La NBA ha pagato in maniera pesante la concorrenza con gli altri sport, all'interno di un processo vicendevole di erosione degli ascolti televisivi. I mesi di pausa primaverile per la pandemia di coronavirus hanno portato a un accavallamento tra NBA, MLB, NHL, MLS, WNBA, US Open di tennis e di golf, motori, college football ed NFL mai registrato prima, quando ogni disiciplina ha sempre potuto vivere di un proprio spazio dedicato. Il declino registrato dalla NBA ha toccato in egual modo anche i playoff MLB (-39%), i playoff NHL (-25%) con annessa finale (-61%), i motori (-32%) e persino la NFL (-14%), tradizionalmente una roccaforte sportiva inattaccabile negli States.
Il discorso andrebbe dunque allargato all'intero parco degli sport americani, in netta recessione rispetto alla scorsa stagione. La ripresa estiva sicuramente non ha aiutato, in un periodo dell'anno in cui le televisioni vengono accese in maniera minore per ovvi motivi sociali, ma, in realtà, il 2020 è stato un anno in cui le TV degli americani si sono sintonizzate in prevalenza, proprio come le nostre, sui canali informativi, sia per argomenti relativi alla pandemia di coronavirus che alle elezioni presidenziali, ormai in dirittura d'arrivo.
Il fattore politico relativo al movimento Black Lives Matter, di cui la NBA è stata una delle promotrici maggiori sul panorama internazionale, sembra invece essere stato ininfluente sulla composizione della platea televisiva, a differenza di quanto affermato da Donald Trump. Le NBA Finals hanno registrato un 45% di spettatori di etnia bianca, contro il 46% dell'anno precedente.
Le partite più viste della stagione
  • 1. Los Angeles Lakers-Miami Heat (NBA Finals, gara-5): 8.89 milioni di spettatori (share 4.76%, -51.20% rispetto al 2019)
  • 2. Miami Heat-Los Angeles Lakers (NBA Finals, gara-6): 8.29 milioni di spettatori (share 4.17%, -54.78% rispetto al 2019)
  • 3. Miami Heat-Los Angeles Lakers (NBA Finals, gara-4): 7.54 milioni di spettatori (share 4.37%, -41.07% rispetto al 2019)
  • 4. Los Angeles Lakers-Miami Heat (NBA Finals, gara-1): 7.41 milioni di spettatori (share 4.06%, -44.31% rispetto al 2019)
  • 5. Los Angeles Clippers-Los Angeles Lakers (Christmas Game): 6.98 milioni di spettatori (share 3.57%)

TV in calo, ma la NBA spopola sui social e tra i giovanissimi

La NBA non si è detta preoccupata del calo dei ratings televisivi perché conscia di un altro fattore socio-culturale da prendere in grande considerazione: i tifosi più giovani, appartenenti alla cosiddetta Generazione Z (8-23 anni), non sono grandi fruitori televisivi ma compongono la parte più consistente dell'utenza sui social media, dove invece la Lega, che si sta muovendo in maniera eccellente già da diversi anni, ha fatto registrare i dati migliori di sempre. La NBA è cresciuta sui social di un ulteriore 17% rispetto alle cifre già record della scorsa stagione per un totale di 20 miliardi di visualizzazioni video in tutto il mondo. Di questi 20 miliardi, quasi 7 sono stati registrati soltanto dalla ripresa dell'attività nella bolla di Orlando (2.6 miliardi su Instagram e 321 milioni su YouTube, in crescita del 63%), a conferma di un pubblico che si sta spostando sempre più verso canali meno tradizionali di fruizione del prodotto mediatico.
Secondo una ricerca effettuata da Morning Consult, ci sono soltanto due sport in cui che raccolgono un numero maggiore di fan tra la generazione Z rispetto al pubblico generalista: gli e-sports (ovviamente), con un 35% rispetto al 19% della fascia adulta e la NBA (47% contro 45%). A differenza degli over 23, la Generazione Z sembra non affezionarsi a una squadra particolare, bensì alle singole superstar, seguite sui canali social di riferimento. Nella Top 10 degli sportivi più popolari ci sono ben cinque giocatori o ex-giocatori NBA: James Harden (10° posto), Michael Jordan (5°), Steph Curry (4°) LeBron James (2°) e il compianto Kobe Bryant (1°).
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