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New York Knicks pazzi di DiVincenzo: può servire all'Italia di Pozzecco? Perchè sì e perchè no a Donte in Nazionale

Davide Fumagalli

Aggiornato 07/02/2024 alle 16:38 GMT+1

BASKET, NBA - Donte DiVincenzo sta giocando la miglior stagione in carriera coi New York Knicks e sta vivendo un momento eccezionale, con oltre 28 punti di media nelle ultime 5 gare. Dal 2018 sta provando a prendere il passaporto italiano, quindi la domanda sorge spontanea: può essere in futuro un'opzione per la Nazionale di Gianmarco Pozzecco? Vediamo perchè sì e perchè no.

Pozzecco a Basket Zone: "Mia Nazionale amatissima dalla gente"

Salito alla ribalta nel 2018 per aver trascinato Villanova al titolo NCAA, torna prepotentemente in auge il nome di Donte DiVincenzo. La guardia dai capelli rossi con chiarissime origini italiane e dal soprannome "Big Ragù", è uno dei motivi della grande stagione dei New York Knicks, in corsa per il secondo posto ad Est e con un record di 33-18, addirittura 16-3 nel 2024. Arrivato in estate da free agent dopo essersi rilanciato coi Golden State Warriors in seguito alle annate con Bucks e Kings frenate anche da un grave infortunio al ginocchio, DiVincenzo sta vivendo la miglior stagione in carriera.
"Big Ragù" viaggia a 13 punti di media in 24' di utilizzo con 2.4 assist e 3.3 rimbalzi, soprattutto tira col 42% da tre su 7 tentativi a gara, lui che mai era arrivato al 40% e ai 6 tiri a partita. Esagerato, letteralmente infuocato nelle ultime 5 gare, 4 delle quali vinte dai Knicks (unica persa contro i Lakers), dove viaggia a 28 di media e ha anche firmato il suo massimo in carriera, 33 punti con 9 triple contro gli Utah Jazz di Simone Fontecchio. Stranamente, sotto un sergente di ferro come Tom Thibodeau, Donte si è sbloccato, è un assoluto idolo del Madison Square Garden e ha il morale a mille, anche perchè ai Knicks ha ritrovato gli ex compagni e amici del college Jalen Brunson e Josh Hart, protagonisti loro pure con la Villanova di coach Jay Wright.

Le origini italiane e "Big Ragù"

Donte DiVincenzo è nato a Newark, in Delaware, da papà John F. e mamma Kathie, e ha chiarissime origini italiane. Da qui, e dai capelli rossi, arriva il soprannome "Big Ragù", datogli dal telecronista Gus Johnson, un riferimento a Carmine Ragusa, personaggio italiano di una sit-com in voga negli anni '70 e '80, "Laverne & Shirley". Come detto, alle nostre latitudini il nome di DiVincenzo è arrivato nel 2018, dopo il titolo NCAA vinto con Villanova da miglior giocatore (Most Outstanding Player), lo stesso percorso avuto da un altro paisà come Ryan Arcidiacono, lui pure campione NCAA coi Wildcats nel 2016. Per entrambi si pensò subito ad un passaporto italiano e ad un futuro con la maglia azzurra della Nazionale ma finora, nonostante da anni se ne parli, questa opportunità non si è mai realmente concretizzata, pur se in particolare Donte porta avanti con orgoglio le origini italiane e vanta la bravura di mamma Kathie con la pasta fatta in casa.

DiVincenzo opzione per Pozzecco? Perchè sì

Svanita l'opportunità di avere Paolo Banchero, congelata quella relativa a Darius Thompson e accantonati definitivamente Jeff Brooks e Christian Burns, ecco che Donte DiVincenzo potrebbe essere un'ottima pista da percorrere. L'Italia non ha uno scorer nella posizione di guardia dai tempi di Marco Belinelli, Donte non è un tiratore del calibro di Marco ma è un miglior atleta, un miglior difensore e può anche dare una mano come portatore di palla. Immaginare un backcourt con lui, Mannion e Fontecchio sarebbe tanta roba, tre giocatori con punti nelle mani e creazione di gioco che sarebbe uno spauracchio per qualsiasi avversario. Inoltre DiVincenzo è un giocatore di personalità, uno battagliero, che potrebbe anche rivestire il ruolo di trascinatore e "prendersi" bene col Poz.

E perchè no

Storicamente il problema della Nazionale è la mancanza di chili e centimetri vicino a canestro, per questo motivo in passato ha puntato su Brooks e Bruns, ovviamente sognava Paolo Banchero e lo scorso autunno è spuntato il nome di Drew Eubanks, atletico centro attualmente in forza ai Phoenix Suns, americano ma con origini italiane, pare. Per questo motivo sembra improbabile la pista DiVincenzo perchè, al netto del talento e dei grandi numero in questa stagione, la Nazionale è piuttosto coperta nel reparto guardie, considerato che rispetto al Mondiale nelle Filippine tornerà Nico Mannion e sarebbe ora di dare più spazio e responsabilità a giovani di prospettiva come Matteo Spagnolo e Giordano Bortolani.
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