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Virtus Bologna, Baraldi: "E' un anno maledetto. L'Eurolega? Chiesta una wild card"

Davide Fumagalli

Pubblicato 26/05/2020 alle 10:14 GMT+2

L'amministratore delegato della Segafredo ha parlato alla stampa con la solita franchezza: "L'Eurolega è stata perfetta, in Italia ci siamo fatti prendere da un'incomprensibile fretta. L'anno prossimo rimerremo in Eurocup a meno che qualcuno non si iscriva alla prossima Eurolega. Purtroppo i nostri investimenti sono andati in fumo".

Luca Baraldi, AD Virtus Bologna

Credit Foto Getty Images

Alla Virtus lo ricorderemo come un anno maledetto. Purtroppo i nostri investimenti sono andati in fumo e non per colpa nostra
La fortuna non è certo stata dalla parte della Segafredo Virtus Bologna in questo 2019-20, con la pandemia che ha annullato un percorso importante della squadra di Sasha Djordjevic, prima in campionato e ai quarti di finale di Eurocup, con l'ambizione di andare fino in fondo e conquistare un posto nella prossima Eurolega. La sospensione però ha cancellato tutto e proprio ieri Eurolega ha confermato lo stesso organico del 2019-20, spazzando via in un amen i sogni dei bianconeri di "Basket City".
A tal proposito ha parlato l'amministratore delegato della Segafredo Luca Baraldi: "L'Eurolega? Al momento non è una porta aperta, ma è chiaro che si trattava di un atto dovuto. Adesso bisognerà vedere se tutte le squadre aventi diritto si iscriveranno. Se lo faranno, rimarremo in Eurocup, altrimenti l’obiettivo restare per noi quello di giocare l’Eurolega: abbiamo fatto richiesta da dieci giorni e ci siamo messi in lista per una eventuale wild card".
Già che c'era Baraldi non ha risparmiato un attacco al basket italiano, reo secondo lui di aver chiuso tutto troppo in fretta: "E’ stato giusto aspettare, è stato giusto decidere così. Perfetta, l’Eurolega. Mica come in Italia...Fip e Lega, qui da noi, si fecero prendere da un’incomprensibile fretta. Avessimo aspettato il 16 maggio per decidere, come ci si era accordati, anziché buttar tutto per aria ai primi di aprile, oggi forse saremmo alla vigilia del ritorno in campo. Come la Germania o la Spagna. Perché isolandosi in Sicilia o in Sardegna, con le formule adeguate, questo campionato si poteva finire".
Infine, una lode ai suoi giocatori per come hanno affrontato la pandemia e sono andati incontro alla società: "Li devo ringraziare tutti per la sensibilità dimostrata, a partire da Teodosic, che è stato il primo a rinunciare a una parte di stipendio per questa stagione. Meno buon senso l'ho sentito fuori da qui. Noi non regaliamo quattrini a chi non li merita". La chiosa è sul mercato: "Dobbiamo sicuramente vedere a quale coppa parteciperemo. Tanto non c’è fretta avendo già buona parte del telaio già pronta. Abass? In questo momento le sue richieste sono molto lontane dai nostri parametri e se non cambieranno difficilmente il discorso potrà decollare".
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