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Sergio Rodriguez fa sognare Milano: "Porto all'Olimpia la mia mentalità, giocare per vincere tutto"

Daniele Fantini

Aggiornato 20/08/2019 alle 14:08 GMT+2

Dopo due stagioni al CSKA Mosca e una lunga carriera ad altissimo livello tra Europa e NBA, Sergio Rodriguez si presenta all'Olimpia Milano portando in dote l'Eurolega vinta a maggio: "Ettore Messina mi ha voluto qui per gettare le basi per costruire una cultura vincente, lavoreremo ogni giorno per vincere tutte le competizioni a cui parteciperemo".

Sergio Rodriguez, Olimpia Milano, 2019-20

Credit Foto Eurosport

È stato l'acquisto più prestigioso dell'estate, l'asso nella manica calato da Ettore Messina nei primissimi giorni della sua nuova carriera da coach/presidente dell'Olimpia, il nuovo e vero leader che ha spinto Milano a rinunciare a Mike James dopo una sola stagione cominciata con enormi aspettative ma poi naufragata nella conquista di un solo titolo, la Supercoppa dello scorso settembre.
Trentatrè anni compiuti lo scorso giugno, Sergio Rodriguez sbarca a Milano con una carriera alle spalle che parla da sola: sei stagioni in NBA tra Portland, Sacramento, New York e Philadelphia, inframezzate da annate da protagonista assoluto in Europa tra Real Madrid e CSKA Mosca, coronate dalle due Euroleghe vinte con i blancos (2015) e con la franchigia russa lo scorso maggio a Vitoria. Sarà lui il leader tecnico ed emotivo del nuovo progetto disegnato da Ettore Messina (che l'ha già allenato a Madrid), capace di carpire per la sua Olimpia una superstar di livello assoluto, come non se ne vedevano da tempo in canotta biancorossa.
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Sergio Rodriguez arriva a Milano dopo aver vinto l'Eurolega con il CSKA Mosca nella scorsa stagione, la seconda della sua carriera.

Credit Foto Eurosport

Milano, una nuova splendida casa

Sono esaltato per questo nuovo capitolo della mia carriera, sono in una squadra e in una città bellissima, con una storia incredibile. Quando ho giocato a Milano è sempre stata una bella esperienza, il palazzo era sempre pieno, c'era una bella atmosfera, mi sono sempre sentito bene qui. L'Italia è un paese splendido, si sa: tutte le persone con cui ho parlato mi hanno parlato benissimo della città, è il posto perfetto per me e per la mia famiglia in questo momento della mia carriera.

Obiettivi: giocare per vincere tutto, sempre

Il nuovo sistema di Eurolega è molto duro, giocare in trasferta è molto logorante. Il torneo sta diventando sempre più di alto livello, e credo che sia una cosa positiva per il basket europeo. Ci sono tante squadre molto forti, e noi vogliamo essere una di queste. Il mio obiettivo è vincere tutte le competizioni in cui giocheremo: dobbiamo sviluppare la mentalità di voler vincere tutto, campionato, coppa ed Eurolega. Lavoreremo dal primo giorno per questo: vincere. Sarà una stagione lunga, darò tutto per far vincere la squadra, ogni partita e ogni momento della stagione richiederà cose diverse: non penso a quello che posso dare alla squadra in maniera individuale, ma cosa posso fare per aiutare la squadra a vincere, saremo felici solo se vinceremo.

Il rapporto con Ettore Messina

Per me è una grande opportunità lavorare ancora con Ettore Messina, ci siamo conosciuti a Madrid, quando sono tornato dalla NBA. È uno dei coach migliori del mondo, sa perfettamente cosa fare per costruire la chimica di una squadra vincente. Messina mi ha chiesto di venire qui per gettare le basi per costruire una cultura e un'organizzazione vincente sul lungo periodo. Giocare per grandi allenatori ti fa migliorare, perché sei sempre spinto al limite delle tue possibilità. Io sono fortunato perché ne ho avuti tanti, oltre a Messina anche Itoudis al CSKA. Dite che difendo poco? Messina è un coach perfetto per trovare le tattiche giuste, in attacco e in difesa: se vinceremo, saremo tutti contenti. L'importante è cercare di dare alla squadra una certa stabilità, nei momenti difficili vedremo il nostro carattere.

La Serie A, un campionato durissimo

Conosco molto bene anche la Serie A perché ci giocava mio cognato (Pedro Llompart, ndr): è un campionato competitivo, una volta il più forte al mondo dopo la NBA, so quanto sia dura giocare e vincere in trasferta. Vincere qui è difficile, basta guardare quante squadre hanno conquistato lo scudetto negli ultimi anni: questa è una motivazione per lavorare sempre di più.

NBA vs. Eurolega

Sono stato fortunato ad aver giocato tanti anni in NBA, sia da giovane che da giocatore maturo. È il campionato con gli atleti più forti del mondo, ma è differente rispetto all'Eurolega: in Europa si gioca da ottobre ad aprile per conquistare un posto nei playoff, ogni partita conta, e sbagliarne anche una sola potrebbe costare la stagione. In NBA si gioca ogni giorno contro i giocatori migliori del mondo, in Eurolega bisogna essere sempre pronti perché il risultato (vincere) è fondamentale.
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