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Basket, playoff Serie A: Una gara-1 da Eurolega: l'Olimpia Milano vince con la difesa e i veterani

Daniele Fantini

Aggiornato 09/06/2022 alle 12:31 GMT+2

BASKET, PLAYOFF SERIE A - La serie delle finali scudetto tra Virtus Segafredo Bologna e AX Armani Exchange Milano si è aperta con una prima partita con stampo da Eurolega per fisicità, intensità e tatticismo. L'Olimpia ha dimostrato di essere più abituata a questo genere di gare, vincendo con la struttura della sua difesa e con l'esperienza e il sangue freddo della Vecchia Guardia.

A Milano il primo atto: rivivi la finale con la Virtus in 170''

90 punti incassati in finale di Supercoppa. 99 nella partita vinta in overtime al Forum (95 nei tempi regolamentari). 83 nella sconfitta di metà aprile a Bologna. Dopo aver sempre subìto il miglior attacco del campionato, Milano ha tenuto la Virtus a 62 nel primo atto delle finali, 40 nei primi tre periodi. Ettore Messina ha vinto la sfida tattica con Sergio Scariolo. E i veterani dell'Olimpia hanno messo sul piatto la loro sconfinata esperienza di Eurolega.
Gara-1 è stata una partita dal profumo d'Europa. Dopo tanti anni di attesa, anche la nostra Serie A ha una finale rapportabile a quelle dei grandi campionati del continente, per qualità e profondità delle interpreti, storia, rivalità e passione del pubblico. È stato un antipasto di quello che vedremo il prossimo anno, quando saranno entrambe protagoniste sul più alto palcoscenico del basket internazionale. È stata una partita dura, fisica, cruda, maschia. In cui difese, tattica e sistemi hanno avuto la meglio sugli attacchi e sull'estetica del gioco.
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A Milano il primo atto: rivivi la finale con la Virtus in 170''

La risposta vincente della Vecchia Guardia biancorossa

Milano ha saputo sfruttare un chiaro vantaggio: l'abitudine a giocare questo tipo di partite, maturata negli ultimi due anni trascorsi tra le prime quattro d'Europa. L'esperienza e il sangue freddo della sua Vecchia Guardia hanno fatto la differenza. Così come quella del suo allenatore e del supporting-cast allargato, più rodato e avvezzo al clima torrido dell'"Every game matters", di quelle partite in cui ogni possesso ha un valore inestimabile.
I migliori in casa Olimpia? Sergio Rodriguez, Kyle Hines, Gigi Datome e Nicolò Melli. Niente di nuovo sotto il sole. Più Shavon Shields, che a 28 anni è ormai da considerare un veterano d'Eurolega a tutti gli effetti. Ognuno di questi ha portato il suo mattoncino, costruendo, pezzo dopo pezzo, le fondamenta per il successo che ha già fatto saltare il fattore-campo. Come lo scorso anno, giocare la prima in casa si è tradotto in pressione più che in vantaggio.
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Shavon Shields devasta il ferro della Virtus Bologna

La lotta fra sistemi e allenatori: tattica, difesa e rimbalzi

Milano ha vinto la partita a rimbalzo e in difesa. Ne ha raccolti 50, seconda miglior prestazione stagionale, 17 dei quali in attacco (season-high). Ha concesso il 40.9% da due alla Virtus (season-low) e un triste 5/22 dall'arco (terza peggior prova dell'anno). In attacco non ha brillato, tirando ancor peggio di Bologna da fuori (3/23), ma ha saputo punire ogni singolo errore, segnando canestri glaciali nei momenti decisivi. Prima con Shavon Shields, vera arma letale. Poi con la freddezza di Gigi Datome, rivisto negli stessi panni da killer dei tempi del Fenerbahçe.
Ma ha saputo anche lavorare e limare i suoi punti deboli. Non ha sofferto vicino a canestro. Anzi, ha rapidamente escluso dalla partita Mam Jaiteh, il big-man più pericoloso, coinvolgendolo in quella serie tremenda di pick'n'roll iniziali tra Rodriguez e Hines. Ha attaccato a ripetizione Milos Teodosic, esponendone il ventre molle difensivo. E, soprattutto, è riuscita a imbrigliarlo con una staffetta efficacissima tra Shields e Hall, pronti a sacrificare il corpo su ogni possesso difensivo per passare sopra a tutti blocchi e togliere al Mago serbo la capacità di costruire dal palleggio.
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Teodosic cancella Datome con una grande stoppata

La Virtus ha mostrato di essere ancora molto Milos-dipendente. Forse in maniera anche eccessiva. Se l'Olimpia riesce a contenerlo sulla prima linea difensiva, Bologna fatica a costruire buoni tiri. Sulla sponda opposta, Bologna non è riuscita a fare lo stesso con Rodriguez. Nei primi 25 minuti, il Chacho ha impazzato, seminando Daniel Hackett con costanza. Ha sbagliato molto, vero (0/5 da tre), ma ha mosso la difesa con continuità, sfornando 7 assist e permettendo a Milano di evitare gli ormai classici momenti di stasi offensiva.
Ma Milano ha anche speso molte energie fisiche e nervose, spremendo il suo core con minutaggi alti. In una serie così dura e fisica, con partite in programma ogni 48 ore, sarà determinante la capacità di recupero. L'Olimpia si trova in condizioni generali nettamente migliori rispetto a quelle da serbatoio vuoto post-Final Four della scorsa stagione. Ma è stata, comunque, un'annata lunga e logorante. Tenere per l'intera serie la stessa qualità difensiva e la stessa freschezza mentale sarà la chiave. Tutto fuorché semplice.

Riguarda gara-1 delle finali tra Virtus Segafredo Bologna e AX Armani Exchange Milano

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