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Virtus Bologna più compatta e solida, Olimpia Milano viva ma spuntata: le verità del big-match

Daniele Fantini

Aggiornato 20/03/2023 alle 14:27 GMT+1

BASKET, SERIE A - EA7 Emporio Armani Milano e Virtus Segafredo Bologna si sono affrontate per la quarta volta in stagione nel big-match della 22a giornata vinto dalle Vu Nere per 65-59 al Forum. Ecco le indicazioni che possiamo trarre dalla partita per entrambe le squadre.

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Shields, Pangos, Datome, Hall e Biligha out da una parte. Teodosic, Pajola, Ojeleye e Cordinier dall'altra. Il quarto incrocio stagionale tra Olimpia e Virtus si è espresso in tono minore, molto differente dal precedente del Forum nel match di andata di Eurolega vinto dalle Vu Nere. Eppure, c'è comunque qualcosa da poter estrapolare.

Virtus più compatta e meglio assemblata

Bologna ha un organico complessivo leggermente più corto rispetto a Milano, ma ha un vantaggio di chimica e assemblamento generale del roster. Nonostante le assenze di Milos Teodosic e Alessandro Pajola - principali alternative nel ruolo di playmaker puro - la Virtus ha giocato un basket di buona qualità offensiva generale. Anzi. Molto alta nel primo tempo, con 49 punti complessivi e una percentuale dall'arco superiore al 50%. Nico Mannion, Daniel Hackett e Iffe Lundberg danno al reparto una profondità invidiabile per qualsiasi squadra anche al massimo livello europeo. E, anche senza Semi Ojeleye, giocatore-collante e barometro per eccellenza, e con Ismael Bako limitato da quattro falli in soli tre minuti, Bologna ha saputo comunque gestire il suo front-court con un ottimo mix tra Mam Jaiteh, Jordan Mickey e Toko Shengelia, col georgiano vero fattore determinante per una serie di giocate decisive di esperienza e forza mentale estratte dal torbido.
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Toko Shengelia mostra i muscoli: il canestro che manda Milano ko

Forza mentale e qualità difensiva di alto livello europeo

In questo preciso momento della stagione, con la boa dei tre-quarti ormai superata, la Virtus sembra la squadra con uno stato di salute psico-fisica migliore. Bologna ha mostrato un tasso di energia complessivo più elevato sin dalla palla a due, approcciando la partita con fame e grinta. E ha poi saputo resistere con grande forza e coesione collettiva al grande parziale imbastito dall'Olimpia nel terzo periodo, ritrovando solidità e compattezza per gestire e controllare il finale.
In un secondo tempo giocato con alto tasso di fisicità e qualità difensiva, su standard simili a quelli di Eurolega anche sul piano dell'arbitraggio, Bologna ha mostrato di aver raggiunto un livello encomiabile per una matricola del massimo torneo continentale. Anche senza dover ricorrere al tatticismo della zona 3-2, peraltro sempre ben espresso dalle squadre di coach Sergio Scariolo. L'attenzione e la solidità sul perimetro sono state decisive per imbrigliare la creatività di Shabazz Napier e le uscite dai blocchi di Billy Baron, i due punti-cardine dell'attacco nuovamente ricostruito da coach Ettore Messina.
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Mam Jaiteh chiuso tra Kyle Hines, Billy Baron e Naz Mitrou-Long, EA7 Emporio Armani Milano-Virtus Segafredo Bologna, LBA Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

Milano stravolta dalle assenze per l'ennesima volta in stagione

Già, perché, venendo a Milano, l'Olimpia ha dovuto cambiare volto in corsa per l'ennesima volta in stagione, ritrovandosi ancora a corto di soluzioni sul perimetro per il protrarsi della doppia assenza, gravissima, di Kevin Pangos e Shavon Shields. Un colpo durissimo da assorbire, soprattutto quando sembrava finalmente riuscire a rivedere la luce in fondo al tunnel con i rientri-lampo di dieci giorni fa, esplosi in un paio di ottime partite giocate con un organico semi-completo.
Il ripresentarsi delle sofferenze offensive già viste per tante settimane tra novembre e gennaio, specialmente in una serata da 0/6 dall'arco di Napier, è stato esacerbato dal rientro incolore di Naz Mitrou-Long, sfiduciato per le tante partite saltate, e dal flop inatteso di Johannes Voigtmann, tornato a essere il giocatore timido e titubante visto per troppo tempo prima della grande ripresa dell'ultimo mese. La panchina/seconde linee hanno avuto un impatto minore rispetto alla controparte, ma era anche preventivabile considerando lo spessore e l'importanza complessiva degli assenti.
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Shabazz Napier al tiro contro Mam Jaiteh, EA7 Emporio Armani Milano-Virtus Segafredo Bologna, LBA Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

I lati positivi: squadra viva, impatto degli italiani e Billy Baron on-fire

Il ritorno dei problemi atavici e la sconfitta finale non cancellano, però, aspetti positivi che Messina può e deve tenere in considerazione per le prossime partite. Il maxi-break di 15-1 in apertura di terzo periodo ha mostrato una squadra viva, intensa. Capace di enormi sforzi collettivi a dispetto delle difficoltà di organico. Magari non estendibili sui quaranta minuti, ma comunque in grado di cambiare l'inerzia di una partita in un lasso di tempo brevissimo.
Il reparto italiani continua a produrre e a rispondere in maniera positiva. Anche con Pippo Ricci traslato nella posizione di ala piccola. Ma soprattutto con un Nicolò Melli sempre più in versione all-around, capace di incidere anche in attacco, e uno Stefano Tonut che continua a mostrare di aver raggiunto livelli di sicurezza e fiducia così alti da poter reggere senza problemi anche i palcoscenici più importanti. E Billy Baron, ormai totalmente scevro dai compiti di regia, è tornato a esprimere alla perfezione il ruolo di grande terminale offensivo perimetrale. Quel profilo che Milano cercava da tempo. Da quando Kevin Punter scelse di proseguire la carriera al Partizan dopo le Final Four di Colonia 2021.
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