L'Olimpia Milano sfata il tabù Napoli, vittoria 86-84 al photofinish

FORUM DI ASSAGO, MILANO - Dopo aver espresso l'ennesimo clinic di tiro dall'arco, Tomislav Zubcic colpisce anche sull'ultima palla vagante. Quando il cronometro sgocciola verso lo zero. Ma l'instant-replay conferma l'impressione LIVE della terna arbitrale. Il canestro non è buono, scoccato con un attimo di ritardo rispetto all'accensione della stop-lamp. E il remake della finale di Coppa Italia, quando Napoli freddò l'Olimpia con quel canestro epico di Jacob Pullen, non si concretizza per una manciata di centesimi.

Sventrata dalle sconfitte di Bologna e Venezia, ma rinvigorita dal doppio successo infrasettimanale in Coppa, Milano torna a macinare in campionato abbattendo la sua "bestia nera" per eccellenza, l'unica squadra italiana in grado di superarla per due volte in stagione. Lo fa risollevandosi dopo essersi fumata un comodo +11 (38-27) costruito alla metà del secondo quarto, quando sembra poter indirizzare rapidamente una contesa dagli scarsi contorni agonistici, in una stranissima riedizione di quanto visto venerdì nel successo sul Fenerbahçe.

Napoli, squadra dal grilletto facile ma dagli esiti imprevedibili, si scuote attingendo quasi esclusivamente alla sua qualità offensiva diffusa. E, anche senza l'ottima quadratura difensiva della finale di Coppa Italia, recupera, rimonta e sorpassa aggrappandosi ai suoi grandi realizzatori. Dalle triple di Tomislav Zubcic (17 con 5/7 da tre), alle invenzioni dal palleggio di Jacob Pullen (21) e Tyler Ennis (19+7 assist), chirurgici nell'affettare un'Olimpia tanto porosa sul perimetro, quanto lenta e distratta nel lavoro di aiuto e rotazione dei lunghi (l'assenza di Kyle Hines, in questo senso, pesa moltissimo).

La GeVi gela il Forum operando un comodo sorpasso nelle fasi finali del terzo periodo. Il +6 (61-67) toccato al 29' spreme qualche fischio e mugugno dagli spalti. Perché Milano sembra caracollare sull'orlo del precipizio, nell'ennesima picchiata tragica di una stagione costellata da una quantità abnorme di episodi simili. Esaurita la vena di Nicolò Melli (19+12 rimbalzi), straordinario nella prima metà di gioco, la scossa arriva dal supporting-cast. Un segnale doppiamente importante per il turnover che lascia all'Olimpia una coperta corta in regia (out Shabazz Napier, soltanto un cameo per il rientrante Maodo Lo). Diego Flaccadori (10) e Devon Hall (11) suonano la carica. E trascinano nel polverone i grandi veterani.

Shavon Shields (18+7 assist) e Nikola Mirotic (21, 5/11 da tre) estraggono l'Olimpia dalla palude. Bombardano la retina avversaria con giuste scelte e letture. Sventrano l'abbozzo di zona (molto scoordinata) con cui Napoli cerca di giocarsi l'ultimo jolly alla metà del quarto periodo. Ma la difesa continua a stridere. Johannes Voigtmann è visibilmente sulle gambe. Melli cala nel finale. E Messina è costretto a rispolverare il quintettone inserendo Alex Poythress con Mirotic da finta ala piccola. La soluzione dà risultati alterni. Milano produce, ma non copre l'area. Lasciando a Ennis e Pullen la possibilità di tenere Napoli viva fino alla sirena. Anzi. Fino a un attimo di troppo oltre la sirena. Che salva l'Olimpia negando la tripla-vittoria di Zubcic.