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Da 0 a 10, il pagellone della Bundesliga 2017-18: Bayern senza rivali, Amburgo e Wolfsburg da incubo

Stefano Fonsato

Aggiornato 14/05/2018 alle 21:07 GMT+2

Bavaresi del grande vecchio Heynckes al sesto titolo consecutivo con numeri record: 92 gol fatti, 26 in più del 2° miglior attacco, ossia quello dell'Hoffenheim, allenato - invece- dal tecnico più giovane di Germania, Julian Nagelsmann. I lupi della Foresta Nera soffrono i disinvestimenti della Volkswagen mentre l'Amburgo - insieme a un disastroso Colonia - retrocede per la prima volta in Zweite.

FC Bayern München

Credit Foto Getty Images

Voto 10 a un Bayern senza rivali: differenza siderale con le altre squadre di Bundes

Una stagione a un passo dall'essere considerata "memorabile", non foss'altro per la solita sfida persa in Champions contro il Real Madrid, in semifinale. Quella del Bayern Monaco della vecchia volpe Jupp Heynckes, tuttavia, è stata devastante anche e soprattutto tra le mura domestiche: sesto titolo consecutivo conquistato a suon di gol: partendo dal presupposto della miglior difesa (appena 28 palloni recuperati in fondo al sacco), i bavaresi sono riusciti nell'impresa di realizzare la bellezza di 92 reti, in un campionato in cui il secondo attacco più prolifico (quello dell'Hoffenheim), ne conta 66. Un salto di 26 segnature.
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Jupp Heynckes vom FC Bayern

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Numeri monstre quelli di Heynckes, che adesso, sì, può tornare per davvero "in pensione", da cui era stato recuperato dopo l'esonero di Carlo Ancelotti (vincitore, ad agosto della Supercoppa contro il Borussia Dortmund, ai calci di rigori dopo il punteggio di 2-2) a fine settembre. Il tecnico 73enne - già protagonista del triplete 2013 - oltre al campionato, vuole andarsene anche con la DFB Pokal in tasca. Nella finale del 19 maggio, a contendergli la coppa, ci sarà l'Eintracht Francoforte di Nico Kovac, erede di Heynckes già ufficializzato da qualche settimana dalla dirigenza bavarese. Tornando ai numeri della formazione di Monaco, i 21 punti accumulati sulla seconda forza del torneo - il pur ottimo Schalke '04 - suggeriscono un dominio assoluto, a scapito dell'equilibrio e del divertimento generale, che si protrarrà ancora a lungo, nel tempo.
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FC Bayern München

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Voto 9 a bomber "Lewa"

Stagione da incorniciare anche per Robert Lewandowski. Se il Bayern ha segnato così tanto è anche per merito suo: 29 gol realizzati, primo per distacco nella classifica marcatori, in cui ha corso a parte. Come per la squadra, anche il distacco dal secondo cannoniere di Bundes è siderale: l'attaccante polacco (che Rummenigge vuole tenersi stretto) ha segnato praticamente il doppio del buon Nils Petersen del Friburgo. Tutto facile, in una stagione in cui Aubameyang ha lasciato la Germania a gennaio a quota 13 centri.

Voto 8 a i giovani tecnici della "Neue Generation" Tedesco e Nagelsmann

Sono loro, i fenomeni da "esportare" nel campionato tedesco. Se è vero che il campionato è stato vinto dal "grande saggio" 73enne Jupp Heinckes - il più vecchio, pardon, esperto tecnico della Bundes - al secondo e al terzo posto, si piazza la "meglio gioventù" tra gli allenautori teutonici. Per il primo, la parola "teutonico" è un po' esagerata: pur essendo cresciuto in Germania, infatti, Domenico Tedesco - che compirà 33 anni il prossimo 12 settembre - è stata la mossa vincente: dopo essere stato protagonista di una miracolosa salvezza, in Zweite, dell'Ergzebirge Aue, c'era grande curiosità (e, va detto, scetticismo) di vederlo all'opera in un grande club di Bundes. Da un club di minatori all'altro, il calcio spumeggiante di Tedesco ha portato lo Schalke ad un secondo posto di grande prestigio e utilità, oltre ogni più rosea aspettativa, davanti agli odiati cugini del Borussia Dortmund (un derby vinto 2-0, l'altro incredibilmente pareggiato 4-4 dopo essere stati in svantaggio per 0 a 4) e facendo affidamento a tre uomini fondamentali per reparto: il difensore brasiliano Naldo (ben 7 centri per lui), l'ala Daniel Caligiuri e l'attaccante Guido Burgstaller. Ha anche il merito di aver rivitalizzato Marco Pjaca in prestito dalla Juventus: non male per il ragazzo classe '85 di Rossano Calabro, che fino al 2013 portava avanti un impiego in Mercedes e che ora è destinato al Gotha internazionale degli allenatori.
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Domenico Tedesco (FC Schalke 04)

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Tedesco, si disse, la scorsa estate, è un prodotto dell'effetto Julian Nagelsmann, già protagonista nella passata edizione di Bundes. I due sono amici (addirittura Nagelsmann è più giovane di due anni, classe 1987): a 30 anni, il giovane tecnico di Landsberg am Lech - ritiratosi, da ragazzo, a 20 anni, dopo una serie di infortuni al ginocchio e aver indossato la maglia del Monaco 1860 nel settore giovanile), può già vantare un terzo posto nel massimo campionato tedesco, dopo il quarto della passata stagione, con un club "provinciale" come l'Hoffenheim. Ora Nagelsmann è appetito da mezza Europa, anche se sostiene di voler onorare il suo contratto con il club che scadrà nel 2019. Sarà vero?
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Julian Nagelsmann

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Voto 7 all'attaccante del Bayer Leverkusen Kevin Volland

"Un attaccante che fa difficoltà ad arrivare in doppia cifra". Un'etichetta che cominciava a pesare come un macigno sul curriculum del classe 1992, che ha percorso tutta la trafila delle nazionali della Germania, prima di essere - di fatto - scaricato. Una stagione da 14 reti, che però non è servita a regalare la Champions a un Bayer Leverkusen crollato nelle ultime giornate contro Borussia Dortmund (0-4) e Stoccarda (0-1): le Aspirine, a quota 55 punti, sono risultate terze e ultime nella classifica avulsa con Hoffenheim (poi terzo) e Dortmund (quarto) e si sono dovute accontentare di un posto nella prossima Europa League.

Voto 6 alla "pezza" del Borussia Dortmund

Per come si erano messe le cose a inizio stagione, il quarto posto ottenuto è, come si suol dire, "grasso che cola". Per i gialloneri (giustizieri della splendida Atalanta in Europa League), la tormentata prima parte di stagione, caratterizzata dalla telenovela Aubameyang e l'esonero di Peter Bosz, tutto lasciavano pensare tranne che un prezioso piazzamento Champions. Dopo il miracolo dell'anno scorso e il successivo flop sulla panchina del Colonia (poi retrocesso da ultimo), il suo posto è stato preso da un Peter Stöger, che è riuscito a ridonare brio e compattezza a un gruppo trascinato, nella seconda parte della stagione dai gol Michy Batshuayi, arrivato a gennaio dal Chelsea per sostituire il bomber "capriccioso" franco-gabonese, volato al'Arsenal.
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Atalanta's defender from Italy Mattia Caldara (L) fights for the ball with Borussia Dortmund's forward from Belgium Michy Batshuayi during the round of 32 second leg UEFA Europa League football match between Atalanta and Borussia Dortmund at The Mapei Sta

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Voto 5 al RasenBallsport Lipsia e alle sue operazioni di smantellamento

Un inizio di stagione al top, un percorso europeo soddisfacente, che ha portato la giovane formazione di Ralph Hasenhüttl sino ai quarti di finale di Europa League, persi col Marsiglia e che ha avuto il suo culmine con l'eliminazione del Napoli di Sarri. Proprio come il Napoli, il Lipsia ha "scelto" di concentrarsi maggiormente sul cammino internazionale, tralasciando progressivamente quello domestico, sino a scendere al sesto posto che vale appena i preliminari della prossima Europa League. Ma attenzione, all'orizzonte sembra addirittura esserci una smobilitazione per via di un ciclo considerato "concluso" (e questo concetto fa specie, applicato a un organico di giovani come quello di Ralph Hasenhüttl, anch'egli in bilico): Naby Keita è gia stato venduto al Liverpool a 60 milioni (e non 67,5, dato che il Lipsia non ha potuto avvalersi della clausola "qualificazione in Champions"); anche l'attaccante Timo Werner, appetito da grandi club, pare avere le valigie in mano, così come molti comprimari di una rosa che probabilmente andrà ristudiata.

Voto 4 al Wolfsburg "abbandonato"

Stagione da incubo per il Wolfsburg, che conferma come, sotto sotto, la Volkswagen - impegnate in altre beghe, molto più scottanti del calcio - stia man mano disinvestendo nella squadra, che non è più una realtà da primi posti del campionato tedesco e, probabilmente, difficilmente tornerà ad esserlo. La cura Bruno Labbadia, ha portato Origi e compagni a giocarsi la permanenza in Bundes allo spareggio contro il Kiel. Poca roba davvero.
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Divock Origi (VfL Wolfsburg vs. FC Augsburg)

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Voto 3 a un VAR indietro anni luce da quello italiano...

...Almeno in fase interpretativa, partendo dal principio che la tecnologia utilizzata sia la stessa. Tanti scivoloni, uno su tutti: il gol realizzato da Sokratis Papastathopoulos (Borussia Dortmund) contro il Colonia (lo scorso settembre), convalidato dopo lunghe consultazioni elettroniche, che hanno valutato inesistente un precedente fallo sul portiere della squadra fanalino di coda Timo Horn. Il fatto, però, è che l'ex Genoa e Milan abbia insaccato a gioco fermo, subito dopo cioè che l'arbitro Patrick Ittrich avesse fischiato il fallo (poi tolto) per carica sull'estremo difensore. Una "topica" che ha fatto gridare allo scandalo e all'errore tecnico il Colonia e che, pensando al VAR italiano, fa presupporre che l'erba del vicino non sempre sia più verde.
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Patrick Ittrich nutzte den Videobeweis zwei Mal im Spiel Borussia Dortmund gegen den 1. FC Köln

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Voto 2 alla mancanza di stile di Aubameyang e Dembélé

Va bene la chiamata "alle armi" di battaglioni importanti come Arsenal e Barcellona, va bene il deciso miglioramento professionale, ma di professionale, negli addii di Pierre-Emerick Aubameyang e Ousmane Dembélé al Borussia Dortmund, c'è stato poco o nulla. Il franco-gabonese ha distratto e destabilizzato l'ambiente giallonero con comportamenti poco consoni (tanto per usare un eufemismo) tra dicembre e gennaio, Dembélé, invece, come ha detto il portiere-bandiera Roman Weidenfeller in questi giorni:
Se n'è andato via così di corsa da dimenticarsi pure gli scarpini nell'armadietto. E' il Borussia Dortmund ad averlo scoperto, lanciato e valorizzato nel calcio internazionale. Sarebbe stato doveroso un po' più di rispetto da parte sua.

Voto 1 all'Amburgo, retrocesso per la prima volta in Zweite

Da anni, il glorioso club del nord si barcamenava tra spareggi e salvezze ottenute per il rotto della cuffia. Ma poteva sempre vantare il record di non essere mai retrocessi in seconda divisione (come Inter, Real Madrid, Barcellona e Athletic Bilbao). Nonostante il ben noto calore dei propri sostenitori (alcuni dei quali sono sbottati con fumogeni di vario genere nell'ultimo match contro il 'Gladbach), il tecnico subentrato Christian Titz (che ha come particolarità quella di vendere i propri libri di tattica su Amazon), non è riuscito a salvare capra e cavoli, al termine di una stagione stortissima, in cui l'attaccante migliore - Nicolai Müller - si distrugge il legamento crociato esultando dopo un gol e il direttore sportivo si dimette. Tutto da rifare: il prossimo anno, e questo i romantici del calcio lo apprezzeranno, c'è il derby cittadino col St. Pauli.

Voto 0 all'impreparato Colonia

Dopo la straordinaria stagione passata, coincisa con il quinto posto (valso la partecipazione all'Europa League), i "Caproni" si sono resi protagonisti di una stagione da incubo, all'ultimo posto, probabilmente determinata dal fatto che la squadra, inizialmente in mano a Stöger (infine a Stefan Ruthenbeck), non fosse assolutamente attrezzata per supportare, in mezzo alle partite domestiche, il gravoso impegno europeo del giovedì. Risultato: ultimo posto senza possibilità di repliche e auf wiedersehen Bundesliga.
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1. FC Köln

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