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In Argentina un chip sottopelle per entrare allo stadio

Stefano Fonsato

Aggiornato 03/05/2016 alle 20:52 GMT+2

Il sistema, già brevettato dal Club Atletico Tigre ma ancora al vaglio della federcalcio, servirebbe a smaltire più velocemente le code ai tornelli e a garantire una sicurezza a 360 gradi sugli spalti. Grandi discussioni, nel paese sudamericano, sulla sua effettiva necessità: cosa succederebbe se venisse proposto anche in Italia?

Microchip per i tifosi

Credit Foto AFP

Un microchip sottopelle al posto della tessera di abbonamento per entrare allo stadio. Sembra quasi lo scenario orwelliano in cui i tifosi vengono ritratti come automi assoldati dalle società per riempire i seggiolini vuoti degli impianti. Invece è ciò che presto potrebbe essere sperimentato in Argentina. L'idea - che si inserisce nel progetto "Ticket pasion" - arriva dal Club Atletico Tigre, Primera Division: l'intento, però, almeno secondo le testimonianze di chi ha brevettato il particolare marchingegno sarebbe per ovviare a un problema che spesso si verifica in Sud America, gli intasamenti delle code dovuti agli stadi sovraffollati. Non solo: garantirebbe un controllo a 360 gradi in ottica sicurezza.

Dalla tessera al chip sottopelle per varcare il tornello

Insomma, un microchip. Che contiene solamente le informazioni basilari del tesserato: generalità e tipo di abbonamento sottoscritto. Una volta arrivati al tornello, di fronte al pannellino telematico di apertura, si avvicina il braccio nell'area in cui è stato inserito il piccolo marchingegno e, tac, il cancello si apre. Il sistema funziona: a "testarlo", il segretario generale del club Ezequiel Rocino, che si è fatto inserire (con una speciale siringa) il chip sotto il tatuaggio del "felino" simbolo del club alla vigilia del match contro il Sarmiento: "Credo non ci sia nulla di male - ha spiegato -. Bisogna solo superare una piccola barriera mentale: il sistema, infatti, non è per nulla invasivo, il dispositivo sottopelle è removibile e contiene solo i dati che definiscono l'abbonato. Garantirà vantaggi ai tifosi, che entreranno più velocemente a prender posto e un totale controllo della sicurezza allo stadio".

Questione di barriere mentali. Che prima o poi, qualcuno abbatterà...

Barriere mentali o no, il sistema ha sollevato un autentico polverone mediatico in Argentina, che si interroga e si divide sulla sua reale necessità. Il vaglio dell'Afa, la locale federcalcio, passerà attraverso lunghe discussioni, che però hanno aperto un mondo dal punto di vista tecnologico e c'è da scommettere che un'invenzione simile, ora che è stata brevettata, se non in Argentina, da qualche parte del globo calcistico, prima o poi verrà utilizzata.

Cosa succederebbe con un chip sottopelle in Italia?

Difficile pensare, tuttavia, che ciò avvenga in Italia, Paese in cui non è stata mai digerita nemmeno la tessera del tifoso. Diventata "famigerata", in questi anni per aver contribuito a svuotare i nostri stadi, soprattutto quelli di Serie B, in cui le tifoserie organizzate più calde hanno protestato disertando i match in trasferta. In un posto come il nostro, in cui i controlli per entrare allo stadio sono diventati impegnativi almeno quanto quelli degli aeroporti, il chip sottopelle potrebbe risultare davvero il definitivo colpo di grazia...
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