Ibra al Milan? Scappatoia per rimandare la rifondazione

Il ritorno dello svedese nel club rossonero sarebbe un espediente a breve termine, ma non rappresenterebbe la soluzione per ricostruire il futuro del Diavolo

Eurosport

Credit Foto Eurosport

Più che di voci, all’inizio di maggio si può parlare di brusii, ma se questi riguardano Zlatan Ibrahimovic il rumore diventa automaticamente assordante. Il fuoriclasse svedese è stato accostato nelle ultime ore al Milan, in vista di un ritorno che avrebbe del clamoroso. La fattibilità dell’operazione è tutta da verificare: l’attaccante ha ancora un anno di contratto con il club francese a 14 milioni di euro netti e l’unica via percorribile sarebbe un’ingente decurtazione dell’ingaggio (si parla di un triennale a 6,5 milioni di euro più bonus).
LEGGI:
La domanda, però, è un’altra: ha senso per il Milan, pur trattandosi di un pezzo pregiato e di un nome suggestivo, puntare sull’usato sicuro? Il classe ’81 è un giocatore che in Italia ha dimostrato di saper fare la differenza in maglia bianconera, nerazzurra e rossonera. Avere un Ibrahimovic in più nella propria rosa non guasta mai, ma valutando il considerevole sacrificio economico e le 34 primavere del grande ex, il suo acquisto sarebbe un rimedio nel breve periodo e un escamotage per rendere più appetibile la campagna abbonamenti.
Al contrario, ricostruire una squadra a partire dallo svedese sarebbe difficilmente la cura ai difetti strutturali della rosa rossonera. A prescindere da chi dovrà prendere questa decisione – il fermento in società non si placa – per il bene del Diavolo servono giocatori da lanciare, giovani italiani e idee nuove. Attingere dal passato, seppur glorioso, significherebbe voler rimandare una rifondazione assolutamente necessaria.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità