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Da attaccante aggiunto a play basso: all'Inter arriva un Vidal tutto nuovo

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Pubblicato 31/07/2018 alle 19:08 GMT+2

Il 31enne cileno non possiede più solo quelle caratteristiche da centrocampista goleador che aveva ai tempi della Juventus di Antonio Conte: il passare degli anni e l'esperienza al Bayern Monaco l'hanno reso meno incursore e più manovratore. Ecco perché per Spalletti non sarà affatto un problema farlo giocare insieme a Nainggolan, anzi.

Arturo Vidal has been a regular in the Champions League (Adam Davy/EMPICS)

Credit Foto PA Sport

Arturo Vidal potrebbe rappresentare il classico giocatore in grado di far compiere il definitivo salto di qualità all'Inter. Dopo gli arrivi di Nainggolan, De Vrij, Lautaro Martinez, Asamoah e Politano (e in attesa di abbracciare anche Vrsaljko) il centrocampista cileno ex Juventus e in uscita dal Bayern Monaco ha le caratteristiche giuste per offrire una serie di varianti tattiche a Spalletti. Vediamo perché e con un'importante premessa: ricordate il Vidal del 2011-2012, quello della prima Juventus targata Conte? Ecco, dimenticatelo: perché ora il Guerriero ha cambiato pelle.

Meno peso offensivo, ma più sostanza in mezzo al campo

Meglio di ogni altro tipo di considerazione, sono i numeri a spiegare l'evoluzione a livello tattico di Vidal, 31 anni compiuti lo scorso 22 maggio. Dirompente fisicamente e determinante con i suoi inserimenti in fase offensiva, durante la sua esperienza alla Juventus dal 2011 al 2015 il cileno mise a segno la bellezza di 48 gol, 18 nella stagione 2013-2014 (il suo record assoluto in carriera). Vidal era il classico giocatore che spaccava le partite: immarcabile e imprevedibile, dava al tempo stesso qualità in zona gol e quantità in mezzo al campo. Il trasferimento al Bayern Monaco, la fatica dei chilometri percorsi e qualche infortunio di troppo soprattutto nell'ultima stagione hanno contribuito a cambiare pelle a Vidal che all'occorrenza (ricordiamolo) è in grado anche di giocare da difensore centrale: meno incursore e più regista basso davanti alla difesa, il cileno ha ulteriormente ampliato il proprio bagaglio tecnico riducendo il suo apporto in zona gol ("solo" 22 in tre stagioni, meno della metà di quelli realizzati da juventino).

Vidal e Nainggolan, la convivenza è possibile

Sono in tanti a chiedersi se Vidal non sia una copia di Nainggolan. Dopo l'acquisto del Ninja, infatti, è lecito domandarsi se all'Inter non sarebbe servito un centrocampista dalle caratteristiche diverse, meno guerriero ma più manovratore. In realtà, almeno in linea teorica e in attesa che il campo dia le sue risposte, Vidal e Nainggolan si potranno incastrare alla perfezione nello scacchiere di Spalletti. I due hanno dimostrato nel corso della carriera di possedere una duttilità tattica che renderebbe felice qualsiasi allenatore. Non vedremmo male, ad esempio, un Vidal centrale di centrocampo o play basso davanti alla difesa con Nainggolan avanzato nel ruolo di trequartista o comunque alle spalle della punta in un 4-2-3-1. Molto dipenderà dal modulo scelto da Spalletti: il mercato gli ha messo a disposizione una rosa ricca composta da pedine interscambiabili.
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