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Il Decreto Crescita è legge: comprare De Ligt, Pogba e Conte conviene (ma non più così tanto)

Simone Pace

Aggiornato 28/06/2019 alle 15:00 GMT+2

Con l'approvazione definitiva delle nuove disposizioni di legge che regolano il cosiddetto "Rientro dei cervelli", sono previste agevolazioni fiscali per i lavoratori che provengono dall'estero e si impegnano a rimanere in Italia per almeno 2 anni. Gli ingaggi dei calciatori, in particolare, verranno tassati solo sul 50% dell'imponibile. Vediamo qualche esempio concreto per capirne di più.

De Ligt, Conte, Pogba

Credit Foto Eurosport

Acquistare Matthijs De Ligt, Paul Pogba e Antonio Conte da oggi è più conveniente per i club italiani. Gli stipendi faraonici dei top player, di fatto, sono un po' più abbordabili per le società di Serie A. Con l'approvazione del testo definitivo in Senato del cosiddetto Decreto Crescita, infatti, diventano efficaci a tutti gli effetti le agevolazioni fiscali per le società previste per l'acquisto di giocatori e allenatori dall'estero. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza in merito all'articolo 5 del decreto, quello che regola il cosiddetto 'Rientro dei cervelli'. Il comma 1 stabilisce che i redditi di lavoratori dipendenti e autonomi che trasferiscono la propria residenza in Italia, impegnandosi a rimanerci per almeno 2 anni, possano essere tassati solo per il 30% del loro ammontare. La quota imponibile, tuttavia, sale al 50% per gli sportivi professionisti, il cui rapporto di lavoro è disciplinato dalla legge 23 marzo 1981 n.91. Altra condizione necessaria è che "il lavoratore non sia stato residente in Italia nei due periodi d'imposta precedenti il trasferimento". Il Decreto Crescita porta quindi in dote una buona notizia sia per i calciatori che per le società che ne detengono la proprietà dei cartellini anche se, rispetto alle previsioni più ottimistiche di qualche settimana fa, l'agevolazione fiscale risulta ridotta. Si pagano le tasse sul 50% dello stipendio e non più sul 30% come si pensava inizialmente.
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Matthijs De Ligt

Credit Foto Getty Images

L'articolo 5 comma 1 del Decreto Crescita

I redditi di lavoro dipendente, i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e i redditi di lavoro autonomo prodotti in Italia da lavoratori che trasferiscono la residenza nel territorio dello Stato ai sensi dell'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 30 per cento del loro ammontare al ricorrere delle seguenti condizioni:

a) i lavoratori non sono stati residenti in Italia nei due periodi d'imposta precedenti il predetto trasferimento e si impegnano a risiedere in Italia per almeno due anni;

b) l'attività lavorativa è prestata prevalentemente nel territorio italiano

La tassazione per gli sportivi professionisti

Per i rapporti di cui alla legge 23 marzo 1981 n. 91 (i calciatori, ad esempio), ferme restando le condizioni di cui al presente articolo, i redditi di cui al comma 1 concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50 per cento del loro ammontare
Agli stipendi dei calciatori (e degli sportivi professionisti in generale) non viene applicata inoltre l'ulteriore agevolazione prevista per i lavoratori stranieri che trasferiscono la residenza in una regione tra Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. Per intenderci: la tassazione di un giocatore proveniente dall'estero sarà identica a prescindere che venga acquistato dal Napoli o dalla Juventus, dal Lecce o dall'Inter.

Gli esempi di De Ligt, Pogba e Antonio Conte

Qualche esempio concreto può essere utile per comprendere meglio la portata del Decreto Crescita. Pensiamo a Matthijs De Ligt, il 19enne difensore centrale dell'Ajax che sembra molto vicino alla Juventus. Volendo garantire uno stipendio netto al giocatore di 12 milioni di euro (7,5 di parte fissa + 5 di bonus) a stagione, la Juventus si troverebbe a versare l'aliquota IRPEF solamente sul 50% della somma. Facendo i conti si tratterebbe di versare nelle casse dell'erario circa 2 milioni e 600mila euro. Resta da capire se il nuovo regime riguarderà anche i bonus (ovvero la parte variabile dello stipendio), ma per capirlo bisognerà attendere i decreti attuativi. Stesso discorso per Paul Pogba: al Manchester United guadagna 15 milioni a stagione, se la Juventus dovesse riportarlo in Italia dovrebbe pagare l'Irpef solamente su un imponibile di 7,5 milioni di euro. Il discorso vale anche per gli allenatori, in primis Antonio Conte che ha appena firmato un ricco contratto triennale con l'Inter da 12 milioni netti a stagione.
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