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Inter, per Joao Mario lo Sporting Lisbona chiede altri 30 milioni di euro. La decisione spetta alla FIFA

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Aggiornato 28/10/2022 alle 19:57 GMT+2

CALCIOMERCATO - Il club portoghese ha avanzato una richiesta di risarcimento danni al club nerazzurro in relazione al trasferimento al Benfica del centrocampista nell'estate 2021. L'accusa: Suning non avrebbe attivato l'opzione di prelazione a favore dello Sporting e prevista in caso di trasferimento del giocatore a un altro club portoghese. La palla ora passa alla FIFA.

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Lo Sporting Lisbona ha avanzato una richiesta di risarcimento danni di 30 milioni di euro all'Inter in relazione al trasferimento di Joao Mario al Benfica nell'estate 2021. Secondo il club portoghese i nerazzurri non avrebbero rispettato l'opzione di prelazione della quale avrebbe beneficiato lo Sporting qualora il giocatore si fosse trasferito in un altro club portoghese. Joao Mario, tornato a esprimersi ad alti livelli, aveva lasciato l'Inter nel 2021 attraverso la risoluzione del contratto: il suo ingaggio di 6 milioni lordi era considerato insostenibile dai nerazzurri, che avevano accettato una minusvalenza a bilancio pur di liberarsene. L'Inter aveva acquistato Joao Mario nel 2016 versando 40 milioni di euro nelle casse dello Sporting che all'epoca deteneva il cartellino del giocatore.

Ora la parola passa alla FIFA: la sentenza dopo Natale

L'Inter, convinta di non avere infranto alcun tipo di clausola, ha ribadito la propria posizione nel bilancio illustrato agli azionisti: "In data 10 agosto 2022 - si legge - l'Inter ha ricevuto una richiesta di risarcimento per euro 30 milioni sollevata da Sporting Clube de Portugal-Futebol ("Sporting CP") in relazione al trasferimento a titolo definitivo del calciatore Joao Mario al Benfica per mancata attivazione della clausola di prelazione a favore dello Sporting CP nel caso di trasferimento del calciatore verso una qualsiasi altra società partecipante al campionato portoghese. La Società, pur ritenendosi non responsabile di violazioni contrattuali, sta esaminando con i propri legali le contestazioni di controparte ed agirà nelle sedi competenti per la tutela dei propri interessi". La parola definitiva passa alla FIFA che dovrà esprimersi sulla questione: la sentenza di primo grado è attesa dopo Natale.
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