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Champions, Benfica-Juventus 4-3, le 5 verità: la reazione finale è puro fumo negli occhi, Iling-Junior lampo nel nulla

Simone Eterno

Aggiornato 26/10/2022 alle 14:02 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - La Juventus esce con 4 sconfitte in 5 partite e 11 gol subiti, ma qualcuno afferma "peccato, reazione tardiva". Che partita si è visto?... Per 70-75 minuti i lusitani annichiliscono la Juventus andando al doppio dei bianconeri. Allegri sceglie la 16esima formazione diversa su 16 partite. Certo, il Benfica è una squadra molto forte, ma la campagna europea della Juve è un disastro

Allegri: "Juventus fuori ai gironi? Non è un fallimento"

Benfica-Juventus, match valido per la quinta giornata del Gruppo H della fase a gironi della Champions League 2022/23, è terminato sul punteggio di 4-3, frutto della doppietta di Rafa Silva, di Joao Mario e del gol di Antonio Silva; alla Juve non bastano Kean (su lavoro di Vlahovic), Milik e Mckennie. Con questo risultato la Juventus è fuori dalla Champions League nella fase a gironi per la prima volta dal 2014. Gli spunti che ha dato questa partita sono piuttosto evidenti. Abbiamo provato a metterli insieme.

1. La reazione finale è puro fumo negli occhi

...Perché a caldo il dibattito mediatico, almeno sui grandi network, è stato improntato sul “peccato, reazione tardiva”. Ma di che cosa stiamo parlando? Sul serio: di che diavolo stiamo parlando? Che partita si vuole raccontare? Perché ce n’è una, quella che contava, durata circa 70-75 minuti, in cui La Juventus è stata presa a pallate da un Benfica che andava al doppio della velocità dei bianconeri e con le idee ben chiare sul da farsi. E poi ce n’è stata un’altra, totalmente inutile, in cui i lusitani, sul 4-1, hanno staccato la spina un po’ troppo presto. Il concetto è che la Juventus esce con 4 partite perse su 5. “Peccato, reazione tardiva” è un'analisi da voto 1 in 'comprensione del testo'.

2. Allegri, la confusione è totale

Al Da Luz si è vista la 16esima formazione iniziale differente in 16 uscite ufficiali. Sedici. Perché d’accordo gli infortuni, d’accordo il momento, d’accordo su ogni possibile attenuante che si possa dare al tecnico bianconero. Ma che sia una squadra in confusione e senza una precisa idea di gioco è stato palese anche nella serata di Lisbona. Chi non l'ha capito è in modalità struzzo.
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Rabiot e Cuadrado increduli, Benfica-Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

3. La difesa bianconera è un colabrodo

Una volta il vantaggio del calcio “poco moderno” di Allegri, se così vogliamo definirlo, è che per lo meno le sue squadre avevano enorme solidità. In questa Juventus non c’è più nemmeno questo. I bianconeri hanno subito 11 gol in 5 partite di Champions League quest’anno; e qui dentro, in ogni singolo match, avrebbero potuto prenderne anche di più – dalla prima a Parigi all’andata col Maccabi fino a stasera stessa, vedi il palo di Rafa Silva nel finale. La Juve esce ed è stata un’autentica Caporetto su tutta la linea: anche quella che, una volta, serviva a difendere l’operato del tecnico.

4. Un lampo nel nulla: Samuel Iling-Junior

E’ francamente l’unica nota positiva della Caporetto bianconera in Portogallo. L’esterno sinistro mancino che la Juventus ha strappato al Chelsea, alla concorrenza di Bayern Monaco, Paris Saint-Germain e Borussia Dortmund, è in qualche modo l’ennesima dimostrazione che i bianconeri, volendo, di qualità ne hanno eccome anche già in casa. Serve però crederci. Serve metterla tutta insieme. Serve dare un imprinting chiaro in cui poter lanciare anche questo tipo di talenti. Perché il classe 2003 dal suo ingresso ha fatto fuoco e fiamme. Ma non si può certo pensare, da domani, che sia l’uomo arrivato dal nulla per risolvere ogni cosa da solo. Perché a queste latitudini spesso funziona così eh, lo sappiamo bene. Titoloni sul ragazzo in 3, 2, 1...

5. Il Benfica è comunque una squadra molto forte

Banalità, ma giova ricordarlo. I quarti di Champions dell’anno scorso – che la Juventus ormai non vede da 4 anni – non sono un caso, così come non è un caso l’imbattibilità stagionale che vanta questa squadra in Europa: 20 partite senza sconfitte (16V, 4N); l’unica rimasta nell'elite europea ormai insieme al Napoli di Spalletti e al multi miliardario PSG. Segno che a Lisbona tra settore giovanile e scouting si lavora benissimo. Ha dominato nettamente la Juventus tra andata e ritorno e si giocherà il primo posto nel girone con i parigini. La Juve insomma non è stata fortunatissima nel sorteggio. Ma appellarsi solo a questa cosa, per i bianconeri, sarebbe un altro errore. L'ennesimo.
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